Capodanno romano, storia e origini

10 giugno 2018 | 09:40
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Capodanno romano, storia e origini

La storia del Capodanno e delle sue tradizioni sia in Italia e nel mondo, dall’epoca dei Romani ai giorni nostri: perché si festeggia il 31 dicembre e Capodanno è sempre stato il Primo Gennaio?

Festeggiare Capodanno nel mondo
Il Capodanno nel mondo, per tradizione, cade il Primo Gennaio del calendario gregoriano, quello nostrano. Esso è in uso ai fini civili in quasi tutto il mondo. La festa è tale per la maggioranza degli Stati mondiali, ma non tutti seguono questo modo per calcolare stagioni e giorni della settimana. Ci sono alcune popolazioni che seguono il calendario giuliano, di derivazione romana. Queste seguono a loro volta la chiesa ortodossa e il motivo di questa peculiarità è che esso si avvicina molto alla religiosità, quindi il primo dell’anno nuovo corrisponde al 14 gennaio dell’anno gregoriano. L’ideatore del calendario gregoriano è stato Papa Gregorio XIII, aggiustando le date anche a seconda delle festività religiose cristiane, mentre il calendario di Giulio Cesare fu obbligatoriamente introdotto per riequilibrare le stagioni in epoca romana. Impossibile a dirsi, ilCapodanno Roma ha origini pagane. Ecco perché si festeggia la notte del 31 dicembre.

Origini del Capodanno Romano
Il Capodanno nostrano risale alla festa del dio romano Giano. Anche nelle Fiandre, i pagani che nel VII secolo erano seguaci dei druidi avevano il costume di festeggiare il passaggio del nuovo anno. Il culto pagano poi venne combattuto da Sant’Eligio che redarguì il popolo delle Fiandre con una frase passata alla storia che merita di essere riportata: “A Capodanno nessuno faccia empie ridicolaggini quali l’andare mascherati da giovenche o da cervi, o fare scherzi e giochi, e non stia a tavola tutta la notte né segua l’usanza di doni augurali o di libagioni eccessive. Nessun cristiano creda in quelle donne che fanno i sortilegi con il fuoco, né sieda in un canto, perché è opera diabolica”. L’epoca infatti celava la paura delle manifestazioni maligne e il combattimento e la repressione di ogni forma di stregoneria. Anche il mascherarsi da cervi o da animali comunque cornuti era di malaugurio e, secondo le credenze cristiane dell’epoca, erano un incentivo per Belzebù. Il Medioevo accentuò l’impronta cristiana: in Europa si usò maggiormente il calendario giuliano con date che indicavano il momento in cui l’anno iniziava, ma che era indicato per il 25 marzo, giorno della Incarnazione. In Spagna, invece, nel Seicento si cambiò data, ovvero il 25 dicembre, giorno della Natività di Gesù Cristo.

Situazione in Italia
Attenzione, perché l’Italia che ancora nazione non era, fu spaccata anche per festeggiare il primo dell’anno. Le conquiste francesi lo festeggiavano nella domenica di Resurrezione ed era chiamato Stile della Pasqua, a Venezia fino al 1797 si festeggiava l’1 marzo e chi era sotto gli influssi bizantini come Puglia, Calabria e Sardegna, la festa è dell’1 settembre. In sardo, Caputanni, che significa settembre, deriva dal latino Caput Anni. Anche dopo l’adozione del Calendario Gregoriano, solo nel 691 Papa Innocenzio XII stabilì che l’anno dovesse cominciare il Primo gennaio, chiamato Stile Moderno o della Circoncisione, per poi diventare comune a tutti gli stati.