Kravitz, un abbraccio di folla al Summer Festival






Un ritorno grandi firme, per uno spettacolo ancora da incorniciare negli annali. Giovane e fresco, in barba ai tre decenni di ’saggezza’ musicale e una vita artistica tra le più poliedriche a livello internazionale. Lenny Kravitz è ancora re al Lucca Summer Festival, che lo accoglie di nuovo tra due ali di folla in piazza Napoleone. Anzi, tra un abbraccio visto che dopo It Ain’t Over ’till it’s over il clima è a sufficienza caldo per uno slancio verso i fan (ben 9 mila per lui): Kravitz lascia l’abito da dio intoccabile della musica e si lascia andare, scendendo dal palco tra le prime file di fan in visibilio.
Tra ritmi soul, rock e funk la cifra stilistica di Lenny non tradisce le attese, fin dall’esorsio. Una garanzia vederlo conquistare il palco lucchese. E le attese della vigilia, dopo uno spettacolare sold out all’Arena di Verona non sono state tradite. “Sono veramente fortunato ad essere qui stasera. Ciao Lucca, ringrazio tutti”, dice Kravitz dopo aver ormai surriscaldato l’ambiente. Per lui una giornata da turista speciale in città, visto che si è fatto immortalare in piazza bevendo una birra con Gary Clarck jr, guest star della serata, che ha aperto le danze in piazza Napoleone.
Kravitz, sempre più magnetico, non si è risparmiato lungo una serata ancora adrenalinica, sospesa tra i grandi successi e quelli più recenti di un artista che a settembre firma il suo undicesimo album. Qualche assaggio arriva subito in apertura del concerto al Summer Festival. Low, il primo singolo servito al grande pubblico dalll’album Raise vibrations, introdotto da It’s enough svela il nuovo Kravitz. Che è sempre fedele a sesto: l’innovatore insaziabile, il perfezionista che trae spinta dai suoi grandi maestri, a cominciare da Elton John (che il prossimo anno sarà di nuovo al Summer Festival) fino a John Lennon. Un mix di esperienze musicali che in Kravitz trovano da sempre una declinazione unica, un momento reso irripetibile da un artista completo. E i nuovi pezzi giungono come la conferma ineluttabile. Polistrumentista, designer e perfino attore: Kravitz anche stavolta è stato indiscusso protagonista.
Il via è in un crescendo, da Fly Away a Dig In, poi Kravitz si lancia con le cover di American Woman (The Guess Who) e l’intramontabile Get up Stand up, omaggio a Bob Marley. Si riparte con le novità: It’s Enough e Low, dal nuovo album, poi Kravitz si lancia in un’esecuzione impeccabile di It Ain’t Over ’till it’s over. Con Believe e I Belog to you la passione emerge dirompente, fino alle note di Where are we runnig e ad Again, uno dei suoi più grandi successi. Due bis con Let love rule e Are you gonna go my way per una vera e propria ovazione dei fan. E un’altra ciliegina sulla ventunesima edizione del Lucca Summer Festival firmata Mimmo D’Alessandro.
Rob. Sal.
FOTO – Lenny Kravitz in concerto al Summer Festival (di Riccardo Vannelli – www.riccardovannelli.it)