Il Francigena Festival sbarca al Giglio con un concerto mozartiano

28 luglio 2018 | 14:50
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Il Francigena Festival sbarca al Giglio con un concerto mozartiano

Il Francigena International Arts Festival 2018 approda al Teatro del Giglio di Lucca con un concerto straordinario di musica mozartiana che unisce nell’esecuzione un esemble di qualità, l’Orchestra della Francigena, e due eccezionali solisti famosi nel mondo, il pianista Daniel Rivera e il clarinettista Marcello Bonacchelli.
Una serata, in programma venerdì prossimo (3 agosto), alle 21,30, da non perdere per gli appassionati della musica colta ma anche una grande occasione per chi non ha mai sentito dal vivo uno spettacolo di musica classica di tale livello.

Verranno eseguiti due dei concerti più belli del maestro di Salisburgo: il K622 per clarinetto suonato dal maestro Marcello Bonacchelli e il K467 con il maestro Daniel Rivera al pianoforte. Insieme a loro l’Orchestra della Francigena, alla sua prima apparizione al Teatro del Giglio, ma realtà già apprezzata in tutta la Toscana con la direzione affidata alla concittadina lucchese Rosella Isola, anche lei affermata e vincitrice di numerosi riconoscimenti.
Molto soddisfatto l’ideatore della manifestazione, giunta alla sua ottava edizione, il professore Marco Lardieri: “Si tratta di uno dei concerti più belli di questa edizione che si sta distinguendo per qualità e bellezza. Sono molto contento di portare l’Orchestra della Francigena, che in quattro anni ha conquistato il consenso di migliaia di spettatori, al Teatro del Giglio, aggiungendo ulteriore spessore alla nostra proposta musicale e culturale. Quest’anno il Festival abbraccia tutta la Toscana, dopo Altopascio e S. Stefano Magra, il 6 agosto saremo a Radicofani con due giovani artisti lucchesi Francesca Maionchi e Tommaso Martinelli e sempre ad agosto faremo cinque concerti nelle pievi di Capannori, per un programma davvero importante che il pubblico e lacritica stanno apprezzando molto”.
Il concerto K 622 è tra le ultime composizioni che Mozart fu in grado di completare e mostra caratteristiche compositive tipiche della sua piena maturità, come il ricorso ad elaborazioni contrappuntistiche. Inoltre l’articolazione della forma-sonata, pur presente, è celata da una elaborata tecnica di sovrapposizione delle frasi musicali che crea un discorso estremamente fluido ed ininterrotto. Attentamente calibrato alle necessità espressive della composizione è l’organico orchestrale, che oltre agli archi vede impegnati solamente corni, flauti e fagotti con l’esclusione degli oboi, la cui penetrante sonorità mal si addiceva ad un concerto che, pur di grande impegno tecnico per il solista, punta a una calda espressività, a tratti quasi intima.
Il concerto K 622 ha un’articolazione in tre movimenti allegro-adagio-allegro. Nel primo movimento l’esposizione orchestrale stabilisce il clima dell’opera presentando un tema cantabile, ricco di appoggiature, elaborato contrappuntisticamente con entrate a canone che ritorneranno sia nell’esposizione del solista che nella ripresa. L’esposizione del solista è modificata rispetto a quella orchestrale con l’inserimento di un passaggio in tonalità minore, ad orchestrazione ridotta, di intonazione cameristica, che poi giunge alla dominante. Lo sviluppo lascia ampio spazio allo strumento solista, i cui interventi sono inframezzati dai tutti orchestrali per pervenire, attraverso una lunga nota tenuta del clarinetto, ad una ripresa accorciata. Di più semplice fattura, ma splendido per l’intenso lirismo e la delicatezza, è l’adagio, secondo movimento, nella tonalità di re maggiore, che presenta una parte centrale contrastante. Chiude la composizione un vivace rondò finale, nel tempo di 6/8.
Il concerto in do maggiore K. 467 fu pubblicato da Mozart nel 1785.