Mostre, spettacoli e celebrazioni per ricordare Don Aldo Mei

31 luglio 2018 | 11:25
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Mostre, spettacoli e celebrazioni per ricordare Don Aldo Mei

Una serie di celebrazioni istituzionali, culturali e religiose per il 74esimo anniversario di Don Aldo Mei: sono quelle in programma dal 2 al 6 agosto, pronte ad interessare i territori di Lucca, Capannori e Pescaglia.
Per presentarle – oggi (31 luglio) a Palazzo Ducale – sono intervenuti il consigliere provinciale Lucio Pagliaro, l’assessore Ilaria Vietina, l’assessore Francesco Cecchetti (per il Comune di Capannori), il sindaco di Pescaglia Andrea Bonfanti, don Lucio Malanca (per l’arcidiocesi di Lucca) e Luciano Luciani (istituto storico della resistenza). I tre luoghi rappresentano il simbolo di una triste pagina di storia e ricordano il sacrificio del religioso, caduto la sera del 4 agosto sotto il fuoco del plotone di esecuzione nazista.

“Quest’anno – esordisce Pagliaro – il programma è più ricco del solito. Oggi più che mai è necessario fare questo tipo di eventi, perché sta spirando un’aria di odio e razzismo”. Anche Vietina ritiene che si tratti di “un’iniziativa importante, che vuol significare un ricordo approfondito di un sacerdote eccezionale. Don Aldo Mei può essere scelto come maestro del nostro tempo: ricordando la sua morte segnaliamo una grande ingiustizia, ma anche la capacità di reagire e resistere da parte di alcune persone”.
Le celebrazioni inizieranno a Fiano (Pescaglia) giovedì (2 agosto), con un dialogo tra Silvia Pettiti e Umberto Palagi, sul tema Don Aldo e Fratel Arturo: amanti di Dio e servi dell’uomo. Si prosegue il 3 agosto (alle 18) sempre a Fiano, dove è in programma una passeggiata sul sentiero della pace e della memoria, che dalla frazione di Pescaglia porta fino al Monte Acuto. Dal 3 al 5 agosto, inoltre, sarà possibile visitare alla chiesa parrocchiale di Fiano la mostra documentaria e fotografica dell’istituto storico della resistenza, dal titolo L’amore non muore. Don Aldo Mei martire della carità (visite aperte dalle 16 alle 19).
Sempre il 3 agosto, ma a Villa Bottini (alle 21,30) ecco la proiezione del film di Roberto Faenza Alla luce del sole, a cura dell’istituto storico della resistenza (proiezione ad ingresos gratuito).
Il 4 agosto – anniversario dell’uccisione del sacerdote lucchese – sarà una giornata densa di appuntamenti. Alle 10, nella chiesa della santissima Trinità in via Elisa, ecco la Messa in memoria del sacerdote: al termine della funzione verrà deposta una corona al cippo commemorativo sugli spalti delle Mura. Alle 18, anche nella chiesa parrocchiale di Fiano, verrà celebrata una funzione in memoria di Don Aldo Mei. Alle 21, infine, alla Casa del Boia di Lucca arriva il momento centrale della rassegna, con una lettura scenica sulla figura di monsignor Torrini, arcivescovo di Lucca ai tempi di Don Aldo Mei, dal titolo Erano come figli con l’attore lucchese Marco Brinzi, a cura di Luciano Luciani, dell’istituto storico della resistenza.
Le iniziative proseguiranno il 5 agosto a Fiano, con la replica di Erano come figli (alle 21, sul piazzale della chiesa parrocchiale).
Infine, il 6 agosto (alle 21,15) ecco un’ultima replica della lettura con Brinzi, questa volta a Ruota, nel Comune di Capannori.
“La scelta di questo spettacolo – afferma Cecchetti – consente di divulgare il messaggio di Don Aldo Mei in modo comprensibile. Niente di meglio di una lettura scenica come questa per veicolare questi concetti tra le nuove e vecchie generazioni”.
Per Bonfanti “oggi presentiamo un programma di eventi, ma fino a qualche anno fa non era scontato. Tutto è nato da un’autocritica, perché la memoria di Don Aldo Mei doveva essere onorata in modo diverso rispetto al passato. Questi eventi possono interessare tutta la cittadinanza, coinvolgendo davvero. Gli episodi di razzismo? Si combattono soltanto con la cultura”.
Don Lucio Malanca ricorda che “non bisogna fare le cose perché sono scritte nel calendario, ma perché hanno un significato. Lanciai questa provocazione tre anni fa ed è stata raccolta: oggi ne lancio un’altra, chiedendo che le celebrazioni ed il ricordo non si limitino a queste giornate estive. E’ necessario andare alla radice di questo ricordo e riattivarlo, oggi più che mai”. Un assist, quello di Malanca, subito raccolto da Vietina: “Già a settembre, in occasione dell’anniversario della librazione di Lucca, torneremo su questo tema”.
Luciani, infine, si sofferma anche sulla figura di monsignor Torrini: “Era il regista di questa opposizione al nazifascismo – ricorda – che veniva portata avanti senza armi. Attraverso il monologo teatrale raccontiamo l’ultimo anno della vita della città. Lucca conterà la metà di tutti i sacerdoti caduti in Toscana: Don Aldo è stato ucciso per dare un esempio. Ho chiesto al sindaco che si attivi perché Lucca venga denominata capitale della resistenza non armata e mi auguro che Don Aldo Mei possa essere beatificato”.

Cenni biografici
Il 4 agosto 1944 alle 22.00, sugli spalti delle Mura di Lucca a Porta Elisa, don Aldo Mei viene fucilato da un plotone della Wehrmacht e sepolto nella fossa che egli stesso era stato costretto a scavarsi. Il giorno successivo, ottenuto il permesso dal Comando tedesco, verso le 10, la salma dissepolta è traslata presso le suore Barbantine di Lucca in via Elisa. Presenziano a tale pietoso ufficio don Emilio Micheli; don Giorgio Bigongiari, che alcune settimane più tardi sarà a sua volta ucciso dai tedeschi; don Arturo Paoli; don Guido Staderini; don Fortunato Orsetti della Misericordia; suor Margherita delle Suore di San Vincenzo.
Don Aldo Mei, nato a Ruota di Capannori nel 1912, entrato in seminario a 14 anni, era stato consacrato sacerdote nel 1935. Parroco di Fiano, un piccolo paese sui colli tra la Val Pedogna e la Freddana nel Comune di Pescaglia, il 2 agosto 1944 è arrestato dai tedeschi, in seguito a una delazione che lo denuncia come vicino alle formazioni partigiane operanti nella zona. Ristretto nella Pia Casa in via Santa Chiara a Lucca, sottoposto immediatamente a un processo sommario, il giovane sacerdote è condannato a morte. A nulla valgono gli sforzi dell’Arcivescovo di Lucca, mons. Torrini, per strappare il sacerdote alla voglia di vendetta degli occupanti ormai prossimi alla ritirata. Il 30 luglio 1977 il ministero della Difesa e il presidente della Repubblica hanno concesso a don Aldo Mei la medaglia d’argento al valor militare (alla memoria). Nell’ottobre del 1968, mons. Bartoletti, amministratore apostolico di Lucca, ha provveduto all’inoltro di un processo informativo di beatificazione per don Aldo Mei. Il 31 ottobre 1987 la salma del sacerdote, con una solenne cerimonia, è stata consegnata alla comunità di Fiano e inumata in quella chiesa parrocchiale.

Paolo Lazzari