Analfabetismo: debelliamolo grazie alle adozioni a distanza

L’analfabetismo è oggi una piaga ancora molto importante e presente in diverse aree del mondo. Si stima che più di 120 milioni di bambini e ragazzi non abbiano accesso alle scuole, soprattutto nei Paesi in cui imperversano le guerre, o dove la povertà affligge numerose famiglie. Tra i bambini e i ragazzi analfabeti più del 60% sono di sesso femminile, perpetuando una discriminazione di genere correlata all’ignoranza e al ricorso, ancora reale, ai matrimoni e alle gravidanza giovanili.
Le famiglie, nell’intento di limitare la presenza delle figlie, percepite spesso come un peso dal punto di vista economico, le danno in spese ancora bambine. In questa situazione di emergenzaActionAid promuove l’adozione a distanza come importante metodo per garantire a tutti i bambini del mondo il diritto all’istruzione, sancito anche dalla Convenzione sui Diritti del Bambino, di cui sono firmatari gli Stati appartenenti alle Nazioni Unite.
L’importanza dell’adozione a distanza
L’adozione a distanza è uno strumento che tutti noi abbiamo a disposizione per combattere l’analfabetismo in tutto il mondo. Con una cifra minima ogni mese possiamo garantire ad un bambino di cambiare la propria vita, grazie a cure mediche, alimentazione corretta e accesso alla scuola. Per molte famiglie la mancanza di istruzione per i propri figli è una problematica correlata direttamente alla povertà: non ci sono soldi per pagare la scuola, così come non ci sono per consentire ai propri figli dir aggiungere gli Istituti Scolastici, spesso molto lontani rispetto al luogo in cui risiedono. In alcune realtà poi le guerre e i conflitti interraziali impediscono non solo l’accesso all’istruzione, ma anche l’effettivo svolgimento delle lezioni.
In quali zone del monto il problema è più importante
Circa il 40% dei bambini e dei ragazzi che non hanno accesso all’istruzione vive in Paesi meno sviluppati, il 20% nelle zone di conflitto, sparse un poco in tutto il globo. Se si esamina però la situazione sotto un altro punto vista, considerando ad esempio i Paesi dell’Africa sub sahariana, allora la realtà appare ancora più preoccupante. In Somalia il 98% delle ragazze tra i 7 e i 16 anni non ha accesso all’istruzione, in Niger il 78% delle bambine non è mai entrato in una scuola. E l’elenco purtroppo potrebbe continuare a lungo, mostrandoci una realtà che fa paura. Considerando invece l’Asia ci sono Paesi, come il Pakistan, l’Ira, lo Yemen e la Siria dove i bambini non possono andare a scuola, a causa della situazione politica ed economica reale. Sempre più spesso l’analfabetismo si unisce in un binomio indissolubile con la povertà, ed è qui che noi possiamo attivamente agire, attraverso l’adozione a distanza di uno o più bambini meno fortunati.
Perché la scuola viene negata
La maggior parte delle famiglie di bambini analfabeti è costituita da adulti analfabeti, che non hanno i mezzi economici o le possibilità di mandare i propri figli a scuola. L’istruzione è per molti vista come un lusso del tutto inutile, per altro i bambini devono essere sfruttati come forza lavoro, in un’economia di sussistenza difficile da comprendere da parte di chi ha tutto, scuola, abitazione, cibo e svaghi compresi. Per la maggior parte i bambini le cui famiglie non si possono permettere di mandarli a scuola sono di sesso femminile; se infatti è possibile mandare un solo figlio a scuola, questi sarà quasi certamente maschio. Per altro senza la conoscenza, senza l’aiuto della scuola, non è possibile per molti conoscere i propri diritti civili, in pratica gli viene negata la possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita. Il nostro aiuto diviene in queste situazioni essenziale, anche per garantire ai bambini la possibilità di apprendere e studiare attraverso l’accesso alle scuole.