Palazzo Micheletti, via ad attività sociali entro fine mese

Una donazione sui generis che, oggi, si traduce nel “via” alle attività di carattere sociale: palazzo Micheletti è pronto a prendere vita. Dopo la decisione – risalente ad un anno fa – da parte della signora Giuseppina Micheletti di lasciare il primo piano dell’immobile (al numero 300 di Borgo Giannotti) alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, ecco che oggi (7 settembre) è stato tagliato un nuovo, importante e immaginifico nastro: entro fine mese, infatti, ecco due centri diurni gestiti dall’associazione “La Luna” e dall’istituto Carlo Del Prete, pronti a prendere possesso degli spazi allestiti. Un quadro illustrato dalla padrona di casa – la voce venata di commozione – assieme al presidente della Fondazione Crl, Marcello Bertocchini, alla vice presidente Lucia Corrieri Puliti, a Daniela Caselli (presidente dell’associazione “La Luna”), Nelita Lilli Begliuomini (presidente istituto Carlo del Prete) e Franco Mungai (responsabile tecnico Fondazione Crl). Il luogo in cui la signora Micheletti ha vissuto, dunque, diventa adesso rifugio accogliente per esplicare attività di carattere sociale, pronte a coinvolgere donne e minori in difficoltà. L’atto di beneficenza nei confronti di una fondazione bancaria rappresenta, ad oggi, un caso del tutto unico in Italia. “Questa donazione – spiega Micheletti – nasce dalla volontà di aiutare chi ha bisogno. È il posto dove sono nata e cresciuta: c è stata nostalgia in questi giorni, superata grazie alla scelta di rendersi utile per la comunità. Un grazie va alla Fondazione per l’allestimento e al geometra Guazzelli, per aver seguito i lavori. I migliori auguri, invece, alle due associazioni: spero che il progetto venga portato in fondo e desidero che donne e bambini trovino qui serenità e gioia”.
Il presidente Bertocchini, nel ringraziare la benefattrice, confida che “questo sia un gesto destinato a fare scuola. Specifico che non si tratta di una donazione ad un istituto bancario, ma ad una Fondazione che persegue determinati obiettivi utili per la collettività. Per questo c’è grande soddisfazione da parte nostra. La donazione si inserisce in un solco che ci vede già fortemente impegnati: circa due anni fa, infatti, si è costituita la fondazione per la coesione sociale (ente strumentale, presieduto dal dottor Maido Castiglioni), per progettare e realizzare iniziative nei settori dell’assistenza sociale, socio-sanitaria e della cooperazione allo sviluppo ed alla solidarietà internazionale”.
Anche Corrieri Puliti, in questo senso, ringrazia “la signora Micheletti per la donazione e per il lavoro fatto insieme perché questo posto diventasse fruibile per la comunità”, mentre Mungai ricorda con piacere “la sorpresa di ricevere la visita di una persona che ha scelto di dare, al posto di chiedere”.
I due enti che verranno ospitati sono stati selezionati di comune accordo tra donatrice e Fondazione Crl: il presupposto è stato, fin dall’inizio, quel risvolto di carattere solidaristico verso donne e bambini che, del resto, ha contrassegnato l’esistenza della signora Micheletti.
“La nostra mission – ricorda Begliuomini – è sempre stata quella dell’assistenza ai bambini. Oggi continuiamo a lavorare con minori che si trovano in situazioni di problematicità e, in questo senso, la Fondazione Crl rappresenta una grande risorsa. Qua vogliamo attivare un centro diurno dedicato a bambini che vivono un disagio familiare”.
Caselli, invece, osserva che “il centro antiviolenza oggi gestisce tre case rifugio. Ci concentriamo sulla difficoltà di reinserirsi nel tessuto sociale e in particolar modo nel mondo del lavoro. Qua intendiamo recuperare vecchi mestieri dedicati al cucito. Non vogliamo ghettizzare questo ambiente: è invece necessario integrare queste donne per sconfiggere l’isolamento. Il laboratorio lo chiameremo La Casa Di Pina, in onore alla signora Micheletti”.
Al primo piano del palazzo – che si sviluppa su complessivi quattro livelli, per un totale di 970 metri quadri – ecco dunque stanze dedicate ad attività sartoriali (i corsi accoglieranno circa 7 donne alla volta, ndr) e locali deputati ad ospitare minori (dai 6 agli 11 anni, saranno una decina, insieme ad 8 operatrici) che vivono in famiglia, ma presentano situazioni di disagio di vario genere. Il palazzo sarà aperto dal lunedì al sabato: con la donazione della nuda proprietà la signora Micheletti si è riservata il diritto di usufrutto dell’edificio ad eccezione, appunto, del primo piano, da subito nella disponibilità della Fondazione per ospitare i centri diurni. Al piano seminterrato si trova la cantina, mentre il pianoterra è composto da due locali ad uso commerciale con accesso diretto su Borgo Giannotti. Centralmente, invece, si trova un grande androne, attraverso il quale (con scala o ascensore) si accede ai piani.