Photolux caput mundi: mostre e partner internazionali

Un portfolio in giro per il mondo, una finestra sul territorio ed uno sguardo ai giovani emergenti, ai quali dedicare un nuovo polo permanente. Il tutto, mentre si serrano i ritmi in previsione della prossima Biennale. Per Photulux – la manifestazione dedicata alla fotografia in ogni sua declinazione – vale il motto già caro a New York: non dorme davvero mai. E, del resto, “la grande Mela” porterà in dote collaborazioni capaci di ispessire i contorni di un evento che assume ormai da tempo caratura internazionale, ma che non smette di sfoggiare potenziale. “Nei mesi scorsi – spiega il deus ex machina, Enrico Stefanelli – siamo stati invitati a partecipare a molte rassegne di grande prestigio in tutto il mondo: dalla Nuova Zelanda agli Stati Uniti, dalla Francia all’Argentina e gli appuntamenti proseguiranno”.
Così – prosegue Stefanelli – i mesi che verranno saranno scanditi da una serie di appuntamenti destinati a migliorare qualità e quantità degli espositori. “La prossima trasferta – esordisce – sarà a Beauvois, per il festival Les photaumnales. Abbiamo impostato un gemellaggio con il Festival che si svolge lì: ospiteremo i loro autori per farli lavorare sul territorio lucchese e manderemo i nostri là. L’idea di fondo è appunto quella di dare una mano ai fotografi più giovani”. Un obiettivo coerentemente perseguito e proseguito il prossimo 22 settembre: “In quell’occasione – ricorda Stefanelli – andrò a Palermo per inaugurare un nuovo centro dedicato alla fotografia, composto da under 35. Cercheremo di trasmettere consigli su come sviluppare il lavoro e su come trovarlo”.
Poi ecco una stimolante trasferta internazionale, in New Mexico, per il Review Santa Fè photo festival: Stefanelli ed i suoi proporranno in lettura il portfolio di Photolux, ospitando poi la la direzione del festival a Lucca. Nel frattempo anche la direttrice del The Newyorker ha accettato di fare tappa dentro le mura: “La volontà – rivela il fondatore della Biennale – è quella di costruire un connubio con la Repubblica, sul tema del foto giornalismo”.
Basta così? Non proprio perché – touché – negli ultimi giorni è giunto anche l’invito del Ministero della cultura francese: i cugini d’oltralpe hanno chiesto a Stefanelli di proporre un’artista francese per una prossima mostra.
E, mentre si lavora intensamente per sviluppare una collaborazione con National Geographic, l’occhio resta sempre vigile sul territorio. “Vorremmo sviluppare un nuovo spazio espositivo, a Lucca, specialmente per proporre i lavori dei più giovani. Abbiamo chiesto anche una mano alle istituzioni, in questo senso”.
Un sogno nel cassetto, invece, è quello di riuscire a riunire i tre principali archivi fotografici lucchesi: quello del Comune, quello della Fondazione Ragghianti e quello dell’Apt. “Si tratta della nostra memoria e, per quanto l’operazione possa risultare complessa, vorrei che si facesse in modo di conservarla e difenderla al meglio”.
Con la fotografia, del resto, “si può far tanto, anche a livello di ritorno economico e turistico per la città. Noi abbiamo un progetto a 360 gradi, supportato da risultati a livello internazionale”, prosegue.
Il prossimo appuntamento in ordine di tempo è fissato – dal 17 novembre al 19 dicembre – a palazzo Ducale, con il World Press Photo. Poi ecco anche una mostra che scaturirà da un progetto sviluppato con Canon e che ha coinvolto una scuola della periferia di Napoli.
Già noti i temi della Biennale dell’anno prossimo: conquiste, rivoluzioni e oltre i muri. “Li tratteremo in modo ampio e – rivela – intanto abbiamo ottenuto autorizzazione dalla Nasa per le foto dello sbarco sulla Luna. Quella sullo spazio sarà una mostra multimediale e multilinguistica. Probabilmente la collettiva verrà ospitata a palazzo Ducale, mentre il resto del Festival, come sempre, sarà sparso per la città”.
Le sinergie instaurate in questi mesi – viene evidenziato – avranno ricadute benefiche sulla biennale: “Verrà certamente più gente dall’estero – osserva Stefanelli – anche perché Photolux è ormai diventato uno strumento di marketing territoriale. Tutto questo si tradurrà in un ritorno di pubblico e di partecipanti alle mostre”.
La prossima edizione ospiterà anche due nuovi concorsi: il primo – intitolato alla memoria di Romano Cagnoni – sarà dedicato ai soli fotogiornalisti; il secondo a fotografi specializzati sull’Africa. Ci sarà, inoltre, anche un aggancio musicale a introdurre le esposizioni.
Paolo Lazzari