Fondazione Ragghianti acquisisce l’archivio dell’Uia

24 settembre 2018 | 11:06
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Fondazione Ragghianti acquisisce l’archivio dell’Uia

L’archivio e la fototeca Ragghianti accrescono il loro patrimonio documentale: circa duecento faldoni dell’Uia (università internazionale dell’arte) di Firenze sono stati acquisiti dal centro studi di Lucca. Un’istituzione, quella fiorentina, fondata nel 1968 proprio da Carlo Ludovico Ragghianti in seguito all’alluvione del 1966, quando divenne evidente la necessità di disporre di spazi tecnici specializzati nel restauro e nella conservazione dei beni culturali.

L’acquisizione del fondo, per un impegno economico di 30mila euro, si accompagna a quella della rivista Critica d’arte, già di proprietà dell’Uia – che ne ha curato la pubblicazione fino al 2016 con la casa editrice Le Lettere. Ad annunciare queste due importanti novità, il presidente della Fondazione Ragghianti Alberto Fontana, il direttore Paolo Bolpagni e gli storici dell’arte Maria Teresa Zanobini e Antonino Caleca, entrambi allievi di Ragghianti. “Questa doppia acquisizione – ha detto Fontana – è per noi motivo di grande soddisfazione, perché ci permette di continuare a operare con coerenza nel segno di Carlo Ludovico. Critica d’arte è una delle più antiche riviste d’arte italiana, fondata nel 1935: abbiamo intenzione di ampliarne il comitato scientifico e di metterci al lavoro, fin dai prossimi giorni, per rilanciarne la pubblicazione”. Un’acquisizione, quella della rivista, che ne ha scongiurato la chiusura e che ha ricevuto l’apprezzamento del direttore della testata, Francesco Gurrieri: “Voglio esprimere la mia vicinanza a questa operazione – ha scritto in una nota – che mi rasserena, per la serietà con la quale so che verrà raccolto il testimone di Carlo Ludovico Ragghianti. Sappiatemi vicino”. La notizia dell’acquisizione è stata anche l’occasione, per la Fondazione, di fare il punto sulla mostra Per sogni e per chimere, dedicata a Giacomo Puccini e alle arti visive, che si è chiusa nella giornata di ieri (23 settembre) con il grande evento in San Francesco che ha visto la partecipazione dell’attore Giancarlo Giannini e del pianista Simone Soldati. “Abbiamo investito molte energie per la riuscita di questa mostra e siamo stati ripagati dall’apprezzamento del pubblico e della critica specializzata e internazionale. La mostra – ha informato Fontana – ha visto un 40 per cento di visitatori in più rispetto alle mostre precedenti. Il catalogo, tradotto anche in inglese, è forse il più bel catalogo oggi a livello nazionale. Molte le novità che bollono in pentola per il 2019, vogliamo essere traino culturale per Lucca, la Toscana e oltre. Raccogliere l’eredità di Ragghianti, d’altronde – ha concluso il presidente – significa anche arrivare a un pubblico vasto, non specialistico”.
“Per l’anno nuovo – ha detto Paolo Bolpagni – intendiamo intensificare i rapporti con le istituzioni europee che si occupano di arte e certamente l’acquisizione dell’archivio e della fototeca dell’Uia rendono il patrimonio a nostra disposizione ancora più interessante. Ci sono infatti immagini rare, di allestimenti di mostre e di musei per i quali ha lavorato Ragghianti tra gli anni ’40 e gli anni ’60, che adesso dovremo inventariare e catalogare. Presto inoltre – annuncia Bolpagni – saranno consultabili online circa 66mila foto già schedate, del patrimonio originario fatto di oltre 150mila immagini”. L’archivio e la biblioteca della Fondazione Ragghianti, dal 1981 punto di riferimento per gli studi di storia dell’arte, sono cresciuti moltissimo negli ultimi due anni: i dati di accesso rivelano un pubblico addirittura triplicato. “Critica d’arte è stata fondata da Ragghianti insieme all’archeologo Ranuccio Bianchi Bendinelli – ha ricordato Zanobini – e ha saputo rappresentare una nuova apertura metodologica agli studi d’arte. È una rivista che ha raggiunto 1200 abbonamenti e una tiratura di 11mila copie, che merita di proseguire la sua storia”. “Ragghianti è stato non solo uno storico dell’arte – ha spiegato Caleca – ma un filosofo della società dell’immagine. Non dimentichiamo l’intuizione dei critofilm, che hanno segnato il passaggio dalla critica d’arte del rigore filologico alla critica d’arte di maggiore fruibilità per un pubblico più ampio”. Una lezione, quella di Carlo Ludovico Ragghianti, talmente innovativa che ancora oggi risulta attuale e vivace: lo dimostrano anche il numero di candidature per la borsa di dottorato, assegnata a laureati che vogliano approfondire percorsi sul maestro lucchese. Un sostegno concreto messo da due anni a disposizione della Fondazione Ragghianti – una delle poche istituzioni italiane di questo tipo a finanziare la ricerca postuniversitaria.