Imt si apre alla città per la notte dei ricercatori

Una settimana di appuntamenti per far scattare a tutti la passione per la curiosità e la ricerca. È questo lo spirito di Bright 2018 – La notte dei ricercatori e delle ricercatrici in Toscana che vede coinvolto per il quarto anno consecutivo anche l’istituto di alti studi Imt. Un’occasione in cui la scuola che ha sede nel complesso di San Francesco apre le porte alla città che la ospita con una serie di eventi appositamente pensati per il grande pubblico. Molte le tematiche che verranno affrontate: dall’economia alla sanità, dalle migrazioni al doping nello sport e alla storia dell’arte, il tutto con un taglio semplice e divulgativo in grado di suscitare l’interesse di tutti. L’evento clou sarà, come di consueto, la notte di venerdì (28 settembre) ma gli appuntamenti inizieranno già da domani (25 settembre) con un incontro all’ospedale San Luca dedicato alla cura degli anziani e all’analisi della qualità e della sicurezza delle strutture sociosanitarie. Gran finale venerdì, con il concerto di Andrea Biagioni in piazza San Francesco a partire dalle 22. In mezzo moltissimi appuntamenti, rivolti anche e soprattutto ai bambini, che coinvolgeranno non solo le sedi dell’istituto ma tutta la città. L’obiettivo della scuola è quello infatti di creare un legame sempre più forte e radicato con il territorio. Tutti gli eventi saranno ad ingresso gratuito.
“La ricerca è la base dell’esistenza stessa: senza ricerca non c’è progresso – ha esordito il direttore di Imt Pietro Pietrini -. Vogliamo far capire a tutti l’importanza della ricerca e la riteniamo una cosa talmente importante da aver trasformato una singola notte in una settimana di eventi. L’obiettivo è quello di far scattare, soprattutto nei più piccoli, la passione nel chiedersi il perché delle cose, che poi è la stessa che spinge noi ricercatori a portare avanti il nostro lavoro. Sarà una settimana di eventi pensati per il pubblico: non verrà usato un linguaggio tecnico e poco comprensibile ma, al contrario, le iniziative sono pensate per un pubblico di qualsiasi background culturale”.
Pietrini ritorna poi sull’evento di venerdì (21 settembre) in cui i rettori di tutte le università italiane si sono scusati per la promulgazione, nel 1938, delle leggi razziali firmate proprio a San Rossore. Una pagina nera del nostro paese che Petrini teme possa tornare oggi: “Il migrante è come la pioggia: senza non ci sarebbe vita, basta saperla incanalare nel modo giusto. Senza le migrazioni non ci sarebbe stata l’evoluzione, se uno studia si può rendere conto di questo. I proclami che sentiamo oggi, come ‘prima gli italiani’ o ‘America first’ non sono diversi da quelli di 80 anni fa in cui si potevano leggere insegne con su scritto ‘negozio ariano’. C’è la stessa ipocrisia, lo stesso pregiudizio che trova alimento dall’ignoranza. Solo studiando si può sconfiggere questa deriva ed è per questo che abbiamo deciso di dedicare un incontro specifico a questo tema che si terrà venerdì alle 17,30 a Palazzo Ducale”.
Hanno partecipato alla presentazione anche Marcello Bertocchini, in veste di presidente della Fondazione lucchese per l’alta formazione e la ricerca e l’assessore alla cultura del Comune di Lucca Stefano Ragghianti. “Si tratta di una bella occasione che coinvolge molte città europee – ha detto Bertocchini – e che anche quest’anno abbiamo voluto cogliere. La profondità e l’ampiezza dei temi affrontati è un elemento di grande soddisfazione. Faccio quindi i complimenti a tutti coloro che ci hanno lavorato e spero che la manifestazione possa essere un successo come lo è stato negli anni passati”.
“Il calendario degli eventi lucchesi è fatto da cose molto diverse ed è pensato non solo per chi viene da fuori ma anche per chi ha scelto Lucca per vivere, studiare, lavorare – ha detto invece l’assessore Ragghianti -. Il carattere scientifico alto e l’autorevolezza dei relatori non deve far pensare che questo evento sia rivolto solo agli addetti ai lavori. Verranno trattati temi di grande attualità e che coinvolgono anche la nostra città. Segno di un legame profondo che si è creato tra Lucca e l’istituto, un legame che è cresciuto nel tempo e che speriamo possa crescere ancora”.
Durante la presentazione c’è stato spazio anche per una delle ricercatrici che ha lavorato all’iniziativa: Silvia Massa, dottoranda in analisi e gestione del patrimonio culturale: “Avevo già lavorato a Bright due anni fa ed è stato molto bello poterlo fare di nuovo quest’anno. È la prima volta che studenti del primo e del terzo anno lavorano insieme per questo progetto. Noi, in particolare, ci dedicheremo ai più piccoli con una caccia al tesoro mirata a far scoprire a tutti le bellezze e i monumenti che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni ma che magari non sappiamo apprezzare”.
Le iniziative di Aspettando Bright avrannoinizio domani (25 settembre). Al mattino, all’ospedale San Luca, si terrà un convegno realizzato in collaborazione con la Asl Toscana nord ovest dedicato alla cura degli anziani e all’analisi della qualità e della sicurezza delle strutture sociosanitarie. Nel pomeriggio, alle 17, un appuntamento per i bambini nato grazie alla collaborazione con l’associazione Nati per leggere. Nella chiesa di San Ponziano, i volontari dell’associazione coinvolgeranno i piccolissimi lettori con racconti e storie, per introdurli all’appassionante mondo dei libri (evento consigliato per bambini dai 3 anni ai 6 anni).
Tra le iniziative riservate ai più piccoli, nell’arco della settimana, anche un laboratorio per bambini dai 6 ai 9 anni, che li porterà alla scoperta dei “testi scientifici”, di come si scrivono e persino come si leggono, per trovare tutte le informazioni di cui un ricercatore può aver bisogno. L’appuntamento è per giovedì (27 settembre) alle 17, alla Biblioteca di Imt. Nel pomeriggio di venerdì 28, alle 18,15 con partenza da piazza San Francesco, una speciale caccia al tesoro nel centro storico della città, curata dai dottorandi di beni culturali di Imt.
Nell’ambito di Bright trovano spazio anche temi di attualità come il doping e i fenomeni migratori. Venerdì (28 settembre) alle 14,30 in cappella Guinigi si terrà una conferenza sul tema dell’anti-doping nello sport. I relatori, scelti tra i massimi esperti nel settore, esamineranno sia la disciplina internazionale, sia quella nazionale, con particolare riguardo ai temi del rapporto tra pubblico e privato, le indagini, il passaporto biologico, le implicazioni penalistiche, fino agli aspetti più propriamente medico-clinici e a quelli etici. L’obiettivo non è solo approfondire questioni di grande attualità per il mondo dello sport, ma anche sensibilizzare la ricerca e i ricercatori verso un’educazione al valore della leale competizione in ogni settore.
Sempre venerdì alle 17,30 alla caffetteria di Palazzo Ducale si parlerà di migrazioni con una tavola rotonda e l’inaugurazione della mostra dal titolo Popoli in movimento – quando gli immigrati eravamo noi, realizzata in collaborazione con la Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana, con fotografie di Francesco Malavolta e dell’archivio della Fondazione. Grazie alla presenza di studiosi ed esperti, il fenomeno sarà analizzato in chiave storica, economico-sociologica e giuridica.
Da non perdere, sempre venerdì alle 21 nella Cappella Guinigi (complesso di San Francesco) la proiezione del documentario L’Italia vista dal cielo – Toscana, di Folco Quilici. Si tratta di uno dei 14 documentari realizzati dal celebre documentarista tra il 1966 e il 1978. I video furono commissionati dalla multinazionale Esso e avevano l’obiettivo di ritrarre diverse regioni di un’Italia martoriata da frane e alluvioni, attraverso riprese aeree effettuate dall’elicottero, offrendo prospettive inedite sui paesaggi, sulle architetture ma anche sugli usi e sui costumi di ogni angolo del nostro paese.
Come di consueto, la giornata clou sarà il venerdì con gli stand della ricerca allestiti nei chiostri di San Francesco, la merenda per i bambini, un aperitivo e il grande concerto finale, alle 22 in piazza San Francesco. Sul palco salirà il chitarrista e cantante lucchese Andrea Biagioni che nel 2016 ha partecipato alla semifinale del programma televisivo X Factor. Con lui la band Dirty rabbits.
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