Il metodo Montessori in due classi della primaria Alighieri






Naturalmente inclusivo, capace di valorizzare le inclinazioni del bambino e di dargli autonomia: anche a Lucca arriva il metodo Montessori. Nello specifico, la formula didattica ormai ultracentenaria, scaturente dalla professoressa Maria Montessori e applicata in oltre 60mila scuole nel mondo (ma poco utilizzata in Italia), viene proposta in una prima ed in una seconda elementare della primaria Dante Alighieri, coinvolgendo un totale di 44 bambini. Aule con parquet, pareti dalle tonalità chiare, arredi disposti scientificamente, niente cattedre, materiali per sperimentare con mano, oltre la teoria dei programmi: tutto è pensato in direzione della spontaneità ed incentrato sulle scelte dei piccoli alunni, accompagnati dagli insegnanti. Sono quattro, in particolare, le docenti che si sono formate ed hanno spinto per l’applicazione del metodo a Lucca – prima scuola in Toscana insieme a Siena – convinte della sua bontà: Ivana Albamonte, Giuseppina Bonaldi, Chiara Barale e Viviana Buchignani. Con loro ci sono anche il sindaco Alessandro Tambellini, l’assessore Ilaria Vietina e la consigliera comunale Teresa Leone.
“I bambini compiono esperienze dirette – spiega Albamonte – seguendo il loro interesse. Per questo, non usiamo libri di testo e materiali classici. Ciò non significa che a fine anno non si arrivi ai medesimi obiettivi didattici delle scuole pubbliche che non applicano il metodo”. Per facilitare questo compito l’amministrazione comunale ha investito quasi 9mila euro nelle attrezzature e negli interventi di sistemazione degli spazi. “I bambini sono i veri protagonisti – argomenta Vietina – perché ognuno segue i suoi ritmi, secondo un percorso personalizzato. Questo metodo ha più di un secolo di vita, ma in Italia lo stiamo riscoprendo solo adesso: Lucca, in questo senso, è una città capofila.Secondo Montessori la ‘liberazione dell’anima’ è ciò che di meglio possiamo offrire ai nostri alunni. Bambini ed insegnanti sono contenti: siamo riusciti a realizzare questo obiettivo anche grazie ad una chiara idea di scuola, che stiamo cercando di proporre al nido, nelle scuole dell’infanzia ed alla primaria con le scuole all’aperto, la scuola di continuità, il percorso degli ‘orti in condotta’ ed i servizi per l’infanzia”.
Anche il sindaco esprime “soddisfazione per questo importante esperimento didattico. Ricordo che, secondo il codice civile, è obbligo delle famiglie favorire l’inclinazione naturale dei ragazzi”.
Così i bambini si auto correggono, crescono in un ambiente privo di cattedre e lezioni frontali, scelgono i materiali e gli argomenti verso i quali preferiscono indirizzare il loro interesse, giungendo comunque agli obiettivi formativi comuni (ogni anno vengono organizzate prove comuni con la primaria Giovanni Pascoli, ndr). Operosi, indaffarati, eppure estremamente quieti: “L’ordine ed il silenzio – osserva Leone – sono due caratteristiche fondamentali di questo approccio. Siamo abituati a prime e seconde rumorose, specialmente in occasione di visite esterne: qua, invece, i bambini proseguono le loro attività come se nulla fosse”. Un’esperienza, questa, che sta portando frutti fecondi e che l’amministrazione, adesso, vorrebbe replicare ed estendere ad altre scuole primarie.
Paolo Lazzari