Foto, scrittura, editoria: talenti a confronto per Ljd

19 ottobre 2018 | 18:09
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Lucca Jazz Donna va oltre la musica e accende i riflettori sui talenti al femminile della nostra provincia. È quello che è accaduto oggi pomeriggio (19 ottobre) nella sala di rappresentanza di Palazzo Ducale, con la tavola rotonda che ha permesso al pubblico presente di conoscere da vicino tre donne lucchesi che con il loro lavoro e la loro caparbietà hanno saputo affermarsi e innovare linguaggi e stili. Sono Stefania Adami, di Gallicano, fotografa non professionista vincitrice dell’ambito riconoscimento Fiaf come autore dell’anno; Chiara Parenti, di Capannori, scrittrice vivace e sensibile: il suo ultimo romanzo, Per lanciarsi dalle stelle, edito da Garzanti, è stato tradotto per la Spagna, l’America Latina e la Polonia; e infine Franca Severini, lucchese doc, editrice dei riconoscibilissimi libri di cartone Zona Franca. A conversare con loro, la giornalista Ilaria Lonigro (Il fatto quotidiano), che ha chiamato le tre protagoniste a raccontarsi una per una dopo i saluti del presidente del Circolo del jazz di Lucca, Vittorio Barsotti, e l’antipasto musicale servito dalla voce di Laura Piunta, dalla chitarra di Marco Cattani e dal sax di Fabrizio Desideri.

“La fotografia, per me – racconta Stefania Adami – è una passione nata in quinta elementare, quando chiesi in dono a mio padre una Olympus, e mai interrotta. È una signora che cura la solitudine, sprona ad affrontare la timidezza e concede alla fantasia di raccontare delle storie”. Quelle che Stefania ha iniziato a raccogliere nei suoi lavori porfolio a partire dal 2001, con un viaggio in Iran: “Era marzo, le Torri Gemelle erano ancora in piedi, e io affrontai questo viaggio per potermi avvicinare al mondo delle donne iraniane e coglierne, con alcuni scatti, l’intimità e la quotidianità”. E poi ancora Cuba, il Senegal, di viaggio in viaggio accompagnata dal marito e, in un’occasione, dal fratello. Fino al recente progetto del 2016, Barconi d’alto bordo: immagini scattate sul Meditarraneo, in crociere americane: “Volevo immortalare il consumismo estremo che si respira in certi contesti, su quelle stesse rotte percorse anche dai migranti, dalla loro speranza di raggiungere un’altra terra”. E poi il progetto fotografico più intimo, quello che Stefania ha dedicato al suo corpo e alla sua femminilità nel momento della malattia, quando prima nel 2012 e poi nel 2014 ha affrontato il cancro al seno: “Un progetto che ho intitolato con un verso di Ungaretti, La morte si sconta vivendo, in cui sono stata spietata reporter di me stessa. Ho pensato che fosse quello il modo migliore per onorare quanto stavo vivendo, lasciarne traccia, comunicare qualcosa agli altri”.
La scrittrice Chiara Parenti, autrice anche del blog Lucca Kids, è stata accolta da un’insolita presentazione: “Chiara è una pazza”, ha detto Ilaria Lonigro. Sì, perché per scrivere, ha scelto di rinunciare a un lavoro a tempo indeterminato. “Ho scoperto ‘da grande’ di voler scrivere. Ed è andata bene. Il mio primo romanzo, Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un mojito), è diventato un bestseller Amazon. C’è molto di me nelle storie che racconto”. Come in La voce nascosta delle pietre, sempre edito da Garzanti: “Avevo letto, un po’ per caso, che la pietra di luna, se indossata, aveva il potere di favorire le gravidanze. In quel momento della mia vita stavo proprio cercando un figlio – spiega Chiara – e così, durante un viaggio in Malesia col mio compagno, ne comprai una. Al ritorno aspettavo Diego, che oggi ha due anni e mezzo”. Una maternità che impegna moltissimo Chiara: “Ultimamente, scrivo di notte, quando mio figlio dorme”, ammette. Ed è così, col buio, che è nato il suo ultimo romanzo, Per lanciarsi dalle stelle: “Sono partita dal mio vissuto, dalle mie paure, dalla forza che mi ha permesso di affrontarle, una per una. Come Sole, la protagonista del libro, che decide di vincere una paura al giorno per cento giorni. Un esercizio che le cambierà la vita, perché per ottenere quello che non abbiamo bisogna essere disposti a fare ciò che non abbiamo mai fatto”.
Nasce nel 2006 la casa editrice Zona Franca, di Franca Severini, dopo un viaggio in Argentina: “Erano anni difficili per quel paese, eppure – racconta l’editor – rimasi colpita da come la cultura non si fosse arresa alla crisi economica. Anzi: scrittori, intellettuali, poeti, proprio in quel momento trovarono la forza per esprimere, con maggiore convinzione, la loro voce. Un’esperienza che mi ha arricchita al punto che, rientrata in Italia, ho voluto fare la mia parte”. E continua a farla, da 12 anni, pubblicando gemme di carta e cartone: “D’altronde – spiega Franca – questo progetto è nato a Lucca, nel distretto europeo più importante per la lavorazione della carta, e ho creduto di dover valorizzare anche questo aspetto”. Un contenitore di design per contenuti liberi, capaci di disegnare un progetto culturale a 360 gradi. “A ogni autore pubblicato sono grata. Tra questi, ricordo volentieri Daniela Marcheschi, un’altra donna, lucchese, vulcanica, fine critica letteraria. Ma anche Sara Bernicchi, manager industriale, Maurizio Cucchi, Andrea Bocconi, Luigi Caricato”. Tra i progetti ai quali Franca Severini ha lavorato recentemente c’è Magnifiche presenze, la mostra visitabile fino al 31 gennaio a Villa Paolina a Viareggio, che mette insieme le figure di Puccini, Pascoli e D’Annunzio attraverso gli scatti dei luoghi che hanno abitato di Caterina Salvi Westbrooke e le riletture soggettive della pittrice Sandra Rigali. “È bello lavorare nella mia città e per la mia città – conclude Severini – ed è bello farlo attraverso il linguaggio al femminile. Oggi non c’è bisogno di alzare le note ma di dare voce alle donne, questo sì, facendo in modo che quelle note non si interrompano”.
Ed è questo, in fondo, uno degli obiettivi di Lucca Jazz Donna che, con la collaborazione della commissione pari opportunità della Provincia di Lucca, ha organizzato questo pomeriggio di condivisione, in cui la musica ha aperto e chiuso: dopo tante parole, nessun finale poteva essere migliore della voce, elegante e calda, di Laura Piunti.

Elisa Tambellini