Allo spazio S. Donnino Ambrosino presenta ‘Il culto di Alexander’

Nuovo appuntamento allo Spazio San Donnino: sabato (3 novembre) sarà protagonista lo scrittore Andrea Ambrosino che presenterà il suo ultimo libro per ragazzi Il culto di Alexander. Durante tutta la giornata sarà possibile parlare con l’artista e ritirare le stampe autografate dall’autore. Andrea Ambrosino, fiorentino, classe 1980, marito, padre e scrittore per passione, ha esordito in libreria con una storia a tinte gialle ambientata nella piccola Scaletta Zanclea in Sicilia (Vento Canale, Edizioni della Meridiana, 2014). Successivamente ha pubblicato con la Società Editrice Fiorentina Il sogno dell’eroe nel 2015 addentrandosi nella letterature per ragazzi grazie alla nascita del suo primo figlio e qualificandosi nella Top Ten di Amazon di categoria. Nel 2016 torna in libreria con A quattrozampe nelle onde che racconta una storia dedicata ai cani eroi.
Approda allo Spazio San Donnino, realtà pronta ad accogliere ogni forma di arte e cultura, per raccontare la sua ultima opera dal titolo Il culto di Alexander, un libro per ragazzi, ma non solo.
“Questo libro è il mio inno alla libertà”, racconta l’autore. Fin dalle prime pagine infatti il lettore si accorge di essere finito in un mondo dove un nuovo Impero Romano ha forgiato una società senza guerre e dove nessuno soffre la fame. Un mondo perfetto che tutti sognano, una realtà distopica a cui tutti auspicano. Ma qual è il prezzo da pagare?
“Mentre lo scrivevo sono stato io stesso affascinato da questo mondo meraviglioso – spiega Ambrosino – ma il vero problema sta nel prezzo della libertà tanto che il libro inizia con siate liberi nell’impero”.
La libertà è solo apparente come una barca che naviga in un porto e pagina dopo pagina il lettore scoprirà le contraddizioni sulle quali è fondato questo mondo che sembra indiscutibile.
“Il mondo che descrivo ne Il Culto di Alexander è un mondo nel quale non è accettabile l’errore perché porta alla morte e di conseguenza non è possibile pensare”.
Potere, libertà, azione e rapporto fra genitori e figli: questi sono solo alcuni degli ingredienti che mischiano i canoni della fantascienza tradizionale con i timori di un padre per il futuro dei propri figli.
“Ho scritto il libro quando mio figlio aveva due anni e rappresenta la rottura dell’equilibrio tra genitore e figlio nel momento in cui un padre si rende conto che il figlio sta crescendo e che è altra cosa da lui; quando ti accorgi questo ti arriva un cazzotto nei denti, ogni giorno di più”.
L’opera infatti, ambientata in una realtà distopica, che Ambrosino dichiara aver ripreso dalla Germania dell’Est, lo stato più infamante dal punto di vista del controllo, ha radici ben saldate alla concretezza della vita, alle paure di tutti noi ma soprattutto a quelle di un padre che è semplicemente un uomo con le sue debolezze e non un supereroe. Il culto di Alexander rappresenta la libertà di poter scegliere, di poter discutere il rapporto tra un padre e un figlio, di conoscere e capire.
“Il messaggio che voglio trasmettere, a ragazzi ed adulti, attraverso le mie parole – continua Ambrosino – è che bisogna sapere. La ribellione non è altro che una serie di giustificazioni. Il sapere e lo studio rendono liberi. Se tu non conosci diventi manipolabile, un burattino”.
Un grido forte quello dell’autore che attraverso il suo scritto riesce a far arrivare un messaggio chiaro e potente spiegando quanto sia effimera la libertà senza la conoscenza e quanto la stessa libertà possa ritorcersi contro ognuno di noi se non abbiamo gli strumenti per gestirla.
Il culto di Alexander è l’esempio di quando un autore oltre a saper scrivere e saper raccontare sa raccontarsi e mettersi nei panni di tutti colore che sfoglieranno quelle pagine e si sentiranno parte di una visione comune della società odierna. La visione di Ambrosino è quella di un padre ma soprattutto quella di un uomo che sa mettersi in discussione e che affronta giornalmente le sue battaglie quotidiane.
“Da quando scrivo libri e da quando sono padre devo dire che il problema vero sono gli adulti nel senso che non so per quale motivo sembra che non siano in grado di fare proposte adeguate ai figli – continua l’autore – qui il problema è il livello di comunicazione, credo che un libro abbia sempre valore per i ragazzi e se guardiamo i dati alla fine il settore dell’editoria è in crescita. I lettori ci sono. La domanda è: come riuscire a far venir voglia ai ragazzi di leggere? I ragazzi hanno fame e hanno bisogno di un confronto continuo”.
“ Questo è il mio romanzo sulla libertà dove parlo soprattutto da genitore sinceramente preoccupato per le scelte di mio figlio che potranno essere diverse da quelle che penso per lui” conclude infine Andrea Ambrosino con la sua sincerità disarmante, tipica di un uomo, prima che di uno scrittore, consapevole di quello che vuole ma soprattutto di quello che non vuole.
Andrea Ambrosino e il suo Il culto di Alexander saranno durante la giornata di sabato 3 novembre allo Spazio San Donnino per approfondimenti, dialoghi e incontri con l’autore.
Una bella iniziativa quello dello Spazio che, attraverso la presentazione di questo libro, mostra una sensibilità rara in tema di arte e cultura aprendo le porte a un tema, quello del rapporto tra genitori e figli, così attuale e così difficile e controverso dove molte volte è la paura di mettersi in discussione a prendere il sopravvento.