A Gabrielli piace la polizia a fumetti: arriviamo ai giovani

31 ottobre 2018 | 12:15
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Arriva allo stand della polizia dopo aver fatto visita al centro interforze che coordina le attività per la sicurezza e un piano della logistica poderoso per una manifestazione come quella di Lucca Comics and Games che cresce di anno in anno. Del resto, certi provvedimenti e misure speciali recano proprio il suo nome. Franco Gabrielli, capo della polizia, non si è perso la prima giornata della kermesse dove tra l’altro la polizia sbarca letteralmente nel mondo del fumetto, con il primo volume di quello che si annuncia solo l’inizio di una lunga saga, Il commissario Mascherpa, il graphic novel realizzato da Luca Scornaienchi e che racconta le prime puntate dell’inchiesta del commissario, incentrate sulla lotta alla ‘ndrangheta e pubblicate sulla rivista Poliziamoderna. “Un modo – ha commentato Gabrielli – per arrivare soprattutto ai giovani, parlare loro con il loro stesso linguaggio”.

E con un’efficacia che può diventare anche piacevole, con il mezzo del fumetto, di cui anche il capo della polizia è stato frequentatore: “Ero particolarmente affezionato al Corriere dei Piccoli – ha svelato -, ma da giovane leggevo anche Tex e mi piaceva molto Alan Ford”, il fumetto ideato da Max Bunker e dal disegnatore Magnus. “Devo ammettere che ho letto anche Diabolik, ma che facevo il tifo – ironizza Gabrielli – per Eva Kant”.
E’ toccato a Gabrielli, accompagnato dal questore Vito Montaruli, dai dirigenti della questura e dal sindaco Alessandro Tambellini, dopo una visita anche del procuratore antimafia di Catanzaro Nicola Grattieri, il taglio del nastro dello stand che la polizia di stato allestisce ogni anno in via Carrara, nei pressi di porta San Pietro e dove il fumetto è protagonista insieme ad altre divertenti attrazioni dedicate ai giovani e ai meno giovani, dove tra l’altro è possibile farsi fotosegnalare con i costumi dei propri eroi dei cartoons o dei fumetti preferiti. In questo clima gioioso e di festa, si è svolta la visita di Gabrielli che alle 15 ha partecipato alla presentazione del fumetto: “La graphic novel – ha detto il capo della polizia – è un veicolo per arrivare direttamente ai giovani. La polizia crede nella peer education, perché consente tra l’altro di agire per la prevenzione. Tradizionalmente si pensa alla polizia come ad una sorta di pronto soccorso della sicurezza, che serve a curare i danni fatti da chi infrange la legge. Ma serve anche una medicina preventiva”. E in questo senso anche il fumetto, secondo Gabrielli, può giocare un ruolo molto importante. Non solo: “Le nuove tecnologie sono risultate uno strumento indispensabile e proficuo. Penso ad esempio alla app You Pol per le segnalazioni che sta avendo un notevole successo. Si è passati dall’sms, che è risultato forse obsoleto, all’impiego di queste nuove tecnologie per combattere due fenomeni emergenti fra i giovani: il bullismo e la droga, l’ultimo dei quali sta di recente tornando ad avere una incidenza preoccupante. Questi strumenti consentono di non avere soltanto un approccio repressivo ma anche preventivo”.
Su sicurezza e prevenzione la polizia di Lucca è avanti, ha voluto sottolineare Gabrielli: “Lucca Comics and Games è una iniziativa che raccoglie numeri importanti ed è conseguente la grande attenzione posta dalla questura di Lucca. La polizia è presente con le nuove tecnologie, dalle telecamere fisse a quelle mobili, fino all’impiego dell’archivio Sari”, per il riconoscimento facciale: “Vogliamo far percepire ai cittadini che la polizia c’è per un obiettivo: quello di garantire il tranquillo e sereno svolgimento della manifestazione”.
Ma Gabrielli, parlando con i giornalisti, ha spaziato anche su temi relativi alla sicurezza a Lucca: “I dati che ci giungono da Lucca su un calo di circa il 35% dei furti e delle rapine sono la dimostrazione che la polizia qua c’è, che è nelle strade e che risponde bene, con una attività puntuale”.
In giornata il capo della polizia è stato accolto dal prefetto Maria Laura Simonetti a Palazzo Ducale, sede della Prefettura, dove, tra l’altro, ha visitato, insieme ai vertici locali delle forze di polizia, le mostre allestite nel Cortile degli Svizzeri per il centenario della fine della prima guerra mondiale: esposizioni e ricostruzioni sceniche, mezzi militari e uniformi d’epoca, stand espositivi delle quattro forze armate e una serie di pannelli illustrativi sulla grande guerra curati dall’Ufficio storico dello Stato maggiore dell’esercito.

Roberto Salotti