L’Accademia della zuppa lucchese conferisce il diploma a Marianna Colombini

L’Accademia della zuppa lucchese di magro ieri (25 novembre) ha insignito del diploma di accademica, la mastra zuppaia Marianna Colombini. Si tratta della prima onorificenza ad una socia, decisa e voluta con approvazione all’unanimità dell’intero gruppo dei mastri zuppai che, come documenta il diploma, le viene consegnata “In virtù delle competenze acquisite nel preparare il piatto, unico e tipico, della zuppa lucchese di magro, nonché del riconoscimento degli erbi necessari per la preparazione della zuppa. Inoltre che si impegna a difendere il nome, il marchio ed il procedimento di preparazione descritto nel marchio e disciplinare registrato”. La cerimonia dell’investitura con tanto di catena dorata e serto di alloro, si è tenuta nella sede capannorese del Centro di volontariato sociale a Zone con una degustazione molto apprezzata con tanti bis della zuppa dove sono stati impiegati ben 60 erbi ed ha visto la partecipazione di oltre cento estimatori di questa gustosa pietanza lucchese, con ospite d’onore Angelo Lippi già curatore dell’Orto Botanico di Lucca.
Marianna Colombini, di Lunata, è iscritta all’Accademia della zuppa Lucchese di Magro da una decina di anni e nel 2010 è diventata mastra zuppaia. “La zuppa è sempre stata una tradizione familiare – afferma Marianna – tramandata da generazioni. Anche io così da sposata l’ho portata avanti, ma non con il successo dei miei genitori e nonni. Mi impegnavo ma alla fine mancava sempre qualcosa e così ho cercato di perfezionarmi ed anche per una soddisfazione personale. Prima acculturandomi con un libro sulle erbe realizzato anni fa dal Comune di Capannori, poi con la scoperta dell’Accademia della zuppa lucchese di Magro. Qui sono finalmente riuscita a migliorarmi e a fare quella che è la vera zuppa lucchese di magro con tutti i suoi sapori e la giusta densità. Oggi inoltre sono veramente felicissima di questo riconoscimento che mi è stato conferito di accademica, devo dire grazie a loro ed al mio impegno e crescita nella cultura di questa pietanza della nostra terra. Desidero aggiungere che in questo gruppo mi sono sentita sempre bene, ascoltando e mettendo in pratica quanto mi veniva insegnato e trovandomi accolta come in una grande famiglia. Voglio concludere dicendo, a proposito degli erbi, che personalmente mi sono fatta una parte di orto coltivando una buona quantità di quelle specie più note”.
“La nostra zuppa lucchese di magro non ha uguali – dice il coordinatore dell’Accademia, Dante Giuntini – più che cucinarla a regola d’arte, segue proprio un capitolato di base che consente ai mastri zuppai di imbandire per gli amici o estimatori, questa delizia della cucina lucchese. Diciamo pure che i protagonisti fondamentali che la distinguono dalle altre zuppe sono almeno cinque e si va dal pane bianco toscano con lievito madre e raffermo, al fagiolo secco quello scritto lucchese e meglio ancora il ‘rosso lucchese’ o borbottino lucchese, poi dal cavolo nero la braschetta lucchese alle erbe sia quelle dell’ortolano che a mazzetto ed erbi spontanei che si vanno a raccogliere sulle nostre colline che vanno esaminati dividendoli per specie e per sapore dolce-amaro”.
“L’area tradizionale della zuppa lucchese di Magro coincide con il territorio dei Comuni di Lucca e di Capannori, più frequentemente nella zona pedemontana, che va dai Monti Pisani alle Pizzorne – spiega ancora Giuntini -. Certamente la preparazione della zuppa è laboriosa, ci vogliono tre ore buone per la sola cottura, per non parlare della raccolta degli erbi che richiedendo ancora più tempo, generalmente si effettua il giorno prima e inoltre richiede principalmente la loro conoscenza. E per cercare di risolvere il problema della conoscenza giusta degli erbi, è nato un vero e proprio quaderno di ricerca da usare sul campo con l’apporto oltre delle foto e disegni schematici, anche di alcune caratteristiche e come usarli. Inoltre è stato da noi pubblicato un manuale di oltre 110 pagine con foto a colori delle 50 specie di erbi adatti per la zuppa e non solo, quindi molto utile per chi si cimenta nella ricetta del gran piatto lucchese, dal titolo: Che erba è – Which grass is this nella versione italiano-inglese”.