Cineforum Ezechiele, arriva ad Artè ‘Chesil Beach’

Nuova settimana di appuntamenti con il cineforum Ezechiele. Ad Artè (Capannori) domani (1 dicembre) alle 20 e alle 22, domenica (2 dicembre) alle 18 e alle 20 e lunedì (3 dicembre) alle 21 appuntamento con Chesil Beach (Gran Bretagna, 2018), tratto dall’omonimo romanzo di Ian McEwan, che racconta la storia dell’amore tra la ricca e ambiziosa violinista Florence (Saoirse Ronan) e il modesto e promettente storico Edward (Billy Howle), prigionieri dei tabù di un’epoca e delle convenzioni familiari e sociali nell’Inghilterra dei primi anni ’60, pochi anni prima della rivoluzione sessuale.
I due giovani si amano molto, ma alla vigilia della loro prima notte di nozze, il loro discorso amoroso non va oltre le parole. E in una zona remota della spiaggia di Chesil Beach, i due si troveranno ad affrontare le loro profonde differenze.
Martedì (4 dicembre) alle 21,30 al cinema Astra di piazza del Giglio, per il ciclo Il cinema ritrovato, sarà proiettata la versione originale restaurata con sottotitoli de L’appartamento (Usa, 1960) di Billy Wilder, vincitore di 5 premi Oscar: miglior film, regia, sceneggiatura, scenografia e montaggio. Mescolare commedia e dramma è notoriamente difficile, ma L’appartamento lo fa sembrare facile. Come un Martini perfettamente dosato, il film ha quel tanto di emozione che basta a compensare il suo paralizzante caustico cinismo. Il risultato è uno dei film più amati e appaganti di Billy Wilder. Tra satira spietata e fascino esuberante, alterna momenti dolorosi come un pugno allo stomaco e scene esilaranti. Wilder prende la storia pruriginosa di un impiegato che per far carriera presta il suo appartamento ai superiori in vena di scappatelle e la trasforma in una sorprendente e sentita difesa della dignità umana. Jack Lemmon, mai così divertente e così commovente, è un uomo che fa del suo meglio per conformarsi a una cultura volgare, superficiale e spudoratamente sessista. Shirley MacLaine infonde un brio corroborante in colei che è una vittima di tale cultura, una donna che sembra prendere le distanze da se stessa esprimendo commenti taglienti sul proprio pathos.
Mercoledì (5 dicembre) alle 21,30 all’auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca di piazza San Martino, per il ciclo Ingmar Bergman: ritratti femminili, verrà proiettato L’immagine allo specchio (Svezia, 1976). Jenny fa la psichiatra. Aspetta che il marito e i figli si assentino per tornare nella casa dei nonni, in cerca forse di se stessa. Quello che invece trova è un mondo angoscioso, dove i fantasmi dell’esistenza arrivano per tormentarla. Jenny si confida con un collega ma neanche questo sembra darle sollievo. Il titolo originale, Faccia a faccia, completa la citazione paolina iniziata in Come in uno specchio, cioè il superamento dei limiti dell’esperienza umana quando il volto di Dio sarà visio beatifica: “Videmus nunc per speculum in ænigmate, tunc autem facie ad faciem”. Forse la più grande interpretazione di Liv Ullmann.