A Montecarlo doppio appuntamento con “L’ora di teatro”

Domenica (16 dicembre), a partire dalle 16, al Teatro dei Rassicurati di Montecarlo si terrà la sesta giornata della decima edizione del Festival nazionale città di Montecarlo L’Ora di Teatro – Un Sipario aperto sul Sociale organizzato dalla Fita di Lucca in collaborazione con il Comune di Montecarlo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Si comincia con un performance socio-eductiva della compagnia Papalagi in collaborazione la Asl Toscana nord ovest dal titolo Forte come un giunco – abbiamo tutte la stessa storia di Satyamo Hernandez. A seguire, alle 17,30 circa, lo spettacolo in concorso dal titolo Nel nome del padre della compagnia La Corte dei Folli di Fossano (Cuneo).
Forte come un giunco è uno spettacolo che esplora alcuni racconti di violenza ed impunità ordinaria. Un mosaico di testi, articoli, citazioni, monologhi e scene prese da fonti diverse, come Franca Rame, o da vittime di violenza e giornalisti sensibili o dal gruppo stesso. La triste constatazione scaturita dalla ricerca artistica è che le storie di violenza ed ingiustizia inflitte sulle donne si ripetono ovunque e senza una nuova consapevolezza le storie rimarranno sempre le stesse.
In Nel nome del padre invece, una donna ed un uomo si trovano in un luogo misterioso, che presto si rivela come una sorta di purgatorio, dove essi devono liberarsi dai loro drammatici ricordi per approdare ad una meritata pace eterna. Rosemary e Aldo provengono dai poli opposti della nostra società: sono figli di due importanti uomini politici, storicamente esistiti, di contrapposte posizioni ideologiche. Lei è figlia di un uomo potentissimo, un vero e proprio protagonista del mondo del potere e del danaro, lui è il figlio di un povero rivoluzionario, per lungo tempo esule dalla sua patria, che lotta per sconfiggere quel mondo ed imporre una nuova eguaglianza tra gli uomini. Entrambi i figli hanno pagato un durissimo prezzo alla personalità e alle ambizioni – pur così diverse – dei loro padri, dai quali sono rimasti irrimediabilmente schiacciati. Il dramma si sviluppa intorno al serrato dialogo liberatorio di questi due personaggi, nel luogo dell’anima non ben precisato dove s’incontrano, quasi una sala d’attesa verso un ipotetico aldilà.