Musica per una città fragile al Crocifisso – Foto






Potrebbe essere stato l’ultimo appuntamento. Ma intanto ieri sera (25 dicembre) è andata in scena la decima edizione (in undici anni) del concerto di Natale con gli Esterina organizzato dalla Caritas Diocesana. La location, ancora una volta, suggestiva: la chiesa del Crocifisso dei Bianchi in via del Crocifisso, uno dei tanti edifici religiosi preziosi quanto inaccessibili.
Sul palco la musica del gruppo del frontman Fabio Angeli che, per oltre due ore di musica, ha reso diversa la sera di Natale di un gruppo nutrito di appassionati, che ha riscaldato con la propria presenza le fredde navate della struttura, aperta per l’occasione.
Ad aprire la serata, come di consueto, le parole di Donatela Turri della Caritas, anima fin dalla sua nascita di questo evento: “In questi anni – ha detto – abbiamo costruito una geografia improbabile di una città inaccessibile, aprendo luoghi di solito non conosciuti o abbandonati. In questi dieci anni abbiamo preferito tenere un profilo bassissimo, ma dopo questi anni in qualche modo si chiude un ciclo ed è il momento anche di fare un discorso politico”. “Ci siamo stancati – spiega Turri – di essere definiti buonisti e non semplicemente umani. Noi che la sera di Natale decidiamo di venire in posti freddi e scomodi invece che passare la serata giocando a tombola. Un gesto come quello di stasera, invece, è molto più che ascoltare musica: c’è, infatti, una città fragile che qualcuno vuole conoscere, frequentare e per cui desidera impegnarsi”.
È proprio il tema dell’impegno che, poi, accompagna la serata musicale, incentrata in particolare sull’ultimo album del gruppo, non a caso chiamato ‘Canzoni per essere umani’. Un concerto di bilanci anche per la band lucchese che annuncia come quello della chiesa del Crocifisso possa essere anche l’ultimo degli appuntamenti della sera del 25 dicembre (“Anche se ci stiamo già ripensando”, dice Fabio Angeli). Fatto sta che la fine del concerto si trasforma in una antologia dei pezzi più noti, compreso ‘Di fero e di botte’, canzone degli esordi. Non mancano le cover, come ‘Fino all’ultimo minuto’ di Piero Ciampi e ‘True love will find you in the end’ di Daniel Johnstone per una serata in crescendo e che tiene incollato il pubblico sulle panche della chiesa o sui cuscini nella navata fino al termine.
Cioccolata calda, vin brulè, pandoro e panettone per tutti suggellano una serata ricca di emozioni e di significati. Per una città fragile che, ogni anno, riscopre il senso della comunità e dell’impegno. Anche con la musica.