Alla compagnia Aldes due premi speciali Ubu 2018

8 gennaio 2019 | 12:42
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Alla compagnia Aldes due premi speciali Ubu 2018

È sostanzialmente l’equivalente del premio Oscar del teatro e della danza in Italia. Il premio Ubu è stato consegnato ieri (7 gennaio) al Piccolo teatro studio Melato di Milano trasmessa in diretta su Rai 3. E parla anche un po’ il linguaggio della provincia di Lucca la 44esima edizione del premio. Il premio speciale Ubu 2018, infatti, è andato alla compagnia Aldes, che da qualche tempo ha scelto la sua sede a Porcari. Questa la motivazione dell’importante premio: “Per il costante lavoro di ricerca coreografica unito alla ricerca di nuovi pubblici e per aver dato vita a un vivaio di talenti nel campo della danza contemporanea che è divenuto riferimento a livello nazionale e ha saputo creare una cifra artistica riconoscibile, ma non ancorata alla singola poetica di un unico artista”.

Sul palco, a ritirare il premio, il coreografo di fama internazionale, Roberto Castello, che di Aldes è l’anima. Un premio condiviso con tutti gli artisti e i collaboratori della compagnia. Un premio speciale al progetto Aldes quindi e un premio speciale anche ad Andrea Cosentino, che da alcuni anni collabora con Aldes anche se ne fa parte ufficialmente dal 2018.
La giuria, nei suoi confroni, si è espressa così: “Andrea Cosentino, per la sua lunga opera di decostruzione dei linguaggi televisivi attraverso la clownerie, e in particolare per Telemomò, che attraversa i suoi lavori da anni”. Roberto Castello, al suo terzo riconoscimento da parte del premio fondato da Franco Quadri (1985 premio speciale Ubu con Sosta Palmizi per Il Cortile, 2003 Ubu miglior spettacolo della stagione nella sezione teatro-danza per Il migliore dei mondi possibili) ha commentato: “Lo considero un premio alla tenacia di tutti gli artisti, gli organizzatori e i tecnici che hanno contribuito a fare sì che Aldes oggi sia quello che è, ma anche alla tenacia di tutti gli autori di danza contemporanea della mia generazione. A metà degli anni ’80 siamo partiti letteralmente da zero, in un sistema teatrale che non prevedeva nulla che ci somigliasse e, molto lentamente, siamo riusciti a conquistarci un piccolo spazio, che prima non era mai esistito, fra balletto e prosa”.
Per riuscire nel loro intento hanno dovuto inventarsi tutto a tutti i livelli da quello estetico a quello organizzativo a quello comunicativo. “Questo premio Ubu – continua Castello – dimostra che questo spazio oggi è riconosciuto da tutta la critica nazionale. Sono stati tanti infatti in questa edizione i premi Ubu assegnati ad artisti che, come noi, operano al di fuori delle categorie tradizionali dello spettacolo. Il nostro principale merito credo sia stato soprattutto quello di non avere mai smesso di combattere per un teatro senza distinzioni di genere, un teatro d’arte che cerchi sempre di anteporre la ricerca del senso a quella del consenso”.
Castello coglie poi l’occasione per ringraziare: “Ringrazio tutti, in particolare quelli che ci hanno votati e soprattutto grazie, dal momento che si parla di modelli organizzativi, alla regione Toscana che, attraverso il sistema delle residenze artistiche, mette compagnie e artisti nelle condizioni di dialogare con i loro territori, per Aldes i comuni di Lucca, Capannori e Porcari, in termini inimmaginabili nel resto d’Italia. Anche grazie a questo Aldes ha potuto guadagnarsi un ruolo importante in ambito internazionale e ospitare nella sua sede, oltre a moltissimi artisti di danza, teatro e musica italiani, anche molti importanti artisti stranieri”.
Andrea Cosentino, nel ritirare il premio ha detto: “Per quanto riguarda Telemomò, la mia televisione autarchica a filiera corta che mi porto avanti da anni, devo confessare che la mia vera ambizione era vincere un Telegatto. E poi c’è il clown, quello che nasce nel circo equestre per cadere da cavallo; il mio tentativo è da sempre stato quello di essere incapace, osceno, fuori posto, sghembo, in sintesi inadeguato alla scena. Ecco, ricevere un premio Ubu, dopo tanti anni di questa mia personale ricerca dell’antiteatralità, mi fa pensare che da qualche parte devo avere sbagliato”. Aldes è un progetto politico, un esperimento di gestione responsabile della cultura e dell’azione artistica e del rapporto con il territorio. Aldes è un’associazione di artisti e operatori culturali che dal 1993, sotto la direzione di Roberto Castello, a Porcari ha costruito una delle più importanti realtà nazionali di produzione di danza contemporanea. La premessa alla base dei risultati è la qualità delle creazioni degli artisti che fanno parte di Aldes e che oggi sono Caterina Basso, Roberto Castello, Marco Chenevier, Andrea Cosentino, Aline Nari, Elena Pisu, Stefano Questorio, Giselda Ranieri, Giacomo Verde e Francesca Zaccaria che fanno sì che Aldes produca opere di sperimentazione coreografica con particolare attenzione alle forme di confine fra danza e arti visive, danza e nuove tecnologie, danza e teatro, realizzando spettacoli, video, installazioni, performances e manifestazioni che hanno come oggetto il corpo, il movimento e la loro rappresentazione. Il filo rosso della produzione è il tentativo di promuovere un concetto di spettacolo dal vivo come elemento nodale per interpretare con il pubblico la complessità del presente.
Roberto Castello debutterà la prossima primavera con Mbira, nuovo spettacolo attualmente in lavorazione. Prosegue invece il tour di In girum imus nocte et consumimur igni che sarà ospite a Catania, Münster, in Germania, al Dublin Dance Festival, a Stoccarda, al Seoul International Dance Festival, in Corea e di Trattato di economia, realizzato e interpretato insieme a Andrea Cosentino. Marco Chenevier sarà ospite a febbraio di Le Triangle, a Rennes, in Francia con Questo lavoro sull’arancia e proseguirà anche con il tour di Quintetto. Stefano Questorio presenterà il 9 febbraio alla Tenuta dello Scompiglio, a Vorno, il primo studio di Lila. Martedì (15 gennaio) alle 21 a Spam! a Porcari Giacomo Verde presenterà in anteprima Piccolo diario dei malanni +D.