Casa Puccini, boom di ingressi. Si attende sentenza diritti

Arriverà in estate la sentenza in primo grado per il contenzioso giudiziario tra la Fondazione Giacomo Puccini e Casa Ricordi in merito ai diritti d’autore del maestro che ormai da anni fa tenere le mani strette sui freni alla Fondazione che porta il suo nome.
Oltre 30mila visitatori con un incremento del 3 per cento rispetto al 2017. Intanto si è concluso con numeri da capogiro l’anno 2018 per il Museo Casa Natale di Giacomo Puccini che nel corso dello scorso anno, oltre a finire su diversi canali della Rai, Mediaset e addirittura in trasmissioni asiatiche, ha accolto tra le sue pareti anche personaggi celebri del mondo dello spettacolo e del cinema come – solo per citarne alcuni – Stephen Frears, Rupert Everett, Uto Ughi e Carla Fracci. Un fiore all’occhiello per la nostra città che però, nonostante tante soddisfazioni e visibilità praticamente in ogni angolo del mondo, ha ancora quel bel boccone amaro da mandar giù.
Questa mattina (13 marzo) il direttore della Fondazione Giacomo Puccini, Massimo Marsili, e il sindaco Alessandro Tambellini hanno reso noto indicativamente il periodo in cui si terrà la sentenza – nei mesi di giugno o luglio – facendo ancora luce in merito al contenzioso. Partiamo dal principio: come hanno ricordato direttore e sindaco, il 50 per cento dei diritti delle opere del maestro spetterebbero a Casa Ricordi, mentre i 2/3 del secondo 50 per cento alla Fondazione Puccini – diritti e denaro che prima appartenevano al demanio pubblico, quindi allo stato – e il restante 1/3 alla nipote legittima, Simonetta Puccini, che dopo la sua morte (intercorsa il 16 dicembre del 2017) ha lasciato la parte che le spettava alla Fondazione. In questi anni la Fondazione Cassa di Risparmio ha acquistato la casa natale del maestro e devoluto tutto in gestione alla Fondazione Puccini.
“Al momento della sentenza – ha ricordato il direttore Marsili – tutte le parti hanno rispettato gli accordi e fino al 2014 Casa Ricordi ha pagato regolarmente i diritti che ci spettavano. Diritti – spiega il direttore – che in quel momento erano di cinque opere del maestro ancora sotto tutela: la Turandot, la Fanciulla del west, Gianni Schicchi, Suor Angelica e infine il Tabarro, opera che ha chiuso l’epoca di diritti al 31 dicembre 2016. Fino a luglio 2015, la Fondazione Puccini ha ricevuto regolarmente i diritti che gli spettavano. Alla fine dell’estate di quello stesso anno – ricorda – ci arriva una lettera nella quale però Casa Ricordi ritiene di non dover più distribuire i diritti delle cinque opere. Le motivazioni sono legate a due aspetti giuridici: i diritti d’autore, fino al 1994, avevano una durata di 56 anni. Dopo – spiega il direttore – vengono prolungati fino al 70esimo anno dalla data di morte dell’autore. Nel caso dell’opera lirica, però, l’autore non è solo il compositore musicale. L’opera lirica viene considerata ‘collettiva’, quindi devono essere considerati anche gli autori dei libretti. Figure, queste, che muoiono negli anni Settanta/Ottanta. Casa Ricordi quindi si chiede: come poteva l’ultimo erede – morto nel 1986 – usufruire di un diritto che nella legislazione italiana entra in vigore successivamente alla data di morte? Non poteva trasferire il titolo perché, effettivamente, in quel momento non lo aveva”.
Da quel momento Casa Ricordi paga alla Fondazione Puccini solo i diritti delle opere entranti ancora nel periodo dei 56 anni. In quella fase, quindi, il Tabarro, Gianni Schicchi e Suor Angelica. I diritti de La Fanciulla del west e la Turandot non sono più versati alla Fondazione.
“Casa Ricordi – spiega il direttore – motiva questa sua scelta sostenendo che potrebbero esserci altri a chiedere questi diritti e che in attesa di un chiarimento giuridico sull’effettiva possibilità di trasferire questo diritto alla Fondazione da allora versa tutto in una sorta di deposito, in un fondo di riserva, in modo tale che i chiarimenti successivi possano autorizzarli a trasferirli senza che alcuno potesse contestarli. Ma se nel 2008 il tribunale, dopo aver analizzato tutte le questioni ha dato ragione alla Fondazione e da quel momento in poi – fino al 2015 – ha regolarmente pagato tutti i diritti, perché improvvisamente viene fuori questo problema? – chiede Marsili – Il problema è stato posto in una lettera dall’avvocato Ferrari, legale della compianta Simonetta Puccini, nel marzo del 2015. Nemmeno lei, secondo quanto detto prima, poteva quindi godere dei diritti. Noi – prosegue il direttore della Fondazione – tentiamo una sorta di approccio e di trattativa, ma le condizioni che ci pongono sono talmente pesanti che vogliamo arrivare ad un chiarimento definitivo. Non possiamo sottrarre alla comunità lucchese, a tutto il lavoro che facciamo per valorizzare Giacomo Puccini, tutte queste risorse senza avere certezze di essere nel torto. Anzi, sulla certezza che avevamo ragione, come definito dopo la sentenza del 2008”.
Ma dalla storia emerge anche un’altra questione, importante anche per lo scenario nazionale e internazionale: “Secondo i legali di Casa Ricordi – spiega Marsili – non è possibile trasferire un titolo diretto dovuto alla parentela di sangue, tantomeno ad un soggetto giuridico, quindi a una Fondazione. Ad oggi il nostro credito/debito, perché ovviamente fino a che non sappiamo le cose come stanno non possiamo spendere denaro, ammonta a 2milioni e 288mila euro. Inutile dirvi quante cose in più potremmo fare con questi soldi per la nostra Fondazione e per tutta Lucca”.
“Se il tribunale – interviene il sindaco Tambellini – dimostrasse che la sentenza del 2008 è stata una sentenza sbagliata, è chiaro che la Fondazione dovrebbe rifondere parte di ciò che ha impropriamente percepito. Diventerebbe la fine della Fondazione stessa probabilmente. Le prospettive quindi non sono per niente positive, ma nel caso invece il tribunale ci desse ragione, la vita della Fondazione cambierebbe totalmente: potremmo innanzitutto avviare finalmente i lavori di restauro. Siamo convinti anche che se avessimo torto, ci sarebbe una revisione complessiva del diritto d’autore in tutto il nostro paese”. Proprio così, ma c’è anche un altro fatto: “Da sempre – spiega il sindaco – attendiamo di vedere i contratti che legano chi attualmente percepisce i diritti d’autore di Puccini. Più volte richiesti in sede giudiziaria, ma che non abbiamo mai visto. Questo è un anno fondamentale per la Fondazione, per la sua stessa sopravvivenza”.
“Casa Ricordi – commenta il direttore Marsili – è una società privata che legittimamente esercita il suo diritto al profitto. Oggi è controllata da multinazionali mondiali. Di fronte alla Fondazione che con quei diritti e che con incassi non fa altro che operare per il bene di Giacomo Puccini senza ricavarne alcun profitto se non la visibilità e le spese legate al museo e ai suoi studi. Noi operiamo solo per l’amore per la nostra città, per Puccini e per Puccini nel mondo. Senza le risorse non avremmo l’archivio di autografi pucciniani più importanti del mondo, non avremmo documenti rari e consultabili. Abbiamo perso occasioni eccezionali solo per non spendere soldi che potrebbero non appartenerci. Ognuno segue i propri scopi, noi lavoriamo per la cultura, qualcuno solo per profitti”.
Un po’ di dati
Il museo Il 36,81 per cento dei visitatori è italiano e il 63,19 per cento è straniero. I visitatori britannici sono l’12,31 per cento del totale, seguono i tedeschi e gli austriaci per una quota pari a circa il 10,13 per cento del totale, gli statunitensi a quota 9,18 e poi belgi e francesi per il 7,30 per cento, il 3,88 per cento di spagnoli, il 2,33 per cento di russi, il 1,49 per cento degli olandesi e il 3,31 per cento dei paesi asiatici e giapponesi. Andando nel dettaglio gli incassi registrati dalla vendita dei biglietti di ingresso alla Casa Natale hanno registrato al 31 dicembre 2018 un incremento del 1,80 per cento rispetto al solito periodo del 2017, che a sua volta registrava un incremento del 8,2 per cento rispetto al solito periodo del 2016, che era incrementato del 16,3 per cento rispetto a 2015, il quale era incrementato del 24,7 per cento sul 2014. Importante anche l’attività didattica.
Sono 1128 gli alunni e 112 i docenti di scuole lucchesi del territorio che grazie al consolidamento del programma strutturato di percorsi e laboratori didattici hanno visitato il Museo, mentre sono 141 i bambini e familiari che hanno partecipato ai laboratori didattici invernali. Per le visite organizzate da gite scolastiche sono 1784 gli studenti e 192 i docenti di scuole italiane, inglesi e francesi, che hanno visitato il Museo Casa Natale.
La Fondazione Giacomo Puccini ha inoltre confermato la propria collaborazione con il Photolux Festival, il Dance meeting festival, Virtuoso e Belcanto, il teatro del Giglio per la realizzazione delle Cartoline Pucciniane, il Circolo del Cinema per la presentazione dell’intervista Puccini by William Friedkin, la cartolina dedicata a Madama Butterfly per segnare l’anno giapponese di Murabilia, la cartolina voluta dalla Manifattura Tabacchi in occasione delle celebrazioni lucchesi dei due secoli di vita del Sigaro Toscano, il recital ospitato nel programma de la Notte Bianca. Tra le tantissime attività internazionali la missione a Nagasaki alle istituzioni cittadini e le associazioni musicali della città per presentare le attività della Fondazione; la partecipazione al Meeting Icon Cities a Kassel, luogo di incontro delle istituzioni europee che gestiscono le Case Natale dei maggiori musicisti, scrittori ed artisti europei; due missioni in Cina a Son-zu e a Pechino per presentare la strategia culturale del territorio in relazione alla figura del Maestro e, infine, una missione ad Hammelina città natale del compositore Sibelius in occasione delle celebrazioni dedicate al grande musicista finlandese per presentare le attività della Fondazione Giacomo Puccini.
Giulia Prete