“Il prigioniero della seconda strada”, la commedia al teatro Nieri

15 marzo 2019 | 17:55
Share0
“Il prigioniero della seconda strada”, la commedia al teatro Nieri

Terzo appuntamento domani (16 marzo) il quinto Festival regionale di teatro amatoriale Il ToscaNello, organizzato dalla Fita di Lucca e regionale della Toscana, in collaborazione con il Comune di Lucca, al teatro comunale Idelfonso Nieri di Ponte a Moriano. La compagnia del Grano di Pistoia metterà in scena Il prigioniero della seconda strada, commedia di Neil Simon.

Lo spettacolo. Nonostante gli oltre quarant’anni di età questa commedia sorprende per la sua straordinaria modernità, soprattutto nel nostro Paese dove forse risulta più attuale oggi rispetto all’epoca della stesura. Scritta con raffinata eleganza stilistica, colpisce per la semplicità, la leggerezza e la fine comicità con cui affronta tematiche scottanti. A chi gli chiedeva il segreto del suo successo, Neil Simon rispondeva: “scrivo cose che capitano a qualunque persona, nelle quali tutti si possono riconoscere”. La commedia racconta con ironia l’evolversi del disagio dei protagonisti, Mel Edison, dirigente cinquantenne, inizialmente disturbato da piccoli fastidi casalinghi e poi via via assalito da problematiche decisamente più serie come la crisi economica e la perdita dell’impiego dopo oltre vent’anni di servizio e della moglie Edna, casalinga, che cerca con pazienza e amore di aiutarlo a superare le difficoltà; dolce e premurosa, ma anche concreta, non esita a ricominciare a lavorare e prendere in mano le redini della famiglia. Ad offrire aiuto a Mel sopraggiungono anche i suoi tre fratelli: il borioso Harry, la piagnucolosa Jassie e l’acidula Pauline. La sorprendente attualità dei temi trattati (crisi economica, disoccupazione, nevrosi, depressione, inquinamento, degrado metropolitano, traffico caotico, microcriminalità, consumismo esasperato) è stato il principale motivo della scelta di rappresentare questa commedia e proprio per metterne in evidenza la contemporaneità, pur mantenendo la collocazione Newyorchese, si è optato per una trasposizione ai giorni nostri rispetto all’originale ambientazione anni ‘70. Commedia ricca di contrasti (lavoro-disoccupazione, dramma-ironia, agiatezza-povertà, dolcezza-aggressività, casa dei sogni che diventa prigione) che la messinscena ha cercato di mettere in evidenza soprattutto con l’interpretazione degli attori che esprimono con intensità il variare dei diversi stati d’animo dei loro personaggi (ansia, autoironia, rassegnazione, rabbia, depressione, speranza, amore), ma anche attraverso la scenografia (l’intelaiatura della grande finestra al centro della scena evoca vagamente le sbarre di un carcere), i costumi, le luci e la scelta dei brani musicali che fanno da sfondo alla storia e sottolineano lo sviluppo della trama. Leggerezza, equilibrio, comicità sottile e raffinata nel rappresentare anche situazioni serie, sono le caratteristiche peculiari dello stile di Neil Simon che il Ramaiolo ha cercato di mantenere intatte nella sua lettura.