Arte contro le oligarchie: in San Girolamo la prima di Terra Mater

Prima nazionale venerdì prossimo (5 aprile) a Lucca per Terra Mater – Notte a Occidente, il progetto artistico e poetico di Sergio Talenti e Fulvio Renzi. Da lì, Terra Mater raggiungerà teatri, luoghi di incontro, ma anche piazze, centri di accoglienza e tutti i luoghi in cui abitano gli ultimi. Un’opera che andrà in scena alle 21 al Teatro San Girolamo, nata per diffondere il principio dell’arte come “dissenso dall’ordine brutale del sistema di dominio delle grandi oligarchie”.
Il poeta, nella scrittura e nella voce di Sergio Talenti, dialoga con Synthesis, “attrezzo psicofisico di prima generazione”, interpretato da Pierpaolo Capovilla. Le musiche sono di Fulvio Renzi e Alessandro Biagi, violino e sassofono. “Synthesis – spiegano gli autori – è la scoria di un’umanità perduta, la cui esistenza è resa sempre più difficile dal sistema di dominio occidentale, che ha fatto e sta facendo terra bruciata del mondo. Il pianeta che ci ospita e ci ha dato la vita, la terra appunto, è sempre più brutalizzata dal cattivo utilitarismo occidentale”. Per realizzare la distribuzione capillare del progetto artistico Terra Mater è stato attivato un crowdfunding, che permetterà di finanziare la distribuzione dell’opera. Collabora alla raccolta fondi anche Pino Bertelli, fotografo di fama internazionale da sempre attento ai diseredati e alle tematiche che emergono nell’opera poetica. Centocinquanta scatti raccolti dal 2003 al 2014, dalla guerra in Iraq al golpe in Burkina Faso, un libro che ritrae gli ultimi della Terra e che sarà disponibile per tutti coloro che vorranno sostenere il progetto. Occhi, labbra, corpi, terra, che parlano del lato oscuro, dell’emisfero sacrificato per il caldo tepore di un Occidente disumanizzato.
L’opera. Muovendosi lungo una riflessione che parte dal 1492, quando la barbarie occidentale già iniziata nell’Africa del nord trova lo sbocco per essere elevata a sistema attraverso il sorgere del colonialismo, gli autori arrivano a un lontano 2144. La Terra, devastata dai grandi terremoti del secolo precedente, è ridotta ad una megalopoli elettrificata. La società post-umana che la abita ha cancellato le emozioni, ridotto a nulla la possibilità di errore delle grandi intelligenze umane, sterilizzato la pulsante scatola toracica dell’affettività. In questo asettico ordine digitale bande ribelli di neoumani armati cercano sopravvivenza. Trovano, nella grande discarica di MiTo, un vecchio Vhs. Scoria di un passato ormai cancellato, la videocassetta viene restaurata: sullo schermo compare Synthesis. Prima delle grandi catastrofi l’ibrido era divenuto il nuovo soldato: umano plasmabile, funzionale, pulsione erotica ridotta a nervatura metallica e meccanica, sinapsi thanatica. L’innesto di Dna umano ha consentito in un caso la sopravvivenza della natura profonda della specie. Autogeneratosi in laboratorio, Synthesis è questo unico. Profugo del proprio tempo, la sua testimonianza è resistenza che scorre sotterranea attraverso i secoli. Nell’interpretazione disturbante di Pierpaolo Capovilla Synthesis è la scoria di un’umanità perduta, che ha fatto terra bruciata del mondo, ridotto all’asfalto di un’immane megalopoli. Egli è l’unico erede di un’umanità sconfitta dalla propria tracotanza, soffocata dai fast-food, violentata dal sesso glabro della ripetizione a video, depauperata da valori ridotti all’ostentazione dello sterile possesso. Terra mater è un atto di denuncia nei confronti della presunta civiltà contemporanea ed una supplica alla terra. È la ricerca della linfa su un mondo che appare sempre più arido, di un mare che sembra non promettere approdo. Eppure è la promessa dell’arte, e della speranza che rimane negli occhi umidi di chi ancora può coglierne il messaggio.
Per ulteriori informazioni e sostenere il crowdfunding: https://www.produzionidalbasso.com/project/terra-mater-notte-a-occidente/, www.terramater.tv,https://www.facebook.com/terramater.tv/