‘Over the real’, al Lff continuano appuntamenti con la videoarte

Continua con successo la quarta edizione di Over The real, il festival internazionale di videoarte, all’interno del programma del Lucca Film Festival – Europa Cinema 2019, ospite dell’auditorium Palazzo delle Esposizioni con il sostegno della Fondazione Banca del Monte di Lucca. Il prossimo appuntamento è venerdì (19 aprile) alle 17 con la conferenza dal titolo Anni ’70: la videoarte fra tecnologia e trasformazioni sociali con la partecipazione di Carlo Ansaloni, Gianni Melotti e Michele Sambin in testimonianza rispettivamente dei tre famosi centri (art/tapes/22 di Firenze, Centro di video arte Palazzo dei diamanti di Ferrara, Galleria del Cavallino di Venezia) che negli anni Settanta furono il fulcro internazionale delle prime sperimentazioni audiovisive.
Un’occasione imperdibile per conoscere la nascita e lo sviluppo di questa discipliana dell’arte contemporanea. Over the real infatti è un evento che guarda al futuro ma offre sempre anche un’attenta visione storica attraverso l’incontro con artisti che hanno contribuito alla diffusione e lo sviluppo del rapporto fra arte e nuove tecnologie. Fra i relatori anche Alessandro Romanini (Presidente comitato scientifico Fondazione Ragghianti e docente Accademia di belle arti di Carrara) e Maurizio Marco Tozzi (direttore del Festival). Ultimo appuntamento sabato (20 aprile) alle 15 con la presentazione e proiezione delle opere video a cura di Alessandra Arnò (Visualcontainer) e Gabriel Soucheyre (Videoformes).
Ricordiamo che Over the real, ideata e curata da Maurizio Marco Tozzi e Lino Strangis, vede la proiezione di opere audiovisive, molte in anteprima assoluta, di 32 artisti provenienti da: Austria, Brasile, Corea del Sud, Francia, Italia, Spagna, Svezia, Ucraina, Usa. Le selezioni sono realizzate con la collaborazione di un importante network curatoriale composto da Veronica D’Auria (Carma – Roma); Alessandra Arnò (Visual Container – Milano); Gabriel Soucheyre, (Videoformes – Clermont-Ferrand, Francia). Il Festival offre un ampio ventaglio di soluzioni formali e modalità linguistiche dedicate ad uno dei linguaggi più evolutivi dell’arte contemporanea: una storia iniziata negli anni ’60 che si è trasformata oggi in un fenomeno estremamente complesso, ma anche facilmente accessibile e quindi praticabile in contesti anche del tutto indipendenti, non soltanto nelle modalità di produzione, ma soprattutto da un punto di vista artistico, politico e sociale.