Educare alle azioni solidali, convegno in S. Micheletto

4 maggio 2019 | 09:01
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Educare alle azioni solidali, convegno in S. Micheletto

Un convegno internazionale da tutto esaurito: si presenta così l’appuntamento Promuovere cittadinanza, costruire comunità. Verso la via italiana al service learning, in programma da lunedì 6 all’8 maggio a Lucca, nel complesso di San Micheletto.

La tre-giorni, infatti, conta già più di 200 iscritti, a riprova di quanto la tematica affrontata sia avvertita come prioritaria dalla comunità scolastica. Promosso da Fondazione UiBi, Indire e dalla Scuola di alta formazione Eis-Lumsa e rivolto al mondo della scuola, dell’università e delle istituzioni, l’incontro si concentrerà proprio sulla costruzione di una proposta didattica italiana che consiste nel coinvolgimento degli studenti a compiere concrete azioni solidali in favore della comunità.
“Si tratta in assoluto del primo convegno di livello internazionale dedicato in Italia al service learning, una proposta didattica ancora relativamente nuova nel nostro Paese – spiega il presidente della Fondazione UiBi, Paolo Razzuoli -. Obiettivo dell’evento sarà quello di inserire l’esperienza italiana del service learning nello scenario internazionale, cercando di individuare i tratti specifici di un modello integrabile con la nostra tradizione pedagogica e con il quadro ordinamentale italiano. Nei tre giorni lucchesi la proposta formativa sarà trattata da varie prospettive e calibrata per tutti gli ordini e gradi di scuola, cercando così di promuovere un proficuo confronto tra scuola e territorio, nella prospettiva di un patto educativo che dia valore alla diffusione della cittadinanza attiva”.
La metodologia promuove l’ideazione di percorsi di apprendimento (learning) finalizzati alla realizzazione di un servizio (service) che soddisfi un bisogno vero sul proprio territorio. Le iniziative intraprese prevedono sempre una stretta collaborazione con le istituzioni locali e puntano a stabilire un circolo virtuoso tra apprendimento in aula e restituzione alla collettività, attraverso un vero servizio solidale. Tanti i progetti realizzabili: dal condividere un pezzo di terra della scuola con la comunità locale coinvolgendo gli alunni in un percorso di apprendimento attivo di cura e coltivazione degli spazi verdi, all’affidare agli studenti l’animazione sociale di un soggiorno estivo rivolto agli anziani; dal far raccogliere ai bambini i tappi dei contenitori di plastica per consegnarli a un’impresa che li ricicla, al far incontrare i ragazzi con le associazioni legate al mondo delle persone con disabilità e mettere in piedi piccoli servizi di volontariato.
Il convegno. Sarà proprio dal confronto con gli ospiti internazionali che potranno nascere proposte interessanti per l’Italia. Ecco allora Andrew Furco, fondatore del service learning research and development center all’università di Berkeley (California) e coordinatore della prima rete internazionale di ricerca sul service learning; Maria Nieves Tapia, fondatrice e direttrice del Centro latino americano di aprendizaje y servicio solidario; Pilar Aramzaburuzabala, coordinatrice della rete europea sul service-learning Europa Engage; Fanni Dahinden, fondazione MIGROS per il sostegno del Service Learning (Svizzera); Roser Battle, fondatrice della Red Española de Aprendizaje-Servicio e componente del Centro Promotor de Aprendizaje Servicio de Cataluña e della Fundación Zerbikas dei Paesi Baschi, Spagna.
Il programma. I lavori apriranno lunedì (6 maggio) alle 14,30 con una serie di interventi sullo scenario internazionale e la via italiana al Service Learning. Martedì 7 saranno raccontate le esperienze di sostegno al service learning in Spagna, Svizzera e Italia. Nel pomeriggio partiranno sei workshop in parallelo che affronteranno il Service Learning in relazione a inclusione, cura dell’ambiente e sostenibilità, intercultura, patrimonio storico, artistico e culturale, socialità proattiva, cultura digitale. Il terzo giorno, mercoledì 8, la sessione “confronti e incontri” sarà il momento per la presentazione di modelli e di metodologie nazionali e internazionali finalizzati alla promozione della cittadinanza attiva. L’ultima sessione, “guardare avanti”, si concentrerà sulle prospettive future e sulle proposte da parte dei diversi soggetti coinvolti.