Studenti del Passaglia a S. Anna di Stazzema






Una visita per conoscere meglio e soprattutto per non dimenticare. Il liceo artistico Passaglia di Lucca a Sant’Anna di Stazzema. Gli studenti della 5A, 5E e 5F del Liceo Artistico musicale di Lucca l’11 maggio sono andati a visitare i luoghi dell’eccidio. La visita è stata preceduta da un incontro con Matteo Bonetti, presidente dell’associazione nazionale vittime civili di guerra sezione di Lucca, durante il quale i ragazzi hanno ascoltato la sua testimonianza e, in un video, quelle di quanti hanno avuto menomazioni a causa di azioni di guerra o di bombe inesplose. Molti dei fatti narrati risalgono alla II guerra mondiale, ma il video inizia con Nicolas, un ragazzo che, nel 2013, in provincia di Torino, ha riportato gravi danni a causa di un ordigno inesploso.
“La visita al Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema è stata un’esperienza forte per i ragazzi – spiegano dalla scuola -, ma anche per gli insegnanti accompagnatori. Il sentiero in salita che porta all’ossario è breve, ma denso di significato perché, nelle stazioni della via crucis, ricorda alcuni episodi dell’eccidio. Si arriva sul crinale. Di fronte, in basso, la costa della Versilia, da dove sono saliti tedeschi e fascisti, a sinistra il monumento commemorativo che, nella sua semplicità, leva il fiato. Leggiamo i nomi e le età delle vittime sulla grande lapide che li raccoglie, la consapevolezza che sono state spazzate via intere famiglie colpisce come uno schiaffo. Tornando indietro per andare al Museo, di fronte alla chiesa, non si può fare a meno di pensare che proprio lì, il 12 agosto del 1944, c’erano cataste di corpi bruciati”.
Prima tappa al Museo è l’incontro con un superstite della strage. “La cosa che maggiormente mi ha colpito della visita a Sant’Anna di Stazzema – dice Lorenzo – è stata la testimonianza di Enrico Pieri, che da bambino è sopravvissuto alla strage. Nel suo racconto ci ha parlato della crudeltà dei nazisti che hanno ucciso donne e bambini senza pietà. Nell’ascoltare le sue parole ho provato la stessa tristezza e rabbia di quando ho visitato il campo di concentramento di Mauthausen. Come è possibile che gli uomini possano essere così spietati nei confronti di persone innocenti?”.
Dopo l’incontro, un video ricostruisce l’accaduto: alle testimonianze dei sopravvissuti si somma la forza delle immagini. Poi la visita al Museo, piccolo ma ricchissimo di fotografie, copie fotostatiche di avvisi alla cittadinanza sia dei partigiani che dei repubblichini, mappe riguardanti il territorio.