Primo maggio, concerto in piazza con Lucca Classica





Anche Lucca, dal prossimo anno, avrà il suo concerto del Primo maggio. Una festa dei lavoratori all’insegna della grande musica in piazza Napoleone, a mezzogiorno: una ricorrenza che troverà in Lucca Classica il suo contenitore naturale. La manifestazione di primavera, superate le 13mila presenze quest’anno, vede già al lavoro l’energica macchina organizzativa per l’edizione 2020 che si terrà dal 30 aprile al 3 maggio con una tre giorni di anteprime dal 24 al 26 aprile.
La proposta di regalare alla città un concerto di piazza, al termine del consueto sventolare di bandiere sindacali del Primo maggio, è stata del presidente del consiglio comunale Francesco Battistini e ha incontrato il favore dell’Associazione musicale lucchese e del Teatro del Giglio, promotrici del festival. “La musica classica intesa come linguaggio capace di parlare al mondo del lavoro. Penso a un concerto – ha spiegato Battistini – nella piazza più grande del centro storico, che potrebbe essere realizzato anche col contributo dell’impresa di Brunello Cucinelli, già sponsor di Lucca Classica, e caratterizzata dall’attenzione all’uomo, alla dignità economica e morale di chi lavora”. Un orario, quello proposto, che non interferisce con l’appuntamento del ‘concertone’ di Capannori ma che, in qualche modo, rende l’evento di Lucca apripista di una giornata di festa e musica.
Le novità della prossima edizione di Lucca Classica sono state presentate questa mattina (7 giugno) dal direttore artistico del festival, il pianista Simone Soldati: “Vogliamo portare la musica classica in luoghi nuovi, diversi: penso alla Cavallerizza, al Carmine e alle torri di Lucca, ma anche alla casa circondariale di San Giorgio, con la quale stiamo dialogando, così come al ripetere l’esperienza della musica al San Luca. Vogliamo far uscire la musica dai teatri – prosegue Soldati – e portarla nei luoghi di lavoro, nei luoghi del quotidiano, perché la musica è valore per vivere meglio”. Confermate, inoltre, le ambientazioni divenute già un simbolo per una manifestazione che in soli 5 anni ha visto raddoppiare il proprio pubblico: il teatro del Giglio, la sacrestia del Duomo con il monumento a Ilaria del Carretto, le sale monumentali di Palazzo Ducale, la chiesa di San Francesco, Palazzo Pfanner e i suoi giardini, i musei nazionali di Palazzo Mansi e di Villa Guinigi, le Mura, le strade, le piazze – tra le quali, piazza Anfiteatro. Attenzione anche agli anniversari notevoli: “Nel 2020 ricorrerà il centenario dalla nascita di Gianni Rodari – ha detto ancora Soldati – che intendiamo onorare con un percorso a fianco delle scuole: i bambini lavoreranno sulle Favole al telefono, diverranno piccoli compositori, e condivideranno durante i giorni di Lucca Classica l’esito di quanto fatto. Inoltre, sempre nel 2020 saranno 250 anni dalla nascita di Beethoven, compositore di grande modernità, col quale giocheremo attraverso alcune parole chiave”. Vi sarà anche un focus dedicato a Raffaello, a cinquecento anni dalla morte – nel segno della contaminazione delle arti – e torneranno gli itinerari La musica e i luoghi, Musica d’oggi, Le prove aperte, Lucca Classica e i giovani musicisti, La musica nella storia e Musica e scienza.
L’eccezionalità del festival, che di anno in anno si rafforza in collaborazioni con conservatori e istituzioni musicali nazionali e internazionali – come il Mozarteum di Salisburgo – è stata evidenziata dal presidente della Camera di Commercio di Lucca, Giorgio Bartoli: “Non ho notizie di città delle dimensioni di Lucca in cui sia organizzato qualcosa di simile – ha detto – e di altrettanto trasversale: Lucca Classica è perfetta per il bimbo di 3 anni che si avvicina alla musica classica per la prima volta e per le orecchie più allenate dei cosiddetti ‘addetti ai lavori’. C’è affiatamento tra gli organizzatori, anzi, divertimento: per questo la Camera di Commercio, con Lucca Promos, è felice di fare la propria parte nel promuovere l’evento”. Sì, perché l’appuntamento punta, attraverso la campagna The Lands of Giacomo Puccini, a divenire un punto di riferimento anche turistico. D’altronde, il periodo in cui si colloca, è felice, abbracciando sia il 25 aprile, sia l’1 maggio. “Contando solo i luoghi al chiuso – ha informato Marco Cattani, presidente dell’Aml – il pubblico di Lucca Classica ha superato le 13mila presenze. Siamo partiti nel 2015 con 6500 persone, che sono divenute 7mila l’anno dopo, e poi 12mila, e ancora 12800 fino al raddoppio pieno di quest’anno. Risultati che ci fanno ben sperare. Le collaborazioni strette in questo primo lustro – continua Cattani – hanno costruito continuità: ci sono tre progetti in costruzione, che vedono il coinvolgimento di alcune delle personalità ospiti delle precedenti edizioni del festival, come Eleonora Abbagnato e il cardinal Ravasi. La nostra politica – ha aggiunto – è la partecipazione condivisa a un progetto grande, che ha bisogno del tessuto imprenditoriale della città e delle istituzioni”. Soddisfazione per i numeri di Lucca Classica da parte anche del sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini: “L’edizione che si è conclusa un mese fa ha visto un crescendo di presenze nonostante il clima impietoso. Segno che il festival esprime un livello alto di qualità, da consolidare e promuovere anche dal punto di vista turistico”. Dello stesso avviso anche il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Marcello Bertocchini: “Sono stati coinvolti molti soggetti del territorio e i risultati, in termini di numeri, sono premianti. Il festival esiste da soli 5 anni ma ha già radici profonde, anche per la sua capacità di progettare a medio e lungo termine, cercando continuamente di crescere e di coordinarsi secondo linee di buon marketing territoriale”.
Presenti questa mattina anche alcuni rappresentanti degli sponsor e delle varie realtà che hanno collaborato agli eventi, unanimi nel confermare la propria disponibilità a lavorare ancora alla riuscita del festival. Tra le proposte emerse, anche quella di un concerto nella sede dei Lucchesi nel mondo sulle Mura urbane, nel castello di Porta San Pietro. Un plauso speciale alla manifestazione è arrivato dal maestro GianPaolo Mazzoli, direttore dell’Issm Boccherini, che ha posto l’accento sul festival come momento di incontro tra formazione e produzione con le esibizioni della grande orchestra e dell’orchestra da camera dell’istituto.
Il consenso a Lucca Classica si manifesta anche con le mediapartenship: Rai Radio3 e Amadeus, in primis, e riviste di settore turistico e culturale come Gardenia e Bell’Italia. In un’intervista rilasciata dopo il suo intervento lo scorso 3 maggio, il direttore generale dell’Istituto Enciclopedia Treccani e già ministro dei beni e delle attività culturali Massimo Bray ha affermato di apprezzare “la scelta di far dialogare forme ed espressioni culturali differenti tra loro in un contenitore intelligente, capace di riunire intorno alla cultura una comunità di buoni intenti e di buone pratiche”. “Non esiste città che abbia dati i natali a così tanti musicisti di valore – ha concluso Marcello Parducci, presidente dell’Aml fino al 2016 e oggi membro del comitato artistico – come la nostra Lucca. Non è semplice portare pubblico a un concerto di musica classica perché l’Italia è predisposta più all’ascolto della lirica, dell’opera. A Lucca ci riusciamo, con numeri sempre più incoraggianti: merito della squadra, fatta di persone unite che lavorano con entusiasmo e precisione”.
Elisa Tambellini