Lo sguardo di Medusa: una mostra fotografica al femminile

19 luglio 2019 | 13:04
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Lo sguardo di Medusa: una mostra fotografica al femminile

Dopo le note di colore e malinconia di Beatrice La Visionaria ecco che il Palazzo delle esposizioni si colora ancora di rosa: si inaugura oggi (19 luglio) e sarà aperta fino al 4 agosto a ingresso libero Lo sguardo di Medusa nell’attesa di Perseo, la mostra tutta al femminile che vedrà protagoniste le opere di tre artiste lucchesi ognuna con tecniche e poetiche molto distanti tra loro ma con un unico grande amore e legame: la fotografia. La mostra è stata presentata questa mattina a poche ore prima dal taglio del nastro alla presenza delle artiste Sarah Binotto, Daniela Lazzareschi e Valentina Ramacciotti e delle curatrici dell’evento Marella Pomponio e Annalisa Bugliani. Tre sguardi, tre diverse realtà, tre sale piene di immagini che ci raccontano storie.

Nelle prime bacheche salta subito all’occhio l’intreccio tra natura e uomo, un dialogo spesso complesso al quale molto probabilmente solo i bambini – come sostiene Valentina – riescono a dare speranza. E se tra le sale sono sempre presenti scatti di luoghi abbandonati che, come dice l’artista Sarah Binotto, “grazie al ricordo riescono comunque a non morire mai”, anche i dettagli della vita di tutti i giorni fanno emozionare: fiori, l’acqua increspata di un lago, un bambino che gioca sulla terrazza, scale piene di colori. “Quando scatto spesso ho la musica classica nelle orecchie – spiega l’artista Daniela Lazzareschi – Amo osservare le piccole cose e, forse per timidezza, prediligo la natura e i paesaggi alle persone”. 
Come questo titolo così provocatorio? Il nome della mostra allude alla bellezza (quella che ha fatto condannare la Medusa da Atena, ma anche all’oggetto della fotografia) e alla sua disperata ricerca. Il tentativo di cogliere l’attimo, per consegnarlo alla memoria, sottraendolo al flusso inesorabile del tempo. Lo sguardo di Medusa, pietrificato, prima che la lama di Perseo cali impietosa, allude al lavoro del fotografo, che, “attraverso lo specchio” (come fa Perseo per evitare lo sguardo di Medusa) inquadra l’esistente per selezionare ed asportare gli elementi che danno vita alla propria visione. Scatti autentici, altri volutamente ritoccati, giochi di immagini, fantasia. Un piccolo viaggio che attraversa tre diversi universi, forse poi non così tanto diversi tra loro. Ricordiamo che la mostra è aperta fino al 4 agosto a ingresso libero, apertura dal martedì alla domenica dalle 15,30 alle 19,30. 

Le artiste. 
Sarah Binotto nasce a Padova il 27 marzo 1972. Dopo un’intensa formazione autodidatta, nel 2009 inizia a produrre ed esporre opere fotografiche in grande formato. Attualmente vive e lavora a Lucca. Ha esposto in collettive e personali di levatura internazionale fra le altre a Lucca, Berlino e Monaco.
Valentina Ramacciotti nasce nel 1972 a Lucca, dopo la maturità artistica e durante il corso di laurea in Storia dell’arte contemporanea, si dedica alla pittura, privilegiando la figura umana che diviene l’elemento cardine della sua ricerca estetica. Si avvicina poi alla fotografia, attraverso corsi di perfezionamento e master in Italia e all’estero. Nel 2002 ottiene la certificazione di qualità europea Qualified european photographer, Aja, Olanda. Inizia a lavorare all’interno di uno studio fotografico, quindi prosegue come freelance, insegnando fotografia e didattica multimediale negli istituti d’istruzione superiore. Nel 2005 vince il concorso internazionale Woman, Image Creators ed espone all’esposizione biennale di Belgrado. Espone in Italia e all’estero.
Daniela Lazzareschi nata nel ‘76 e abito da sempre nelle campagne lucchesi. Dopo il diploma inizia a lavorare nel retrobottega della piccola tipografia artigianale del padre, dove scopre l’interesse per la fotografia, tra gli odori acri e pungenti della camera oscura, utilizzata per l’incisione delle immagini su lastra. La passione vera e propria arriva negli anni successivi, quando un amico le regala la prima reflex. Inizia a fotografare, in modo viscerale e mai programmato, la bellezza della natura, le sue sfumature, i suoi dettagli, nella semplicità della sua magia e nell’immensità del suo equilibrio.

Giulia Prete