Torna la Suor Angelica al monastero di Vicopelago

19 luglio 2019 | 11:49
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Torna la Suor Angelica al monastero di Vicopelago

Torna grazie al soprano Silvana Froli la Suor Angelica all’interno del monastero agostiniano di Vicopelago, luogo dove la sorella prediletta del maestro, era madre superiora e dove Puccini stesso amava recarsi per la quiete e la solitudine che lo ispirava nelle sue composizioni. Un luogo austero ma ricco di spiritualità, luogo dove Puccini eseguì per la prima volta al pianoforte la Suor Angelica. L’evento è previsto per la serata del 30 luglio alle 21.

Il convento che ai tempi di Suor Angelica brulicava di novizie, fede, speranze, fiori è, oggi, un fabbricato vuoto e decadente. In vendita. L’energia e la spiritualità ma anche la rigidità della clausura e delle regole, sono svanite. Non c’è più il pianoforte dove Giacomo Puccini suonò la ineguagliabile musica della sua opera alle numerose suore del convento. Non c’è più niente di tutto ciò che c’era, come se il sacrificio di Angelica non sia servito. Eppure quel convento abbandonato ricorda molto la storia della giovane suora di clausura tanto cara al maestro: mura ormai vuote e inutili come inutile potrebbe sembrare la vicenda di una donna violentata, costretta, abusata nei suoi sentimenti più profondi.
“Per raccontare questa storia contrastata – spiega Silvana Froli -, abbiamo scelto di rivivere i luoghi di Suor Angelica anzi il suo non luogo, il convento di Vicopelago dove, già a giugno scorso venne eccezionalmente aperto per questa occasione irripetibile. Oggi sono partiti i lavoro di restauro del convento cosicché sarà possibile ambientare l’opera proprio all’ interno del chiostro. Il pubblico, protagonista con gli artisti di questo viaggio emozionale, visiterà il convento incontrando i protagonisti della storia e facendo esperienza del contrasto fra ciò che è (un convento decadente) e ciò che fu (il teatro di un amore mai vinto). Puccini con Angelica, come con Cho Cho-San e Liù, ci racconta di una morte generatrice come quella del seme che, morendo, dà frutto: solo un artista con una spiritualità vera e non bigotta poteva comporre una musica così emozionante capace di avvicinarci a Dio e, quindi, al nostro profondo. A differenza delle altre due rappresentazioni del giugno dello scorso anno, che in quella occasione furono usati solo li spazi del giardino dell’asilo e della chiesetta, questa volta si potrà accedere dall’ingresso principale e tutto si svolgerà all’interno del chiostro, luogo descritto nella stessa opera, che proprio in questo periodo è oggetto di restauro e pulizie”.