Domus, inaugurata la mostra dei reperti archeologici – Ft

29 novembre 2019 | 12:36
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Domus, inaugurata la mostra dei reperti archeologici – Ft
Domus, inaugurata la mostra dei reperti archeologici – Ft
Domus, inaugurata la mostra dei reperti archeologici – Ft
Domus, inaugurata la mostra dei reperti archeologici – Ft
Domus, inaugurata la mostra dei reperti archeologici – Ft
Domus, inaugurata la mostra dei reperti archeologici – Ft

Alla Domus del Fanciullo sul delfino di Lucca, questa mattina (29 novembre) alle 11, è stata inaugurata la mostra permanente dei reperti archeologici portati alla luce nel 2010, dopo un lungo lavoro di scavi nella Domus. La mostra è un excursus tra i secoli nel cuore più antico della città.

All’inaugurazione era presente il primo cittadino di Lucca, Alessandro Tambellini, i dirigententi del sito Giuseppe Bulleri e l’architetto Simona Velardi, l’archeologa Elisabetta Abela, Angela Acordon e Giulia Picchi, dell’ufficio della Soprintendenza, in rappresentanza della dottoressa Neva Chiarenza, assente per malattia.
Sono esposte testimonianze finora sconosciute al grande pubblico (oggetti domestici, personali, architettonici, parti di scheletro di animali). Particolari e aspetti inediti di oltre 2000 anni della storia della città e del mondo antico.
Il progetto scientifico di musealizzazione coordinato dalla dottoressa Elisabetta Abela ha consentito di ricontestualizzare nei luoghi dove sono stati scoperti e consentiranno al pubblico di ammirare reperti di epoca romana, longobarda, medioevale, rinascimentale.
“Nella Domus ci si rende conto della sovrapposizione storica che ha Lucca – sostiene il sindaco Tambellini -. Interessante è la visibilità del contesto che è stato ricostruito, e voglio sottolineare anche un altro aspetto che assume grande rilevanza: la Domus è una struttura privata, che ha deciso di investire, per mettere la cultura e la bellezza della nostra storia, a disposizione della collettività. Queste sono forme di mecenatismo e di lungimiranza, degne di una notevole considerazione e di gratitudine. Ringrazio Giuseppe Bulleri e Simona Velardi per tutto quello che hanno compiuto e messo insieme nella Domus Romana, sperando che il loro sforzo possa essere seguito anche da altri, ammesso che si trovino delle possibilità simili a questa”.
“Dal primo scavo sono passati 10 anni- spiega Giuseppe Bulleri – ed era inimmaginabile arrivare alla realtà che oggi abbiamo il piacere di presentarvi. Ricordo che nella prima fase di scavo, il sindaco Tambellini, dimostrando sensibilità e interesse per la cultura, più di una volta è sceso con curiosità dell’uomo di cultura, non dell’uomo politico, e anche questa presenza ci aiutava ad avere forza e ad alimentare la nostra passione per ciò che stavamo facendo. Il sindaco, prima e durante il suo mandato, ha sempre dimostrato molta attenzione al nostro percorso e ha cercato, nei limiti del possibile, di farci capire che l’amministrazione ci stava sostenendo e seguendo nel percorso. Dobbiamo ringraziare l’ufficio della Soprintendenza dei beni culturali, con il quale abbiamo potuto aprire un dialogo costruttivo. Oggi la Domus Romana è come lo scrigno della storia di Lucca: è piccola ma al contempo è una grande realtà. La Domus è anche un centro di incontro senza frontiere, un logo di cultura aperta. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a dare anima alla Domus e che, per raggiungere lo scopo, hanno lavorato anche il sabato e la domenica”.
“Oggi è un bel giorno davvero- dichiara Elisabetta Abela -, perché non è stato facile scavare in quest’area a causa degli ambienti insalubri e della risalita dell’acqua, ma da quei momenti complessi siamo arrivati qui. Finalmente, grazie all’intervento di Neva Chiarenza, è stato possibile aggiungere ciò che mancava alla Domus: i reperti”.
“Il museo archeologico ha un valore inestimabile, – sostiene Angela Acordon, dell’ufficio della Soprintendenza – perché i reperti inseriti nel loro contesto riacquistano valore, hanno tutta un’altra importanza e anche un diverso valore emotivo, inoltre danno un valore maggiore allo spazio nel quale sono contenuti, la Domus in questo caso. Un plauso a tutti coloro che hanno lavorato per questo luogo. Per me oggi Lucca è più ricca, perché ora ha uno spazio come questo, nel quale si può ammirare l’archeologia in situ”.
L’esposizione è stata curata dall’archeologa Elisabetta Abela, che aveva anche partecipato alla fase di scavo dell’area, con la supervisione scientifica della dottoressa Neva Chiarenza, funzionario della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara. Il progetto architettonico della mostra è a cura dell’architetto Simona Velardi, che dirige il sito insieme al dottor Giuseppe Bulleri. Hanno collaborato Gaetanina Ferro, Marco Nesti, Martina Piacentini e Gabriele Agostini.
La Domus Romana, Simona Velardi, Giuseppe Bulleri e tutto lo staff esprimono i più vivi ringraziamenti a tutti coloro collaboratori, amici sostenitori, appassionati, autorità che con la loro partecipazione hanno reso possibile la realizzazione della straordinaria esperienza della Domus e contribuito al raggiungimento di questo ulteriore prestigioso traguardo.

Gloria Congiu