Ezio Mauro, a Lucca storyelling contro tutti i muri

30 novembre 2019 | 11:48
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Ezio Mauro, a Lucca storyelling contro tutti i muri

Non poteva esserci appuntamento migliore per chiudere le Conversazioni in San Francesco edizione 2019. A chiudere il cerchio del tema scelto per quest’anno, il muro, sul palco è salito l’ex direttore di Repubblica, Ezio Mauro con le sue Cronache dal Muro.
Il muro più famoso, quello che ha diviso la città di Berlino dal 1961 al 1989, aprendo la fase più calda della guerra fredda e, allo stesso tempo, iniziando una lunga fase di declino del regime comunista della Germania occidentale che avrebbe portato alla notte del 9 novembre di 30 anni fa.
Ezio Mauro con Massimiliano Briarava sul palco di San Francesco davanti a un pubblico attento e interessato ha ripercorso, fra citazioni di verbali e discorsi ufficiali, numeri, cenni storici e flashback, gli ultimi nove mesi di vita della Ddr.

Uno storytelling che non ha taciuto nulla di quello che è stato uno dei regimi più rigidi dei paesi del patto di Varsavia, a partire dalla Stasi, il temibile servizio segreto in grado di spiare non solo i dissidenti ma praticamente tutti i cittadini. Si è calcolato, infatti, che fra agenti e collaboratori informali lo stato tedesco orientale aveva un ‘controllore’ ogni cinquanta cittadini.
E ancora, nella narrazione, si passa dalla storia politica internazionale alle microstorie delle famiglie divise in due, nell’arco di una notte, da una divisione fatta costruire dal regime, su idea di quello che ne diventerà il massimo rappresentante, Eric Honecker. Il dramma privato che diventa, con il tempo, protesta politica fra tentativi di superare le barriere (alcuni fiuniti in maniera tragica), fughe e tradimenti. Dallo storico discorso di Kennedy (“Ich bin ein Berliner”) davanti a una folla di 500mila persone sul lato occidentale del muro, alla glasnost di Gorbaciov che ha dato il via alla dissoluzione dei regime.
Fino alla notte del 9 novembre 1989 quando un giornalista italiano dell’Ansa fece dire al funzionario Gunter Schabowsky che, in sostanza, le limitazioni per i viaggi all’estero dei cittadini della Ddr erano finite. E fu subito apertura delle frontiere, il primo passo per l’abbattimento del muro e per la caduta di tutti i regimi socialisti dell’est Europa.
Un racconto documentato, a tratti emozionante. Comunque un pezzo di storia drammatizzato da un giornalista che quei giorni li ha vissuti in prima linea. E che ha portato a Lucca un altro tassello di quel dialogo intorno ai muri e alle barriere. Come monito perenne affinché non solo non accada mai più ma che i muri ancora esistenti in giro per il mondo, che siano fisici o culturali, vengano abbattuti.
In nome della libertà, in nome dell’umanità.