Photolux Festival, 12mila visitatori per 30 mostre

Ora si pensa già al 2020. Stefanelli: “Per l’archivio abbiamo grandi progetti”
Dodicimila visitatori, con una media giornaliera di 525 persone per le 30 mostre che Photolux Festival ha portato a Lucca per la biennale internazionale di fotografia che si è chiusa lo scorso 8 dicembre. Un’edizione che conferma il successo delle precedenti, proiettando il festival di Enrico Stefanelli sul podio delle manifestazioni fotografiche italiane: Photolux, infatti, si piazza al terzo posto per numero di visitatori dopo Cortona on the move, che si svolge in estate, e Fotografia Europea di Reggio Emilia.
“Siamo soddisfatti – ha commentato Enrico Stefanelli – perché ormai Photolux è un appuntamento fisso sia per gli appassionati che per gli addetti ai lavori. In questi anni abbiamo lavorato bene e ci siamo imposti come uno degli eventi più attesi e interessanti del panorama europeo. L’edizione di quest’anno chiude con un bilancio in linea con la precedente: un dato in controtendenza con i nostri “colleghi” festival che registrano invece un progressivo calo di pubblico. Nonostante il meteo avverso, quindi, e il periodo dove generalmente c’è meno movimento, Photolux resiste e diventa elemento attrattivo e di richiamo per Lucca”.
Archiviata l’edizione 2019, si pensa già al 2020, anno in cui Photolux sarà presente in forma ridotta. I progetti del festival di Stefanelli, comunque, non si fermano qui e puntano i riflettori sull’Archivio Fotografico Lucchese. Dal maggio scorso, infatti, l’associazione Photolux ha ottenuto la gestione dello storico fondo fotografico che racchiude e conserva la storia di Lucca: attraverso un accordo triennale con il Comune, infatti, Photolux ha il compito di promuovere e valorizzare il patrimonio di immagini, attraverso mostre tematiche ed eventi.
“Per l’Archivio abbiamo grandi progetti – prosegue Stefanelli -. Abbiamo preso contatti con l’Archivio Fotografico Italiano, con l’archivio della Fondazione 3M e con altri soggetti internazionali: abbiamo intenzione di creare collaborazioni e scambi per portare la ricchezza dell’archivio lucchese oltre i confini italiani. Intanto stiamo lavorando con il Comune di Lucca per promuovere, a partire da gennaio, una serie di mostre da organizzare nelle cucine di Villa Bottini. Vorremmo raccontare Lucca, le sue tante storie e sfaccettature come, ad esempio, l’anima industriale legata alla Cucirini Cantoni e alla Manifattura Tabacchi. È un tributo che viene restituito alla città, ma soprattutto ai fotografi che l’hanno raccontata e che hanno immortalato per sempre scene, immagini, personaggi e luoghi che non esistono più, ma che affollano il cuore, la memoria e la mente di generazioni di lucchesi fino ai giorni nostri».
PHOTOLUX 2019
Photolux ha curato con particolare passione l’aspetto didattico. Sono stati 470 gli studenti provenienti da varie parti d’Italia che hanno partecipato alle mostre e preso parte alle iniziative. Nello specifico le mostre che hanno riscosso maggiore successo sono state quelle dedicate al 50esimo anniversario del primo uomo sulla Luna e quelle che hanno raccontato gli eventi decisivi del XX secolo, come la rivoluzione iraniana del 1979 vista attraverso l’obiettivo di Abbas (Khash, Iran, 1944 – Parigi, 2018), in una mostra realizzata in collaborazione con Magnum Photos, che racconta gli avvenimenti che segnarono la caduta dello scià di Persia, Reza Pahlavi, e la salita al potere dell’Ayatollah Khomeini; o come il reportage che Dario Mitidieri ha realizzato nel 1989 durante la rivolta di piazza Tienanmen a Pechino.
Grande attenzione anche per la caduta del Muro di Berlino con gli scatti di Udo Hesse e di Stéphane Duroy, quest’ultimi esposti grazie alla collaborazione con Agence VU’. Molto apprezzati anche l’omaggio a Romano Cagnoni e la mostra di David Appleby che raccoglie le foto di scena e il ‘dietro le quinte’ di The Wall, la riduzione cinematografica del famoso album dei Pink Floyd, o ancora Gossan: Mars Mission, il progetto di Joan Fontcuberta, ambientato a Huelva, la città nel sud-ovest della Spagna che è stata il punto di partenza per le spedizioni verso il Nuovo Mondo. Qui è stato costruito il primo parco dedicato all’esplorazione interplanetaria, in particolare alla conquista di Marte.