Natale, cosa si nasconde dietro alla festa cristiana? Viaggio alla scoperta delle origini e dei significati nascosti di questo giorno

La festa più attesa dell’anno si avvicina ed è tempo di approfondire alcuni significati nascosti del Natale che forse non conoscete. Festeggiato in tutto il mondo, dai cristiani ma anche dagli atei, il Natale celebra la nascita di Gesù di Nazareth, la cui reale data non è esplicitamente riportata dai Vangeli, ovvero le principali fonti su Gesù, né da altri documenti del tempo. Gli studiosi la fanno tuttavia risalire tra il 7 e il 4 a.C. mentre la scelta del 25 dicembre è documentata a partire dal 366, anno in cui tale data venne menzionata nel Chronographus redatto dal letterato romano Furio Dionio Filocalo.
La data è dunque puramente simbolica. In linea con le sue origini pagane, si pensa anche che nel 440 d.C la nascita di Gesù venne fissata il 25 dicembre per sostituire la festa del Natalis Solis Invicti, celebrata dai Romani durante il periodo del solstizio d’inverno in onore del dio Mitra. Sembra dunque che la scelta sia ricaduta su questo giorno per cristianizzare una preesistente festa pagana molto sentita dal popolo che, per non rinunciare alla sua festa, era incentivato a convertirsi. Per questo, ai pagani la figura di Gesù era presentata come quella del vero Sole.
Tra l’altro, tra Mitra e Gesù, secondo alcuni miti, ci sarebbero molte correlazioni: entrambi sarebbero stati concepiti da una Vergine, avevano 12 discepoli e venivano chiamati “Il Salvatore”. Sempre in quel periodo, dal 17 al 23 dicembre, nell’Impero Romano si festeggiavano I Saturnali, in onore di Saturno, il Dio dell’agricoltura. Il 19 dicembre, cioè il Sigillaria, si usava regalare e ricevere cose semplici, dal momento che scambiarsi doni di valore era considerato contrario allo spirito della festa. Non trovate, anche qui, un’altra analogia con il Natale Cristiano?
In accordo con altre teorie, il 25 dicembre è la data in cui in Egitto si festeggiava la nascita di Osiride e di suo figlio Oro, mentre in Babilonia, veniva celebrato il Dio Tammuz, figlio della dea Istar, rappresentata con un’aureola a 12 stelle sul capo. Una data a cui è fatta coincidere anche la nascita di Dioniso in Grecia, Bacab nello Yucatan e Wiracocha nella popolazione Inca, tutti collegati al Sole e alla sua rinascita.
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