A Lucca l’università del terzo settore

10 gennaio 2020 | 12:54
Share0
A Lucca l’università del terzo settore

Inaugurato l’anno accademico 2019-2020. L’obiettivo è mettere in relazione ricerca universitaria ed enti no profit

Le conoscenze sono sempre perfettibili: si riferiscono alla realtà, ma non la esauriscono. Per questo occorre tenere vivo lo stupore, esercitare l’attenzione, spingere in avanti la ricerca. Anche nell’impegno sociale. È con questa energia che si è aperto oggi (10 gennaio) il nuovo anno accademico dell’Università degli enti e delle imprese del terzo settore (Uts) a Lucca, in San Micheletto.

Un progetto di educazione, partecipazione e ricerc-azione che ha ottenuto l’appoggio della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e che metterà in relazione l’Uts con la Scuola superiore di scienze dell’educazione San Giovanni Bosco (Sed), istituto aggregato alla facoltà di scienze dell’educazione dell’Università pontificia salesiana, e con la Scuola di psicoterapia integrata (Spi). Anima della nuova offerta formativa – che trova in Lucca, capitale del volontariato, quasi il suo habitat naturale – è Andrea Blandi, presidente del Consorzio Zenit e direttore della Sed. Ed è stato proprio lui ad aprire i lavori questa mattina, in una sala gremita di studenti e autorità, tra le quali l’assessore regionale alla salute, Stefania Saccardi.

“Si inaugurano oggi due nuovi corsi di laurea – ha detto Blandi – ed è un giorno importante perché nuovo inizio di un percorso lungo, fatto di relazione, di incontro e dialogo. La città di Lucca e le sue istituzioni, a partire dal sindaco, hanno dimostrato di saper collaborare, e per questo li ringrazio. Lucca è un luogo dove il volontariato ha radici forti, c’è una vera a propria ‘scuola’ di volontariato lucchese – ha aggiunto Blandi – che ha espresso figure determinanti per idee politiche e contributi legislativi”. E il riferimento è tutto a Maria Eletta Martini, alla quale dovrebbe venire intitolato lo spazio che ospiterà l’Uts a Lucca.

L’offerta formativa prevede un corso telematico a ciclo unico di giurisprudenza, in collaborazione con l’Università telematica Leonardo Da Vinci (l’unica, nel suo genere, pubblica), e un corso quadriennale in gestione aziendale, tramite videoconferenza, con il dipartimento di economia e management dell’Università di Trento, con il quale sarà avviato anche un dottorato di ricerca.

Al termine di entrambi i corsi di laurea sarà rilasciato anche un ‘diploma supplement’, un documento integrativo che attesterà le competenze sviluppate e conformi alla domanda di lavoro del terzo settore. Ma la vera forza di entrambi i corsi sarà la rete con i vari enti no profit: gli studenti potranno fare esperienza di tirocini di qualità e di apprendimento-servizio in ambito sociale.

All’inaugurazione erano presenti anche il presidente della commissione sociale del Comune di Lucca, Pilade Ciardetti, la consigliera con delega alle politiche della salute, Cristina Petretti, l’assessore all’urbanistica Serena Mammini e il sindaco Alessandro Tambellini, che ha portato il suo saluto all’assemblea: “Ringrazio tutti i soggetti che hanno speso energie per questo nuovo progetto. Un esempio concreto di cosa significhi mettere in atto il cambiamento, parola usata in molti contesti e non sempre in modo appropriato. Occorre tenacia: non esiste cambiamento se non c’è chi se ne assume, sulle proprie spalle, la responsabilità. Il tempo presente richiede questo: il saper tradurre quelli che sono i principi di una società equa in un contesto liquido, in continuo mutamento”.

Soddisfatto di questo nuovo progetto anche il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Marcello Bertocchini: “Vedo tanti giovani in sala: è per voi che abbiamo messo tante energie in movimento. Che questo possa essere un anno ricco e produttivo. Come Fondazione siamo felici di ospitare l’Università del terzo settore nei nostri spazi, in un’ottica di collaborazione reciproca. Due sono i concetti chiave: cambio paradigmatico e coprogettazione. L’evoluzione del terzo settore, che è anche luogo di sviluppo sociale ed economico, passa da lì. Ed è significativo che proprio a Lucca abbia avuto inizio questo nuovo percorso”.

Un territorio fertile. Così ha definito Lucca il presidente della Provincia, Luca Menesini: “Ne abbiamo fatta di strada, in 42 anni, da quella legge 833/1978 sul servizio sanitario nazionale alla quale dette il suo contributo anche Maria Eletta Martini. In particolare vorrei ricordare l’ultimo comma del primo articolo, che recita: ‘Le associazioni di volontariato possono concorrere ai fini istituzionali del servizio sanitario nazionale nei modi e nelle forme stabiliti dalla presente legge’. Da lì – ha osservato Menesini – si è aperto un mondo. Quello è stato un comma rivoluzionario, del quale Lucca, con l’Uts, oggi si fa speciale portavoce”.

luca menesini andrea blandi utsLuca Menesini e Andrea Blandi

Ad aprire l’anno sarebbe dovuto essere presente lo psicanalista Eugenio Borgna: purtroppo problemi di salute gli hanno impedito di raggiungere Lucca. Tuttavia ha assicurato la sua lectio magistralis per la primavera. Sono intervenuti, tra gli altri, anche il presidente di Uneba nazionale, Franco Massi; il rettore dell’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti-Pescara, Sergio Caputi, e il decano dell’Università pontificia salesiana di Roma, padre Mario Oscar Llanos. “La formazione universitaria – ha detto Llanos – deve essere ordinata non solo al sapere, ma anche allo sviluppo umano. Come formatori obbiamo essere lucidi artefici di una migliore convivenza, di valori etici, di uguaglianza e senso del bene comune: per farlo è necessario coltivare bellezza e stupore. Senza stupore non c’è ricerca, è lo stupore che può sciogliere le vele del pensiero e aprire gli occhi per vedere quello che ha visto Newton osservando l’ovvio di una mela che cade da un albero”.

Le iscrizioni ai corsi sono già aperte e le informazioni si possono trovare sui siti del Consorzio Zenit (www.consorzio-zenit.eu; www.scuolapsicoterapiaintegrata.it; www.sed-firenze.it;). Chi deciderà di iscriversi potrà contare su un’alta percentuale di placement. Per gli educatori è superiore al 90 per cento: questo significa che oltre 9 studenti su 10 hanno trovato lavoro nell’ambito del terzo settore, entro pochi mesi dalla laurea. Infine, tra i progetti portati avanti, sono in cantiere tre ambiti d’intervento: il primo denominatoDalla telemedicina all’ospedale virtuale; il secondo Scuola inclusiva: nuovi modelli pedagogici nell’extra scuola per prevenire e contrastare povertà culturale, bullismo, dispersione scolastica e rischio di devianza tra i giovani; il terzo Il terzo settore per lo sviluppo di un welfare locale partecipato.