Settecento musicale a Lucca, tornano i concerti

3 febbraio 2020 | 13:56
Share0
Settecento musicale a Lucca, tornano i concerti

Dall’omaggio a Boccherini fino all’oboe quartet dei Berliner Philharmoniker: ecco il programma

Rigore scientifico, qualità artistica dell’esecuzione e un alto livello di divulgazione. Sono questi i tre obiettivi condivisi dalle associazioni musicali del territorio che anche quest’anno offriranno alla città un’edizione di eventi dedicati al Settecento.

Ben 42, tra incontri e concerti, da febbraio a fine novembre – quando le energie musicali di Lucca si concentreranno sui Puccini Days del Teatro del Giglio. Una rassegna che, arrivata al quinto anno di vita, dimostra di essere capace di fare sistema tra sensibilità musicali diverse ma unite nella volontà di rendere omaggio a un secolo che ha lasciato in eredità alla cultura europea – e oltre – autori come Mozart, Bach, Vivaldi, Haydn, Händel e il ‘nostro’ Luigi Boccherini. Ma anche nel tenace impegno verso quella musica ritrovata in archivi e biblioteche, più eseguita da oltre due secoli: un lavoro che mette insieme filologi e musicisti, nella ricerca di quel brano in grado di ‘funzionare’ oggi ed essere apprezzato dal pubblico contemporaneo. Sì, perché senza la vivacità dell’esecuzione, il patrimonio de Il Settecento musicale a Lucca rimarrebbe una perla per pochi.

“Quando concluderò il mio mandato, nel 2022 – ha detto il sindaco, Alessandro Tambellini – vorrei poter lasciare alla città una rassegna collaudata, matura, riconoscibile. La collaborazione tra le associazioni, fin qui, ha restituito un programma florido e interessante: dobbiamo proseguire in questa direzione, valorizzando il contributo lucchese a un secolo che, per la sua produzione, definirei enorme”.

Il primo cittadino non ha mancato di ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, benzina economica della rassegna, e tutte le realtà che hanno contributo al programma, a partire dal Centro studi Luigi Boccherini, che ne coordina le attività. E ancora: Aml, Animando, Flam, Sagra musicale lucchese e l’istituto superiore di studi musicali Luigi Boccherini.

Tutti presenti oggi (3 febbraio) all’annuncio della quinta stagione, occasione – come tutti gli anniversari tondi – per fare un primo bilancio e porsi nuove sfide. Con questo spirito è intervenuto Marco Mangani, vicepresidente del Centro studi Boccherini: “Se siamo arrivati fino a qua, crescendo e lavorando insieme, significa che l’idea del Settecento musicale a Lucca era buona. Adesso dobbiamo puntare – ha detto – a un salto di qualità che identifichi l’offerta con carattere, organizzando ogni anno uno o due momenti di grande visibilità, per i quali tutte le realtà coinvolte dovranno collaborare. Un risultato che potrebbe avere una sua esperienza pilota già nel 2020, anno in cui ricorrono i 250 anni dalla nascita di Beethoven: ci stiamo lavorando. Sempre – precisa Mangani – guardando a una fruizione ampia e trasversale. Anche in ambiente accademico, per finanziare un progetto di ricerca, è sempre più importante la cosiddetta ‘terza missione’: la capacità di aggregare pubblico intorno alle operazioni di divulgazione del progetto. Arrivare, insomma, alle persone”.

settecento musicale a luccaPapi, Cattani, Bacci

Una missione che condivide Fabrizio Papi, direttore dell’Issm Boccherini: “Tra le iniziative che voglio ricordare – ha detto – c’è la sinergia con Animando, associazione che mette a disposizione una borsa di studio per sostenere le ricerche nella nostra biblioteca che, tra i tanti manoscritti, contiene anche molta produzione della dinastia Puccini. E poi ci sono le tradizionali iniziative di maggio intorno all’anniversario della morte di Boccherini e la quinta edizione del Festival Boccherini: insomma, l’attenzione del nostro istituto è e rimane alta”.

Valorizzazione dei giovani musicisti e impegno nell’esecuzione di pagine perdute: questi gli obiettivi rinnovati da Animando e dal suo presidente, Paolo Citti: “Inizieremo a fine mese con una chicca: Beethoven nelle trascrizioni di Liszt, eseguiti dai pianisti Giovanni Passalia e Claudio Cantini. Siamo soddisfatti del percorso intrapreso: in questi anni di collaborazione con la rassegna abbiamo contribuito a restituire al pubblico brani da troppo tempo vivi solo su pagine d’archivio. E lo abbiamo fatto investendo sui giovani talenti, sia per le ricerche musicologiche, sia per l’esecuzione”.

“Divulgare la musica è il fine di tutto il nostro impegno”: un concetto ribadito da Marco Cattani, presidente dell’Aml. “Siamo sensibili al leit motiv delle sinergie da coltivare – ha aggiunto – e, dal canto nostro, dedichiamo al Settecento una buona parte della stagione cameristica, di Musica ragazzi e di Lucca classica. Il primo evento, al quale invito tutti, è in programma per il 15 febbraio: le giovani orchestre del territorio renderanno omaggio a Luigi Boccherini nel fine settimana prossimo all’anniversario della nascita. Inoltre porteremo in città l’Oboe Quartet dei Berliner Philarmoniker: un appuntamento di grande spessore artistico”.

Due le ricorrenze tonde che incontra, invece, la programmazione della Flam, rappresentata dal presidente Mauro Mazzoni: “Quest’anno compie 200 anni l’orto botanico di Lucca, luogo che ogni agosto ospita la nostra rassegna Il canto degli alberi. Con l’assessore alla cultura Ragghianti stiamo concertando una serie di iniziative, non solo musicali, per celebrare questa presenza di alto valore culturale e scientifico dentro le Mura di Lucca. Inoltre ricorrono i 950 anni dall’intitolazione della cattedrale a San Martino: per l’occasione porteremo a Lucca il grande organista tedesco Hans-André Stamm”.

settencento musicale luccaMazzoni, Citti, Mangani

Infine, ha ricordato il proprio contributo alla rassegna Luca Bacci, direttore artistico della Sagra musicale lucchese: “Nel Settecento, Lucca era in contatto con tutta Europa. Era un centro di produzione musicale d’eccellenza. Ed è con questo orgoglio che annuncio che contribuiremo alla rassegna con la splendida Messa in do minore, incompiuto di Mozart composto per la moglie e non su commissione: c’è un passaggio di sovrumana intensità, l’Et incarnatus est. Soprano, oboe, fagotto: un capolavoro”.

Il programma completo e dettagliato dell’intera stagione, ricco di eventi artistici di rilievo, è pubblicato sul sito (clicca qui)