Standing ovation per la nona sinfonia al Real Collegio

23 febbraio 2020 | 10:55
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Standing ovation per la nona sinfonia al Real Collegio
Standing ovation per la nona sinfonia al Real Collegio
Standing ovation per la nona sinfonia al Real Collegio

Successo per la performance per piano eseguita da Giovanni Passalia e Claudio Cantini per Animando

Molte persone sono dovute rimanere fuori: la sala dell’Affresco del Real Collegio, ieri (22 febbraio), non è bastata per accogliere tutti coloro che avrebbero voluto assistere all’esecuzione della Nona sinfonia di Beethoven per due pianoforti dei maestri Claudio Cantini e Giovanni Passalia.

Un concerto intenso sulla partitura messa a punto da Liszt nel 1850 per rendere eseguibile il capolavoro del genio di Bonn anche in spazi non idonei ad accogliere un’intera orchestra. Scherzano i due pianisti lucchesi: “Quando ci chiedono cosa si perde nella riduzione per due pianoforti, rispondiamo: diversi anni di vita”.

Sì, perché confrontarsi con un capolavoro dell’identità europea come la sinfonia dell’Ode alla gioia, richiede molto studio, molto ascolto reciproco, molte prove. E il risultato, ieri, è stato per lo spettatore come un grande abbraccio. Musica, bellissima, di unione e fratellanza.

Tra i presenti in sala anche il sindaco, Alessandro Tambellini, che ha salutato il primo concerto proposto da Animando per la stagione Il Settecento musicale a Lucca ricordando che il 2020 è un anno beethoveniano: ricorrono, infatti, due secoli e mezzo esatti dalla nascita del maestro.

Ma, soprattutto, c’erano tante persone giovani. “Faccio appello a voi – ha detto Paolo Citti, presidente dell’associazione – perché c’è bisogno della vostra energia, delle vostre idee. Contattate Animando, saremo felici di avervi con noi e di lasciarvi esprimere”.

Il prossimo appuntamento è per il 7 marzo alle 21 all’auditorium del Suffragio con la musica ritrovata del Settecento e rieseguita in prima assoluta moderna. Un lavoro di ricerca che ha tolto la polvere da tre manoscritti di Giacomo Puccini senior, di Giuseppe Cerretti e di Antonio Puccini.