La cultura soffre. Vanni: “Nulla sarà più come prima”

Il direttore del Lucca Museum: “Parole come cultura, ambiente, sociale, etica e morale dovrebbero entrare nei nostri codici comunicativi ordinari”
“Nulla sarà più come prima”. A dirlo, in giorni di emergenza coronavirus, è il direttore del Lucca Museum, Maurizio Vanni. Un punto di riferimento della cultura cittadina che come è noto ha dovuto chiudere i battenti.
Come vive a livello personale questa fase?
Non sto bene a livello emotivo: difficile immaginare gli esiti devastanti di una pandemia di tale portata. Sto a casa: leggo, scrivo, preparo video-lezioni, mi tengo in contatto con i nostri collaboratori di altri paesi, ascolto musica, guardo qualche serie televisiva e faccio un minimo di attività fisica. Ho comunque scoperto che devo migliorare la mia efficacia nella comunicazione digitale. Dopo un primo momento di smarrimento, ho capito che avrei dovuto fare qualcosa: mi sono comprato una serie di libri per provare a mettere a fuoco probabili cambiamenti a livello sociale, antropologico, culturale ed economico che ci aspettano e riflettere su come il nostro paese e il mondo riusciranno a ripartire. Sono certo che, comunque, dietro un dramma possono aprirsi opportunità.
Come se ne esce e cosa serve per i musei e per le imprese?
Una cosa è certa: nulla sarà come prima. In un’ottica di rinascenza, cambierà il nostro modo di pensare e di agire. Probabilmente muteranno le nostre priorità esistenziali e il nostro approccio professionale. Sperando di non dimenticare ciò che ci ha colpito, dovremmo essere ancora più predisposti nei confronti delle altre persone e dello sviluppo responsabile e sostenibile. Parole come cultura, ambiente, sociale, etica e morale dovrebbero entrare nei nostri codici comunicativi ordinari. I musei possono far parte della quotidianità di quegli individui che cercheranno, oltre a un coinvolgimento esperienziale ed emotivo, anche contesti connessi al benessere interiore attraverso proposte sempre più personalizzate ed esclusive. Il marketing e la comunicazione evolveranno: cultura, ambiente e sociale irromperanno sempre di più all’interno di strategie che troveranno negli approcci interdisciplinari tante risposte. La nuova parole d’ordine sarà: creare valore universale in una società sempre più orientata verso sollecitazioni olistiche.
Cosa farà non appena si potrà ripartire?
Evolverò ulteriormente la governance del museo puntando in modo sempre più consapevole sulla relazione tra museo e sviluppo sostenibile. Ho iniziato a scrivere il secondo manuale di museologia e ho un sogno: rendere il modello del LuCCA Museum scalabile. Nulla sarà come prima e se i musei non si avvicineranno a gestioni virtuose e collettive (sistemi museali) rischieranno di non adempiere alle loro funzioni o addirittura di chiudere.