Lucca piange Luis Sepúlveda ucciso dal coronavirus

16 aprile 2020 | 13:49
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Lucca piange Luis Sepúlveda ucciso dal coronavirus
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Lucca piange Luis Sepúlveda ucciso dal coronavirus
Lucca piange Luis Sepúlveda ucciso dal coronavirus

Lo scrittore era stato nel 2016 in città dove vive la traduttrice dei suoi romanzi in italiano. Nel 2013 il presidente della Regione Toscana gli consegnò il Pegaso d’oro

Era cittadino onorario di Pietrasanta Luis Sepúlveda e nel 2016 fu ospite della città di Lucca. Anche la Toscana gli aveva reso omaggio, insignendolo del Pegaso d’oro della Regione Toscana. E’ lutto anche in città, dove tra l’altro vive Ilide Carmignani, la sua traduttrice italiana, per la morte dello scrittore cileno ucciso all’età di 70 anni dal coronavirus.

Addio Luis Sepúlveda. Hai contribuito a rendere più giusto, più bello, più libero questo nostro mondo. La Toscana non ti dimenticherà“. Sono queste le parole con cui il presidente Enrico Rossi ha voluto ricordare lo scrittore cileno scomparso oggi a 70 anni, ucciso dal Covid-19 in un ospedale di Oviedo, in Spagna. Narratore di magnifiche storie tra la sua America Latina e quell’Europa che lo aveva accolto in fuga dai fascismi sudamericani, a Sepúlveda fu assegnato nel 2013 il Pegaso d’Oro, il più alto riconoscimento della Regione Toscana. Fu proprio il presidente Rossi a consegnare il Pegaso nelle mani dello scrittore, con motivazioni che si snodavano intorno ad alcuni concetti chiave della sua opera e della sua vita da attivista: democrazia, giustizia, libertà, ecologia, memoria, solidarietà da contrapporre al neoliberismo, il sistema economico dominante che schiaccia la dignità delle persone in nome del profitto.

Ecco la motivazione integrale del Pegaso d’Oro assegnato a Luis Sepúlveda: “Luis Sepúlveda, con i suoi libri, tradotti in tutto il mondo, ha posto le sue doti letterarie al servizio della causa dell’umanità. I suoi romanzi dedicati alle terre australi dell’America hanno denunciato l’aggressione all’ambiente, che mette a rischio il destino dell’intero pianeta. Nel mondo attuale dominato dal neoliberismo, dove multinazionali e finanza internazionale si impongono sulle decisioni dei singoli governi svuotando dei suoi significati più profondi il principio democratico, il suo impegno per le grandi cause dell’umanità, – giustizia, libertà, solidarietà – non è mai venuto meno. Un impegno costante maturato attraverso le dure prove degli anni della dittatura cilena“.

“Sepúlveda si è formato nella breve stagione delle grandi speranze suscitate dal governo riformatore di Salvador Allende e ha vissuto in prima persona le vicende che hanno sprofondato il Cile nella lunga notte del regime militare – prosegue – Nella fase di difficile ricostruzione della democrazia ha offerto il suo contributo alla conservazione della memoria, perché la ferita aperta nel paese potesse veramente rimarginarsi e il Cile, come la sua gabbianella, tornasse libero a volare. A questo tenero e caparbio combattente per la libertà dell’uomo e di tutto il vivente, per la fragile e preziosa diversità biologica e culturale che rende unico e irripetibile il nostro pianeta, per i diritti dei più piccoli e deboli presenti e delle future generazioni, la Regione Toscana è onorata di conferire il suo più alto riconoscimento che tributiamo a colore che hanno contribuito a rendere più giusto, più bello, più libero questo nostro mondo”.

Anche il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini e l’assessore alla cultura Stefano Ragghianti, a nome di tutta la Giunta, esprimono dolore per la morte dello scrittore Luis Sepúlveda che fu ospite a Lucca nel 2016.

“Questa epidemia ha colpito uno dei simboli della letteratura internazionale e dell’impegno civile – scrivono -: uno scrittore apprezzato e amato da tanti italiani. In questo momento difficile rivolgiamo un particolare pensiero a Ilide Carmignani, che con il suo fondamentale lavoro ha contribuito alla fortuna di Sepulveda in Italia. Da traduttrice ha vissuto per oltre 25 anni quasi quotidianamente a contatto con i testi, con le parole e con il pensiero di questo grande scrittore, in un rapporto di profonda e reciproca stima. Per questo motivo porgiamo a Ilide Carmignani le nostre profonde condoglianze, alleviate solo dalla certezza che Sepulveda vivrà ancora molto a lungo tra noi anche grazie alle sue traduzioni”.

Anche Pietrasanta piange l’autore di La Gabbianella e il gatto. Era stato insignito cittadinanza onoraria nel 2005.

“Luis Sepulveda ha lasciato tracce indelebili nella memoria culturale di Pietrasanta e nei ricordi di tante persone della nostra comunità – scrive il sindaco Alberto Giovannetti. La cittadinanza onoraria, che accettò nel 2005 con l’allora amministrazione Mallegni, lo rende immortale nella storia della nostra città così come lo sono i suoi libri per l’intera umanità. Avrebbe dovuto tornare, così aveva promesso per incontrare nuovamente i ragazzi delle nostre scuole e magari partecipare ad uno degli incontri al Caffè della Versiliana dove aveva già partecipato, molti anni fa, intervistato dall’indimenticabile Romano Battaglia. Pietrasanta ti porterà sempre nel cuore”.

“Alla moglie, ai familiari – conclude – le più sincere condoglianze da parte della città di Pietrasanta. Sepulveda resterà per sempre un amico speciale di tutti noi”.

Cordoglio anche dal senatore di Forza Italia, Massimo Mallegni: “E’ stato il caffè della Versiliana di Marina di Pietrasanta, all’epoca condotto da Romano Battaglia, suo grande amico, a far incontrare Luis Sepulveda con Pietrasanta e a segnare da quel momento il legame con la Piccola Atene e la sua comunità. Poi ci fu l’incontro, un anno dopo, con i ragazzi delle elementari della scuola “Ricci” del Pollino. La maestra Maura Fornari gli inviò una lettera – ricorda Mallegni -: venga a vedere lo spettacolo de La Gabbianella ed il Gatto che i miei alunni metteranno in scena a giugno. Sarebbe bello. E Sepulveda arrivò. Tornò altre volte sempre per incontrare i ragazzi delle scuole e partecipare ad alcuni incontri di presentazione”.
L’ultimo nel 2011 nel Chiostro di S. Agostino. Conosceva bene Pietrasanta e la Versilia. Scrisse anche un racconto dedicato ai cavatori: visitò le Cave delle Cervaiole sul Monte Altissimo. Dopo la cittadinanza poetica nel 1998, nel 2005 gli fu conferita la cittadinanza onoraria dal sindaco Massimo Mallegni, oggi Senatore della Repubblica ed assessore alla cultura e al turismo dell’amministrazione Giovannetti.
Mallegni lo ricorda: “Mi impressionò il suo sguardo pieno unito alla fierezza delle origini ma anche all’umiltà. Avrebbe potuto atteggiarsi a personaggio internazionale, da star, ma manteneva sempre quel profilo basso ed imponente allo stesso tempo. – racconta Mallegni –. Ha lasciato tanti ricordi nella nostra città, in molte persone, in tanti bambini che ha incontrato durante gli incontri nelle scuole che oggi sono adulti. Per me è stato un grande onore conferirgli la cittadinanza onoraria. Il suo nome resterà legato alla città di Pietrasanta nell’eternità”.

Partecipa al lutto generale anche il gruppo cultura del Pd Versilia che traccia un ricordo dello scrittore: “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, il romanzo indimenticabile che lo aveva lanciato a livello mondiale. E poi quella gabbianella che impara a volare perché ‘osa’, divenuto anche un film di animazione per bambini e non solo. Luis Sepulveda parlava al cuore – si legge nella nota -, alla fantasia, al ‘fanciullino’ che resiste dentro ognuno di noi, ma parlava anche alla mente quando metteva in evidenza la disuguaglianza, la miseria, la povertà di quella parte del mondo che lui conosceva bene e dalla quale si era dovuto allontanare per motivi politici. Sepulveda dal 2005 era cittadino onorario di Pietrasanta e in Versilia veniva sempre con grande piacere”.

Raccontare, resistere: un titolo emblematico delle sue conversazioni con Bruno Arpaia, che era venuto a presentare a Pietrasanta a un festival letterario: “Era il 2012- ricorda Glauco Dal Pino – e alla fine della presentazione si mise a chiacchierare con noi, che eravamo semplici appassionati dei suoi libri”.

Aveva partecipato precedentemente anche ad incontro letterario a Viareggio, al caffè Margherita, per il lancio del suo romanzo di esordio internazionale e anche in quell’occasione si era dimostrato un abile conversatore: “Ero uno tra i presenti- rammenta Aldo Lasagna – e calamitò l’attenzione, parlando un buon italiano ed entusiasmando i giovani intervenuti che erano veramente numerosi”.

Toccante anche il ricordo del sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro che racconta di quando incontrò lo scrittore per la prima volta nel 2009.

“Era il 2009 una sera di settembre e fu straordinario. Mi riaffacciavo alla vita pubblica (e ad un’altra vita) per la prima volta – racconta Del Ghingaro -, dopo un paio di mesi in cui ero impegnato in altre faccende poco simpatiche”.

“Ero incerto e timoroso – aggiunge – , mi tremavano perfino le gambe a riaffrontare anche solo per un saluto le tante persone che erano venute ad ascoltarlo. Non mi era mai successo, fu come ritrovarmi in un altro pianeta, conosciuto e sconosciuto insieme, davanti a volti noti e tanti sconosciuti. I baci, gli abbracci, le parole che non dimentichi, come i visi dalla penombra alle luci. Fu per me come rompere una membrana invisibile e tornare alla realtà, mentre suonavano i Modena City Ramblers e lui raccontava le storie come le scriveva: semplici, piccole e grandi insieme”.

“L’ho conosciuto di persona così dopo averlo solo letto – prosegue -: io soprappensiero, un po’ svagato e non perfettamente presente a me stesso, lui divertito e concentrato, abbandonato con naturalezza al suo pubblico. Dieci anni fa, tanti libri sono passati, parecchia musica è trascorsa, è arrivato un tempo nuovo e nuova vita che fa dimenticare. E oggi una vita invece se n’è andata, con i libri, con la musica e ha riacceso forte e tenero il ricordo”.