Volontari della Libertà in festa per il 25 aprile: “Occorre saper resistere al male”

23 aprile 2020 | 10:57
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Volontari della Libertà in festa per il 25 aprile: “Occorre saper resistere al male”

La presidente Simonetta Simonetti: “Quegli alti esempi di virtù e di resistenza oggi possono indicare la via”

Anche l’Associazione Toscana Volontari della Libertà celebra il 25 aprile. E lo fa nel nome degli uomini e delle donne che seppero esser argine al male. E seppero ricostruire sulle macerie.

“Al termine del secondo conflitto mondiale l’Atvl – ricordano dall’associaione – radunò le anime cattoliche e autonome della Resistenza lucchese. Il sodalizio democratico riprese il proprio lavoro raccogliendo l’eredità di coloro, uomini, donne, sacerdoti, suore, che sono stati protagonisti di grandi e piccoli eventi di Resistenza al male e che ancora oggi possiamo chiamare come padri e madri della nostra libertà. Per ricordarne solo alcuni. Nel 1955 alle elezioni del comitato provinciale Atvl risultarono eletti tra gli altri Augusto Mancini, Maria Eletta Martini, don Renzo Tambellini, Carlo Gabrielli Rosi, Giorgio Di Ricco, Pietro Petrocchi, Fidia Arata, Armando Angelini, Carlo Mariani, Paolo Pacini, Walter Ramacciotti“.

“L’Associazione Toscana Volontari della Libertà Lucca – prosegue la presidente Simonetta Simonetti – raccolse in Lucchesia tutti i partigiani che militarono in formazioni di ispirazione autonoma o cristiana come l’XI Zona, la Lunense, il Gruppo Valanga e le tante altre realtà (tra queste la prima formazione di patrioti della provincia di Lucca guidata da Carlo Del Bianco). Per questo fin dal 1950 la vedova del comandante Manrico Ducceschi Pippo, la mamma di Leandro Puccetti e mamma Viola Bertoni furono socie onorarie dell’Atvl”.

“Ecco – spiegano da Atvl – quegli alti esempi di virtù e di resistenza oggi possono indicare la via. Atvl. estende il proprio abbraccio a tutti i concittadini che stanno soffrendo, stanno perdendo il lavoro, sono ammalati o piangono la scomparsa di un caro. Non è retorica se affermiamo che “insieme” riusciremo a ricostruire, senza dimenticare però il male e sapendo con chiarezza, che dobbiamo cambiare se vogliamo veramente superare questo momento. Ecco allora che l’esempio di quegli uomini e quelle donne – che nel 1989, riuniti dai valori di pace e armonia decisero di creare il museo della Liberazione – diventa oggi dono ed esempio alla città e al territorio. Gabrielli Rosi, Mariani, Alberghini, Hofmann, Ramacciotti e molti altri seppero ricostruire dopo il 25 aprile uniti nella lotta al male. Viva la Libertà, viva la lotta di Liberazione”.