Indagine Tralerighe: il 15% legge 6 libri all’anno

8 luglio 2020 | 13:04
Share0
Indagine Tralerighe: il 15% legge 6 libri all’anno

I risultati del sondaggio che esplora il mondo della lettura

“Il mondo del libro italiano tra lettori ‘sospesi’ e cattivo rapporto con la critica”. E’ questa la conclusione tratta dall’analisi del sondaggio sullo stato della lettura proposto dall’editore indipendente Tralerighe in collaborazione con Prospektiva rivista letteraria. I risultati offrono uno spaccato sul confronto tra lettori, scrittori, editori e librai, andando a comporre una analisi riepilogativa, tra luci e ombre, del mondo del libro in Italia.

“Lo studio cercava di capire quanti libri leggono in media ogni anno gli italiani – racconta Tralerighe -; dove li acquistano; quali i generi preferiti; quando normalmente una persona legge; quanti lettori sono anche scrittori; e se scrittori in quale campo si cimentano; il rapporto tra libri e Tv e radio; quanto l’offerta degli inserti culturali dei giornali è seguita. Al termine sono state raccolte le note dei lettori molto utili a completare il lavoro e i risultati, si presentano tra luci e ombre offrendo un quadro frammentato e diviso tra lettori forti (pochi) e un notevole gruppo di lettori ‘sospesi’ “.

Al sondaggio hanno partecipato 300 persone in forma completamente anonima. Alla prima domanda “Quanti libri leggi in un anno?” il 14,8 per cento ha risposto che legge ogni anno 6 libri. Seguono con il 6,5 per cento i lettori di 4 libri; 5,9 per cento 10 libri; il 4,7 per cento legge 15 libri; sempre un 4,7 per cento legge 20 libri; il 3,6 per cento legge 3 libri ogni anno; il 3 per cento dichiara di arrivare a leggere 50 libri in dodici mesi; l’1,8 per cento legge più di 10 libri.

Il secondo quesito riguardava il luogo dove i lettori acquistano i libri. Il 51,4 per cento ha risposto che compra i libri in libreria; il 22,9 per cento li acquista su Internet; il 4,5 per cento li compra in occasione delle presentazioni dei libri; il 2 per cento direttamente sui siti internet delle case editrici mentre il restante 19,2 per cento non ha un luogo preferito.

I lettori preferiscono leggere narrativa 53,9 per cento, saggistica 18,3 per cento, gialli e noir 15 per cento, poesia 2 per cento mentre il 10,8 per cento non ha un genere preferito. Ad affermare che “ogni momento è buono per leggere” è 68 per cento, mentre il 26,3 per cento preferisce farlo la sera. Gli italiani che regalano libri sono l’88,8 per cento con il restante 11,2 per cento che non lo fa. Divisi a metà con un perfetto 50 per cento ciascuno i partecipanti al sondaggio alla domanda: “Segui trasmissioni televisive o radiofoniche che parlano di libri? “. Tra coloro che hanno risposto sì, il 67 per cento dichiara di guardare la trasmissione di Rai3 Per un pugno di libri, mentre il 33 per cento ascolta Fahrenheit su Radio3 Rai.

L’ottava domanda chiedeva se vengono letti gli inserti culturali dei giornali. Il 54,2 per cento ha risposto di no; il 45,8 per cento di sì. Tra questi ultimi dichiarano di leggere: Robinson di Repubblica il 31,9 per cento; La lettura del Corriere della Sera il 23,4 per cento; Tuttolibri della Stampa il 16 per cento; La Domenica del Sole 24 ore l’11,7 per cento.

Al quesito dieci si chiedeva: “Scrivi?” Il 50,8 per cento ha risposto di sì, il 49,2 per cento di no. Il 50,8 per cento di coloro che hanno risposto in maniera affermativa al quesito precedente si sono poi divisi in quello successivo tra scrittori di: narrativa romanzi 30,3 per cento; narrativa racconti 21,3 per cento; saggistica 15,7 per cento; poesia 9 per cento. Seguono altri che dichiarano di scrivere recensioni, articoli, etc. Un dato interessante che emerge è che il 9 per cento dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato di scrivere poesia, ma al terzo quesito solamente il 2 per cento legge poesia.

“Tra i tanti commenti finali emergono due macroaree interessanti – conclude Tralerighe -. La prima riguarda l’input richiesto di aumentare la visibilità dei libri sui social network mettendo in primo piano i nuovi ‘ambienti’ virtuali come spazi utili alla diffusione della lettura. Il secondo aspetto riguarda la definitiva rottura tra lettori e critica letteraria, ovvero la ormai certificata inutilità delle recensioni di libri su giornali, radio, tv o inserti culturali. In definitiva la certezza che gli articoli di libri sui giornali non spostano più copie. L’unica realtà che è riconosciuta è la trasmissione televisiva Che tempo che fa condotta da Fabio Fazio, che presenta alcuni scrittori e scrittrici che oggi possono essere definiti di successo”.