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‘Portraits’, la mostra di Sarah Binotto approda negli spazi di Greenheart

12 maggio 2021 | 18:09
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‘Portraits’, la mostra di Sarah Binotto approda negli spazi di Greenheart
‘Portraits’, la mostra di Sarah Binotto approda negli spazi di Greenheart
‘Portraits’, la mostra di Sarah Binotto approda negli spazi di Greenheart
‘Portraits’, la mostra di Sarah Binotto approda negli spazi di Greenheart

La 15 maggio al 5 giugno rimarrà allestita nell’area dei Vivai di Paola Favilla

Portraits. Sono i ritratti di Sarah Binotto i protagonisti della mostra curata da Debora Pioli e Alessandro Romanini che sarà allestita nei vivai Paola Favilla a Greenheart da sabato (15 maggio) al 5 giugno.

“Nei ritratti facciamo anche finta di essere felici e forti, ma un urlo soffocato si annoda e si ingarbuglia laggiù, nelle budella – dice Sarah Binotto -. Questa ricerca nasce nel 2020, nel corso del primo lockdown, quando appunto eravamo ‘ritratti in casa’ – ritirati, chiusi, distanti – e raccoglie una serie di ritratti ottenuti fotografando attraverso un filtro materico (ricavato da un tessuto o carta riciclata), da una parte volti noti, protagonisti del nostro immaginario, distanti per essenza e, dall’altra, i parenti, gli amici, i volti noti della nostra quotidianità e distanti per circostanza”.

Mostra Portraits a Greenheart

Portraits è la prima mostra di una lunga serie di espressioni contemporanee di Greenheart, spazio nel cuore dei vivai Paola Favilla. Un gioco di prospettiva, che si crea anche fisicamente nelle due grandi opere in visione. L’allestimento green, per l’occasione, sarà eccezionalmente a cura di Steffi Gross e Florence Martin. La mostra sarà visitabile tutti i giorni, dalle 9 alle 18.

“Ci si chiede, guardando i lavori di Sarah Binotto – ricorda Debora Pioli – quanto la percezione del sé, degli altri, del mondo, possa davvero cambiare attraverso il filtro della propria visione emotiva. Queste suggestive fotografie (durante la mostra potranno esserne realizzate di nuove su prenotazione con l’artista) generano un perverso effetto di straniamento. La sensazione di distanza unisce tutti, i vicini e i lontani, come dire, siamo tutti lontani e altrove, anche se ci illudiamo di essere o di voler essere qui. Paradigma di un tempo, il nostro, in cui viviamo attraverso i post, come se fossimo già tutti postumi e comunque lontani”.