Fondazione Ragghianti premiata dal ministero: arrivano più fondi per le attività culturali



Per festeggiare il 40esimo anniversario dalla nascita del Centro studi in estate una mostra dedicata all’evoluzione dell’idea di città grazie alla collezione dell’architetto Italo Rota
Tra i tanti interrogativi sollevati dalla pandemia il mondo della cultura è stato costretto ad affrontare una questione che va avanti da decenni: come confrontarsi con le nuove modalità di fruizione dell’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità digitale, parafrasando il filosofo Walter Benjamin.
A rispondere in maniera tempestiva è stata la Fondazione Ragghianti che in un 2020 di chiusure alterne – e quindi di limiti alla possibilità di organizzare mostre ed eventi in presenza – ha scelto di investire su due fronti apparentemente opposti ma in realtà complementari: da un lato potenziando le proprie produzioni cartacee, dall’altro accelerando il trasferimento degli archivi e del proprio patrimonio culturale sul digitale. Una crescita che subito ha visto i suoi frutti. La Fondazione, per la prima volta dalla sua nascita nel 1981, è stata inserita nella tabella triennale del ministero della cultura, ottenendo il riconoscimento più alto – in termini di qualità riconosciuta e contributo economico erogato – mai assegnato a un’istituzione lucchese e tra i più elevati in Toscana.
Ma il 2021 è anche l’anno del quarantesimo anniversario della nascita del Centro studi Licia e Carlo Ragghianti. Per l’occasione, data anche l’eccezionalità del momento storico, la Fondazione ha deciso di dare spazio visivo alle riflessioni in essere sul futuro delle città fortemente segnate dalla pandemia. Così, a partire dalla collezione dell’architetto Italo Rota, dal 9 luglio al 24 ottobre nel chiostro di San Micheletto sarà allestita la mostra Pianeta città. Un viaggio intercontinentale nel secolo scorso legato alla dimensione urbana tracciato da oltre 600 pezzi tra libri, manifesti, documenti e spezzoni di giornali che hanno portato a una nuova – forse già superata – idea di città.
“E’ stato un anno molto difficile anche se come Fondazione non abbiamo mai lavorato così tanto – ha detto soddisfatto il direttore Paolo Bolpagni -. In questi ultimi 12 mesi di chiusure alterne siamo riusciti, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza, a consentire a studiosi e ricercatori l’accesso ai nostri archivi e alla biblioteca. Anche dal punto di vista editoriale non ci siamo mai fermati, arrivando al primato assoluto di pubblicazioni nella storia dell’istituzione. A partire dalla primavera scorsa con la pubblicazione degli atti del convegno su Carlo Ragghianti e l’arte in Italia tra le due guerre siamo arrivati al 25esimo numero della rivista Lukche ha visto crescere le proprie collaborazioni con studiosi internazionali e abbiamo portato avanti i fascicoli della nuova serie Critica d’arte, che a breve vedrà l’uscita di un nuovo numero. A inizio autunno è uscito il libro per ragazzi Jackson Pollock. Dripping Dance, il primo volume della collana Alt!Arte libera tutti per la quale quest’anno, visto il successo riscontrato dal giovane pubblico e dalla critica, uscirà un seguito dedicato ad Amedeo Modigliani”.
“Sempre a inizio ottobre abbiamo inaugurato la doppia mostra L’avventura dell’arte nuovache ha subito diverse interruzioni ma che è stata la prima nella storia della Fondazione a compiere il passaggio nel mondo virtuale, grazie ad apposite tecnologie che ci hanno permesso di renderla fruibile online – va avanti Bolpagni -. A fine anno sono stati pubblicati due libri che indagano l’architettura nel pensiero di Ragghianti: uno di Lisa Casotti e uno di Lorenzo Mingardi. Siamo andati avanti anche con la digitalizzazione delle oltre 200 mila foto della fototeca, una parte delle quali sono già consultabili online sul sito della Fondazione e con il lavoro sugli archivi con il completamento dell’inventariazione di tutti i documenti riferiti a Carlo Ludovico Ragghianti, a Licia Collobi, a Lorenzo Guerrini, a Isa Belli Barsali e a Ida Cardellini. Inoltre, grazie alla vittoria del bando della Regione Toscanaincontemporanea 2020 è stato digitalizzato l’intero patrimonio audiovisivo della Fondazione, che è già disponibile per la consultazione e sarà presto caricato su YouTube. Non abbiamo mai lavorato tanto. Dal 2016 in cinque anni siamo passati da sei a dodici mostre e da diciassette a ventisette pubblicazioni“.
Ma, oltre al bilancio, non mancano le prospettive per il 2021. “Per il quarantennale della Fondazione uscirà il primo volume con i carteggi di Carlo Ragghianti dedicato al fitto epistolario intercorso dal 1951 al 1987 con Amintore Fanfani, presente all’inaugurazione del centro studi nel 1981 – ricorda ancora Bolpagni -. Nel frattempo è partito il nuovo bando per le borse di studio a nuovi ricercatori, mentre sta per concludersi il lavoro degli attuali borsisti, Manuel Barrese e Alberto Cibin, i cui risultati saranno pubblicati nel 2022″.
“Il riconoscimento ottenuto di recente dal ministero della cultura testimonia la qualità e l’intensità del lavoro svolto in questi anni – ha aggiunto il presidente della Fondazione Alberto Fontana -. Essere inseriti nella tabella triennale (insieme ad altri due enti della città) e ottenere così il premio più alto mai riservato a un istituto lucchese sulla base di indicatori e criteri scientifici ci rende orgogliosi. Questo è anche grazie alle collaborazioni che portiamo avanti con le realtà circostanti. Tutt’ora è in corso un ciclo di conferenze online in collaborazione con l’università di Pisa. Ma le soprese per il 2021 non finiscono qui. In estate apriremo le porte a una mostra dedicata all’evoluzione delle città nel corso del Novecento. Un tema più che mai attuale considerando come le immagini della pandemia abbiamo cambiato il nostro modo di vedere le città. E’ proprio questo uno dei motivi per cui abbiamo scelto di raccontare questo argomento attraverso la collezione di Italo Rota: dare una lettura in chiave storica dei cambiamenti passati per riflettere sugli sviluppi futuri del concetto stesso di città, raccontando la società attraverso le arti”.