Photolux, in mostra i silenzi e lo strazio di un anno di pandemia






Due sezioni per l’esposizione inaugurata a Villa Bottini
Il 2020 è stato un anno che ha sconvolto le nostre vite, un periodo sospeso che tutti abbiamo dovuto affrontare con l’arrivo del lockdown. Fermare con le immagini i suoni e i silenzi della vita durante la pandemia, è questo il filo conduttore delle mostre presentate in queste edizione rimaneggiata di Photolux, in collaborazione con l’Archivio fotografico lucchese A. Fazzi. Le mostre erano programmate per l’edizione dello scorso novembre, ma a causa delle restrizione dovute all’emergenza Covid-19, sono state rimandate e riproposte in questa nuova edizione e saranno visitabili da oggi (28 maggio) fino al 22 agosto nella magnifica sede di villa Bottini.
La manifestazione ha preso il via stamani (28 maggio) con una presentazione a cui hanno partecipato Enrico Stefanelli e Chiara Ruberti, direttori artistici del Photolux, l’assessore alla cultura Stefano Ragghianti, il presidente della Fondazione cassa di risparmio di Lucca Marcello Bertocchini, il presidente della Provincia Luca Menesini . Presente anche Giulia Ticozzi, curatrice di una delle mostre e Carol Lucchesi, responsabile delle attività di internazionalizzazione per Lucca Promos.
Il programma si concentra esclusivamente su questo ultimo e incredibile anno, utilizzando le immagini per raccontare le storie più disparate che hanno coinvolto fotografi da tutta Italia e anche numerosi artisti lucchesi. Sono due le mostre che animeranno le cucine di villa Bottini la prima dal titoloL’inizio del futuro, una collettiva che ha coinvolto il progetto Arcipelago-19, che riunisce gli scatti di fotografi professionisti sul tema della pandemia e della sua diffusione in tutta Italia. La mostra si compone anche di un’installazione audiovisiva di Cesura, Scherzo in tre tempi, che indaga la relazione tra spettacolo e spettatore a cura di Marco Zanella e Alex Majoli. La seconda mostra èRacconti della Pandemia, un’esposizione made in Lucca, realizzata grazie al contributo del fondo Covid-19 dell’Archivio fotografico lucchese.
Un modo per esorcizzare quei giorni terribili, offrendo agli osservatori un momento di riflessione e di metabolizzazione di un evento di cui noi tutti siamo stati testimoni attivi.
Ad illustrare la mostra interviene il direttore artistico Enrico Stefanelli: “Questa mostra per noi è un segnale di ripartenza – dichiara –, per la sua realizzazione abbiamo preso a piene mani dall’Archivio fotografico lucchese e anche molte altre foto di professionisti andranno ad aggiungersi al fondo Covid-19. La mostra è gratuita per tutti i cittadini lucchesi, ma non sarà l’unica, ve ne saranno altre tre a partire da settembre, mentre l’edizione biennale di Photolux è stata slittata al 2022”.
“Ci fa molto piacere il ritorno di una delle principali manifestazioni culturali lucchesi – dice l’assessore Stefano Ragghianti –. Immagini e musica sono i due temi principali da cui si sviluppano molti eventi della nostra città e ai quali il Comune di Lucca ha sempre tenuto in considerazione. Mi fa particolarmente piacere questa collaborazione che Photolux ha avuto con l’Archivio fotografico lucchese, una collaborazione che sarà un modello nei prossimi anni, allargando la cultura a tutti, turisti e residenti, senza alcuna contrapposizione”.
“Un grosso in bocca al lupo per questa edizione di Photolux anche da parte di Fondazione – dice Marcello Bertocchini presidente di Fondazione cassa di risparmio di Lucca –. Spero che questo sia l’inizio della ripresa dell’attività per il mondo della cultura lucchese”.
A guidare tra le molte immagini che compongono l’esposizione è la curatrice Giulia Ticozzi, vera ispiratrice della mostra, professionista della fotografia, ha lavorato come foto editor per La Stampa, poi per Repubblica, adesso fotografa free lance: “La mostra è una collettiva di fotografi professionisti nata lo scorso marzo per raccontare attraverso le immagini il periodo di lockdown nella nostra penisola – spiega – . Le fotografie sono corredate da numerose testimonianze che aiutano a comprendere le varie situzione riprodotte e anche daun Qr code che conduce al portfolio completo dell’autore che si trova sul sito Arcipelago-19 o su Instagram”.
L’inizio del futuro rappresenta davvero il punto di partenza per un discorso sul Covid, che attraverso le fotografie e i filmati prodotti in questi mesi stimola la riflessione e il ricordo. Le persone alle finestre, le file ai supermercati, la rivolta nelle carceri, l’uscita dei carri armati dal cimitero di Bergamo, le terapie intensive piene, lo sforzo disumano di operatori sanitari, volontari, assistenti domiciliari, la vita stravolta e riorganizzata in pochissimo tempo di intere famiglie, bambini, ragazzi, anziani: fotografe e fotografi freelance hanno costruito una ricca testimonianza di ciò che è stato, mostrandolo attraverso occhi sempre nuovi e proponendo interpretazioni personali, ma collettive, in cui tutti ci possiamo riconoscere. Da una parte la malattia, la cura, il lutto, le città vuote; dall’altra il lockdown, la riscoperta di una casa da vivere, le relazioni che cambiano. Le immagini che compongono la mostra “L’inizio del futuro” sono state selezionate da una serie di lavori fotografici raccolti grazie all’esperienza di Arcipelago-19, piattaforma collettiva nata durante il lockdown e creata da Max Cavallari, Michele Lapini, Valerio Muscella, Francesco Pistilli e Giulia Ticozzi. Accanto a questa collettiva ci sarà l’installazione “Scherzo in tre tempi”, realizzata da Cesura, a cura di Marco Zanella e Alex Majoli, per indagare la relazione tra spettacolo e spettatore, sovrapponendo le immagini dei membri del collettivo al lavoro e quelle delle reazioni del pubblico alla visione dello stesso video, mostrato in alcune performance nel novembre 2020. Cesura è un collettivo di fotografi che produce progetti nel campo della fotografia documentaria e di ricerca visiva in ambito artistico, fondato nel 2008 da Arianna Arcara, Luca Baioni, Alex Majoli, Gabriele Micalizzi, Andy Rocchelli, Alessandro Sala e Luca Santese.
Racconti della pandemia, infine, trascina il visitatore nella Lucca in lockdown, tra code al supermercato, parchi-gioco chiusi, mascherine abbandonate, scorci quotidiani, piazze innaturalmente vuote. Un viaggio realizzato grazie ai tanti contributi arrivati da fotografi professionisti e amatoriali attivi sul territorio lucchese, che vanno a comporre il Fondo Covid-19 dell’Archivio Fotografico Lucchese “A.Fazzi”: un piccolo patrimonio che resterà ad eterna memoria per le generazioni presenti e future. In mostra tanti nomi, più o meno conosciuti, del mondo della fotografia lucchese, tra i quali anche Paolo Pacini, giornalista de La Nazione, e Matteo Bini, autore del libro “Luk down. Memorie dell’epidemia da Covid-19 a Lucca”. Negli spazi di Villa Bottini saranno inoltre presenti due video, capaci di far rivivere le sensazioni di quei lunghi mesi. “Quarantine” di Nadia Davini e Stefano Ceccarelli, che, attraverso le voci delle persone coinvolte e le immagini realizzate direttamente dai protagonisti, racconta una nuova quotidianità, tra sensazioni controverse e riflessioni sul futuro; e “Solidali di Professioni” di Antonio Petta, con protagonisti i volontari della Croce Rossa di Lucca.
Le mostre. Le mostre presenti a Villa Bottini, via Elisa, 9, resteranno aperte da venerdì 28 maggio a domenica 22 agosto. Sarà possibile visitarle dal venerdì alla domenica, dalle 10 alle 19.30. L’ingresso è gratuito per i residenti nel comune di Lucca; intero: 5 euro; ridotto: 4 euro. Non è necessaria la prenotazione.
Le mostre sono state realizzate da Photolux per l’Archivio Fotografico Lucchese Fazzi con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, del Comune di Lucca e di Lucca Promos – The Lands of Giacomo Puccini.