Teatro e concerti fra corti, piazzette e parchi: torna a Capannori ‘Tempi moderni’

Seconda edizione della manifestazione ideata da Aldes in tempi di pandemia. Si parte dal Compitese con ‘Il mondo nuovo’
Teatro, musica e danza, in un progetto dal taglio multiculturale che avrà come protagonista le corti capannoresi. Con l’obiettivo di riportare, dopo la pandemia, l’incontro, lo scambio e il dialogo fra la gente: è la rassegna di Aldes Tempi Moderni – La commedia rivistache torna dal 14 luglio all’1 agosto nella sua seconda edizione per coinvolgere, intrattenere e far divertire un pubblico variegato, dagli adulti ai bambini di qualsiasi età, colore, religione o classe sociale. Tanti gli spettacoli proposti, dall’impronta comica ma capaci anche di stimolare riflessioni, come suggerisce il titolo stesso Tempi Moderni: un omaggio a Chaplin, cui insieme a Petrolini e a tutta la grande tradizione dello spettacolo popolare italiano, s’ispira la rassegna. Tempi Moderni – La commedia rivista è stata presentata questa mattina (venerdì 9 luglio) in piazza Aldo Moro dall’assessore alla cultura Francesco Cecchetti, Roberto Castello direttore Artistico di ALDES presente insieme a Mariacristina Bertacca di IF Prana e Francesca Stefani.
“Tempi Moderni è nata l’anno scorso dall’esigenza di porre delle limitazioni a causa della pandemia – spiega Francesca Stefani – Roberto Castello, l’ideatore performativo di quest’idea con l’assessore Cecchetti si sono interrogati sulle modalità per ripartire con la cultura una volta allentato il lock down. A partire quindi da una situazione di necessità, si è creato un modello virtuoso da un punto di vista performativo e spettacolare, dal punto di vista di un recupero della prossimità fra le persone e da un punto di vista sociale e solidale. Questi elementi contraddistinguono la rassegna, che quest’anno ha assunto una sua identità progettuale, con un programma ampliato e arricchito da nuovi appuntamenti”.
Appuntamenti dalla varietà abbastanza audace, che chiamano a raccolta nello stesso calendario Dante e le inevitabili quanto dissacrabili commemorazioni del caso, Campanile, la musica araba, quella africana, la cultura libanese e quella italiana, Guareschi e Valentin, un’Ape (il veicolo) cantastorie e una discoteca rivisitata dalla danza contemporanea. Un progetto identitario che in sedici corti, piazzette e parchi del territorio capannorese, nell’arco di tre settimane prevede tre spettacoli in debutto nazionale, sei concerti e teatro per le famiglie, per un totale di quarantacinque aperture di sipario. Serate di festa intorno al teatro e alla musica, come strumenti di aggregazione e crescita sociale.
“Voglio sottolineare l’aspetto relazionale – continua Francesca Stefani – cioè la volontà, in un momento di difficoltà e precarietà come quello dell’anno scorso che ci stiamo ancora portando dietro, di proporre un modello performativo capace di rovesciare il moderno paradigma teatrale di un gruppo spesso ristretto e già molto colto e elitario che si reca a teatro, portandolo invece nelle corti. Luoghi, questi, peculiari del territorio capannorese, per rivolgersi a un pubblico popolare inteso in una accezione di coinvolgimento senza distinzione di genere, credo religioso, etnia ed età. Recuperando l’elemento festivo come occasione per aggregarsi nuovamente”.
Il tutto secondo una modalità solidale. L’ingresso a tutti gli spettacoli è gratuito ma gli organizzatori invitano il pubblico a contraccambiare generosamente con beni di prima necessità da immettere nel circuito della solidarietà sociale, grazie alla Caritas che presenzierà le serate. Perché il teatro può anche essere modello di inclusione e di un circolo economico virtuoso. ” Solidarietà – sottolinea la Stefani – anche nei confronti degli artisti, che sono stati fermi l’anno scorso e continuano a muoversi fra varie difficoltà. Per questo il loro lavoro sarà parcellizzato, in modo da coinvolgere in maniera equa il maggior numero di professionisti e riattivarli nella loro professione”.
Allo stesso obiettivo si è ispirato anche l’Ape teatrale, nato a Lucca l’anno scorso con la volontà di aiutare gli artisti e riportare il teatro in mezzo alle persone. Un progetto che si ripropone anche questa estate, in sinergia e in contemporanea con il progetto di Tempi Moderni.
“Gireremo sei frazioni di Capannori, due nel nord due nel centro e due nel sud con l’Ape Teatrale. Un progetto – spiega Mariacristina Bertacca di If Prana – nato l’anno scorso sempre in periodo di pandemia, quando Marco Prinzi attore di teatro e cinema lucchese si è domandato: ‘Che cosa possiamo fare adesso in questo periodo di pandemia proiettato verso il riavvio e la riapertura di tutto, per ritornare in mezzo alla gente?’. Ha pensato a quest’idea, scenografare un’ape piaggio, che insieme alle maschere tipiche della commedia dell’arte, Arlecchino e Balanzone, improvvisano con il pubblico su un canovaccio di temi della quotidianità. Il lock down, la mascherina, il distanziamento, le normative. Quindi in realtà, per quanto la scaletta sia la solita, di volta in volta a seconda del pubblico andrà in scena uno spettacolo diverso. L’ape teatrale – conclude Mariacristina Bertacca – da Lucca è stato chiamato oltre la Toscana, a Bolzano. E quest’anno ci fa molto piacere che venga a Capannori, collaborando con la seconda edizione di Tempi Moderni“.
“La sua prima edizione – afferma l’assessore del comune di Capannori alla cultura, Francesco Cecchetti – fu un appuntamento al buio, non sapevamo se l’iniziativa avrebbe avuto successo. Ma l’interesse è stato grandissimo, tanto che quest’anno saranno due in più le corti coinvolte, da sette a nove: a Matraia, Marlia, Segromigno in Piano, Lammari, Capannori centro, Santa Margherita, Badia di Cantignano, San Ginese e San Giusto di Compito. Quindi dalla parte più nord a quella più a sud di Capannori”.
Un comune molto vasto, che con questa rassegna si vuole valorizzare culturalmente nella sua interezza, ponendo al centro il luogo tipico capannorese, la corte. “Non è solo un modello architettonico – spiega l’assessore Cecchetti – ma anche il nostro tipico modo di aggregarci e vivere gli spazi privati, nello stesso tempo anche pubblici e di tutti. Le corti inoltre, consentono il distanziamento, quindi la partecipazione avverrà in piena sicurezza anti contagio”.


Il programma nel dettaglio
Inaugura mercoledì (14 luglio) alle 19,30, con Il Mondo Nuovo, una minirassegna nella rassegna, al Parco del Centro Culturale del Compitese, a Sant’Andrea di Compito. Si tratta di una sezione di introduzione, “antipasto” che fa perdere calorie invece che guadagnarle essendo a base di danza e musica, omaggio all’omonimo libro distopico di Aldous Huxley (del 1932) e come il libro allude con ironia a tutte le società che mirano ad una felicità sterile e artefatta. Il programma prevede per tre sere (14, 21 e 28 luglio) il Dance Club e un concerto ogni volta diverso. Due coreografe, Susannah Iheme e Giselda Ranieri incontrano i partecipanti in sessioni di danza libera su musiche ballabili. Proposta ideale per chi rimpiange il ballo in compagnia ma non sopporta più le discoteche anni Ottanta (o non ne trova più una degna di quella memoria). A seguire tre concerti: il 14 luglio, vanno in scena Ziad Trabelsi (membro dell’Orchestra di Piazza Vittorio) & Carthage Mosaik che introdurranno il pubblico alle sonorità arabe disseminate in tutta la musica mediterranea. Con lui sul palco ci saranno Simone Pulvano, alle percussioni, Gianluca Casadei alla Fisarmonica, Rino Amato al clarinetto. Il 21 luglio protagonisti della serata saranno Jabel Kanute, griot del Gambia (kora e voce) e Marco Zanotti (batteria e mbira). Presenteranno Freedom of Movement, album che è un inno alla libertà di movimento, un tema inizialmente associato al fenomeno delle migrazioni umane ma divenuto attuale per l’incontenibile voglia di ballare che si può scatenare dopo mesi di segregazione forzata. Il 28 luglio sarà la volta del Note Noire Quartet, quartetto jazz contemporaneo attivo dal 2011 e composto da Ruben Chaviano (violino), Roberto Beneventi (fisarmonica), Tommaso Papini (chitarra), Mirco Capecchi (contrabbasso), che presenterà le proprie composizioni originali fatte di linguaggi moderni, influenze balcaniche e strumenti della tradizione europea.
Giovedì 15 luglio (e poi in replica il 16, 22, 23, 29 e 30 luglio in vari luoghi di Capannori (calendario disponibile su www.aldesweb.org) si entra nel vivo del progetto con il debutto nazionale di tre spettacoli di teatro, danza e musica dal vivo, scritti e realizzati appositamente per l’occasione: alle 21 nell’Aia Saponati (Matraia) andrà in scena Le seppie e la Pasionaria, testi di Achille Campanile, Giovanni Guareschi e Karl Valentin, interpretazione di Davide Arena, musica da vivo di Stefano Giannotti, danza di Alessandra Moretti e Mariano Nieddu. Pot pourri di brevi testi comici novecenteschi, interventi di comicità gestuale e suite in stile libero, fatte di reminiscenze cinematografiche, musica popolare, divertissement, teatrino-cabaret, il tutto arrangiato ed eseguito su di una piccola orchestra portatile composta da fisarmonica, banjo, ukulele, armoniche e fischietti vari, pianoforte-giocattolo, oggetti sonori e percussioni.
A Palazzo Pera (Capannori centro) verrà presentato L’Ombelico del Mondo, con i testi originali di Chrystèle Khodr, l’interpretazione di Caterina Simonelli, la musica dal vivo di Paolo Pee Wee Durante, la danza di Martina Auddino. È un poetico e brillante mini spettacolo che tratta di quanto profonde siano le radici che uniscono le culture dei popoli che si affacciano sulle sponde del mediterraneo. In scena musica e danza liberamente ispirate alle tradizioni del sud Italia e del Medio Oriente accompagnano le parole del testo originale di Chrystele Khodr, giovane drammaturga e attrice araba residente a Beirut.
A Cortaccia (Baia di Cantignano), è in programma Un dante corretto bravo grazie, di e con Andrea Cosentino, con la musica di Matteo Sodini e la danza di Enrica Bravini: mini varietà, conferenza spettacolo vagamente dadaista, irriverente e stralunata tratta della dannazione delle ricorrenze (nella fattispecie di quella dell’anniversario dei 700 anni dalla morte di Dante). Si parte dalla nascita del volgare e da una parafrasi assai poco accademica dell’incipit dell’Inferno per parlare della volgarità che permea una parte importante della cultura italiana. Tre piccoli varietà, la cui regia è di Roberto Castello e i cui costumi sono di Desirée Costanzo, spettacoli dal carattere immediato, pensati per un pubblico di tutte le età e culture (a Capannori sono presenti comunità africane, rumene e albanesi), per cui non è previsto un biglietto di ingresso ma la donazione di beni di prima necessità (in particolare alimentari e prodotti per l’igiene, che verranno raccolti dalla Caritas di Lucca), per affermare la possibilità del teatro di creare circoli virtuosi anche dal punto di vista economico. Un progetto di teatro low cost, economicamente sostenibile, ma di qualità che, con Un Dante corretto bravo grazie guarda al presente, con Le seppie e la Pasionaria guarda al passato e con L’Ombelico del Mondo guarda invece fuori dall’Europa… Al centro del ragionamento di questa proposta c’è la riaffermazione di un teatro inteso come festa, come incontro gioioso per una comunità e in questo momento storico, anche chance di riavvicinamento liberatorio dopo tanti mesi di lontananza anche fisica dagli altri.
Il 15, 23 e 30 luglio a seguire i mini varietà nelle corti, la festa proseguirà con tre concerti: Linda Palazzolo & Pee Wee Durante, duo pianoforte e voce, si esibiscono in una serie di pezzi di matrice Soul/Rhythm&Blues, intervallati da rivisitazioni a cappella di brani della tradizione Blues. Matteo Sodini, batteria e Renzo Cristiano Telloli al sax alto in New Orleans second line, la joie de vivre. La Second Line è una tradizione di New Orleans che prende il nome dalla Seconda Linea, quella composta dalle persone che seguono le street band di ottoni (la Prima Linea) per godersi la musica e ballare in comunità. Stefano Giannotti, voce, chitarra e banjo, e Igor Vazzaz voce e chitarra, propongono un colorito e divertente repertorio di canzoni ballabili popolari e di tradizione.
Il programma di Tempi Moderni si completa, in collaborazione con If Prana, con L’Ape teatrale: il 18, 25 luglio e l’1 agosto, Marco Brinzi e Caterina Simonelli nei panni del Dottor Balanzone e di Arlecchino porteranno, con la loro Ape (quella a tre ruote) in giro per il comune di Capannori la loro reinterpretazione della commedia dell’arte per momenti di spettacolo rivolti a bambini e famiglie.