Michela Fanini, 27 anni fa l’incidente mortale. Il ricordo al santuario della Madonnina

Il ricordo della campionessa delle due ruote è sempre vivo fra piazze, piste ciclabili e tante attestazioni di affetto in tutto il mondo
Michela Fanini, un ricordo a 27 anmi dalla morte. I genitori Giulietta e Brunello, i fratelli Daniela e Piero, i parenti e gli amici si ritroveranno domani (26 ottobre) alle 8 al Santuario della Madonnina di Lunata per una semplice ma sentita cerimonia in ricordo.
Indimenticabile Michela. A 27 anni di distanza da quel tragico 26 ottobre 1994 il ricordo di Michela Fanini è sempre vivo.
Nonostante sia passato più di un quarto di secolo dalla sua scomparsa, infatti, il nome della campionessa lucchese resta ancora scolpito nella mente di tutti: di chi la conosceva, degli sportivi appassionati di ciclismo e dei suoi numerosi tifosi.
Già perchè Michela, nonostante le sue appena 21 primavere sulle spalle, aveva vinto tutto o quasi in sella alla sua bici e aveva fatto modo di farsi apprezzare dalla gente per il suo carattere gioviale e per la generosità; quella stessa generosità che la portò così giovane ad iscriversi all’Aido e a ridare speranza ad alcuni ragazzi in difficoltà grazie alla donazione dei suoi organi.
Sulle due ruote Michela si era già aggiudicata un Giro d’Italia, la medaglia di bronzo nella cronometro a squadre ai mondiali di Norvegia, un campionato italiano e quattro tappe al Tour de France dove conquistò anche la maglia di leader della classifica a punti.
Per le imprese sportive e, soprattutto, per la sua bontà d’animo Michela Fanini è rimasta nei cuori di tutti, anche di chi non la conosceva personalmente, come dimostrano le numerose attestazioni di affetto e le intitolazioni di piazze e strade un po’ in tutta Italia: la pista ciclabile lungo viale Castruccio Castracani a Lucca, la piazza centrale di Segromigno Piano, quella di Paganico e di Campi Bisenzi, una pista ciclabile a Lunata, a Torre del Lago e a Cervia, il ciclodromo a Vaiano di Prato e le vie a Mozambano e a Crocetta del Montello.
Inoltre, in Aquitania (sud-ovest della Francia), nella piccola ma accogliente (e frequentatissima) cappella dedicata ai ciclisti che hanno fatto la storia di questa disciplina (la Notre-Dame Des Cyclistes) c’è una foto di Michela posta proprio all’ingresso del santuario a far da ala ad una statuetta della Vergine insieme al famoso passaggio della borraccia fra Coppi e Bartali.
Il tutto senza dimenticare che una maglia della campionessa lucchese si trova nel museo del ciclismo del Ghisallo (Como), insieme agli immortali Coppi, Bartali, Pantani.
A lei viene dedicato il Giro della Toscana internazionale femminile organizzato proprio in suo onore da papà Brunello. Una manifestazione fra le più importanti al mondo.