Lucca Comics and Games, promossi e bocciati dell’edizione 2021: i Games senza campo Balilla rischiano di perdere appeal

2 novembre 2021 | 12:23
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Bene l’offerta culturale del festival e la nuova sezione Rock ‘n Comics. Tanti dubbi (ancora) sul Polo Fiere

Lucca Comics and Games, è il tempo dei promossi e dei bocciati. Come ogni manifestazione che si rispetti, all’indomani della chiusura, si tracciano i bilanci. E per l’edizione 2021 si parla di luci, ma anche di alcune ombre: criticità che potranno servire per l’organizzazione dell’evento del prossimo anno, che si spera senza le limitazioni legate all’emergenza Covid.

Promossa, sicuramente, è l’offerta culturale del festival con i tanti incontri di livello con autori nazionali e internazionali. Al centro, in questa edizione più che negli anni passati, i panel e le presentazioni ospitate al teatro del Giglio, in San Francesco e all’auditorium del Suffragio.

Promossa la nuova sezione Rock ’n Comics, con Pau dei Negrita, Mahmood e Caparezza che hanno fatto il pieno nei loro incontri al limite fra musica e fumetto.

Sempre nella colonna dei buoni anche l’area Movie, con la presentazione in anteprima di grandi film delle major e la centralità del padiglione dei Comics che, seppur scarico di alcune importanti case editrici si è dimostrato il fulcro vitale dell’evento.

Ok anche l’esperimento di concentrare tutta la galassia Cosplay fra Villa Bottini, con il suo splendido parco, e l’auditorium di San Francesco.

Senza infamia e senza lode, in un purgatorio a metà del guado, la logistica, soprattutto nel giorno di pioggia, l’ultimo. Superato lo scoglio del caos al welcome desk del primo giorno di manifestazione, con l’inserimento di un’area ritiro braccialetti alla stazione, tutte le criticità si sono concentrate fra ombrelli e pozzanghere nell’ultimo giorno, soprattutto al Japan Town.

Se l’area dei collezionisti al Palasport può sembrare una collocazione utilizzabile anche in futuro, è emerso anche quest’anno il vulnus del Polo Fiere. Dista meno di un chilometro dalle Mura ma la distanza, causa autostrada nel mezzo del tragitto, sembra insormontabile, più psicologicamente che per altri motivi. Su questo, se l’area si vorrà riutilizzare, occorrerà intervenire con qualche soluzione alternativa.

Infine i Games: si è dimostrato che senza il megapadiglione al campo Balilla l’area che è cresciuta di più negli ultimi anni rischia di perdere di attrattività e di appeal. Senza un ruolo centrale all’interno dell’evento, infatti, potrebbe essere a rischio tutto il lavoro fatto negli anni.

Un cenno finale alla città. Una città che vive Lucca Comics and Games come una medicina amara da ingoiare una volta l’anno. Salvo rendersi conto, al primo chiudersi di saracinesche, che per vederla rivivere bisognerà aspettare la primavera, Covid permettendo. Peccato, perché la città, con qualche piccolo disagio, sembra proprio disegnata per eventi e festival. Con buona pace di chi ama silenzio e noia.