Un post d’Occidente, nell’auditorium della Fondazione il nuovo libro di Sergio Talenti

9 dicembre 2021 | 17:44
Un post d’Occidente, nell’auditorium della Fondazione il nuovo libro di Sergio Talenti

Il volume è uscito oggi con la Maria Pacini Fazzi

Il nuovo libro di Sergio Talenti Un post d’Occidente sarà al centro del reading teatrale in programma sabato (11 dicembre) alla Fondazione Banca del Monte di Lucca, organizzato e promosso da associazione Cluster.

“Ricominciare dalla poesia è possibile – dice Talenti -. Parlo di quel tipo di comunicazione che riesce a viaggiare dal sé al fuori di sé, costruendo ponti e luoghi per l’incontro. Siamo nomadi e curiosi e dovremmo tornare ad esserlo. Il poeta è un cantastorie anche per questo”.

Tanti gli artisti e i performer coinvolti nel  progetto spettacolo firmato da Girolamo Deraco: dall’attore Giampaolo Capovilla, a Maria Elena Romanazzi, soprano performer;  Lucia Guerra, chitarra; Alex Biagi sassofono; Alberto Gatti, Live electronics; Luca Incorvaia, film maker fino alle installazioni firmate da Maicol Borghetti per completare un quadro composito di contributi che testimonia l’idea complessa e contemporanea di Talenti che vede nell’arte e soprattutto nella sinestesia fra le arti il messaggio da affidare al pubblico per penetrare la contemporaneità.

Il libro edito da Pacini Fazzi nella doppia versione cartacea e digitale contiene, a corredo dell’opera poetica di Talenti, i testi di Maurizio Vanni e Amos Bertolacci, due letture la prima artistica, la seconda filosofica  attraverso le quali avvicinare un testo complesso ma che, come scrive Bertolacci al pari di tutti gli altri, ma forse più che altri, chiede solo di essere letto immergendovisi.

“Quando viene letto – continua Bertolacci-  cessa di essere l’opera di Sergio Talenti e diviene parte del mondo interiore del lettore, vero e proprio testamento spirituale che ci viene affidato”.

Una base dalla quale parte l’idea stessa di proporne l’ascolto al pubblico in occasione della prima presentazione del libro. E non a caso sarà lo stesso Sergio Talenti a leggere alcuni frammenti della propria opera ricomposti nella performance teatrale che plasticamente restituisce al pubblico un  autore la cui opera Maurizio Vanni paragona a quella di un grande pittore di affreschi, di quadri, di figure che si stagliano attraverso il mestiere della scrittura. Una carrellata di visioni compone questo Post d’Occidente che il reading proporrà in una delle sue tante possibili letture, per instaurare con il pubblico un dialogo biunivoco pieno di stimoli e di provocazioni.

“Credo che il nostro sia il tempo delle vite disperse – annota Talenti nel retrocopertina del volume -. Vite segnate da riserve di dolore e nostalgia. Vite future generate dai sistemi digitali. Vite di umanità sottratta. Ma anche vite ribelli, capaci di lottare per essere nuovamente nomadi. Libere”.

Un post d’Occidente esce oggi con la Maria Pacini Fazzi e chiude la trilogia iniziata con Io sono il mese d’Ottobre (Edizioni Aida, Firenze) e passa attraverso MiTo (Maria Pacini Fazzi).