Teatro del Giglio, bilancio in attivo anche nell’anno della pandemia. Ma l’equilibrio dipende dagli stanziamenti del Comune

In via di approvazione il consuntivo 2020: il lockdown fa crollare i ricavi dagli spettacoli, ma diminuiscono anche le spese
Teatro del Giglio, bilancio in attivo nonostante la pandemia. Il consuntivo del 2020, infatti, quello relativo al primo anno in cui il Covid 19 ha picchiato duro, parla infatti di un utile di esercizio intorno al 55mila euro.
Crollati, ovviamente, rispetto all’anno precedente i ricavi da spettacoli, pari a poco meno di 900mila euro rispetto al milione e mezzo passato del 2019 con un calo del 40,55 per cento. I mancati ricavi sono stati solo parzialmente compensati dai cosiddetti ricavi di struttura (poco sopra gli 1,3 milioni di euro), in calo del 15,09 per cento rispetto all’anno precedente. Fra questi rientrano i trasferimenti del Comune, delle Fondazioni bancari e i rimborsi degli enti. Crescono fino a poco sopra i 20mila euro i ricavi finanziari e straordinari, con un è 70,33 per cento rispetto all’anni precedente.
Scendono, di contro, anche i costi diretti per gli spettacoli, pari a oltre 844mila euro (-44,09%) e i costi di struttura, superiori agli 1,2 milioni di euro (-19,24 per cento). In crescita gli oneri finanziari, arrivati a 181mila euro e spiccioli. Alla fine l’utile di esercizio, che verrà comunque tutto utilizzato per ripianare le perdite del 2018 (ultimo bilancio in perdita per quasi 215mila euro) è più che raddoppiato rispetto all’anno precedente.
“Nell’esercizio in esame – si legge nella relazione di gestione – la gestione è stata evidentemente e inevitabilmente, fortemente caratterizzata dall’evento pandemico, che ha interrotto una stagione teatrale cominciata sotto i migliori auspici. Tra gennaio e febbraio erano state messe in scena due opere liriche (Rigoletto in coproduzione con i teatri di Modena e Ferrara, e Carmen in coproduzione con Ravenna e Ferrara) registrando il tutto esaurito nelle serate di rappresentazione, gli abbonamenti erano cresciuti considerevolmente, era pronta la messa in scena dell’opera Napoli Milionaria prodotta dal teatro, con la prima recita programmata da lì a pochi giorni dall’inizio del lock down”.
“Hanno concorso ai minori costi – si legge più avanti nella relazione – anche la riduzione di organico per il pensionamento di due unità (una a partire da marzo e l’altra da novembre), il minor ricorso alle assunzioni a tempo determinato (solitamente impiegata in mansioni tecniche nei periodi di picco dell’attività di spettacolo), il minor ricorso al lavoro straordinario da parte di tutta la struttura e in parte minore anche l’uso di ammortizzatori sociali (Fis) a compensazione di temporanee e limitate riduzioni di impegno lavorativo in alcuni periodi dell’anno”.
Dal bilancio, comunque, emerge una conferma quella della “dipendenza economica e finanziaria dell’azienda dai contributi degli enti pubblici, ed in particolare dallo stanziamento annuale del Comune di Lucca, la cui misura influenza in modo decisivo i nostri programmi di attività e la possibilità di realizzare il limite/obiettivo del pareggio di bilancio. Lo stanziamento annuo dell’ente proprietario nel 2020 è stato di 1,275 milioni di euro e quindi in misura minore per 150mila euro rispetto all’esercizio precedente”.
Del bilancio consuntivo 2020 si parlerà martedì prossimo (8 febbraio) alle 14,30 in commissione partecipate, nello stesso giorno in cui verrà presentato nell’assise il nuovo direttore artistico Jonathan Brandani.