Gianfranco Funari, a 90 anni dalla nascita un premio in suo onore a Viareggio

26 febbraio 2022 | 14:17
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Gianfranco Funari, a 90 anni dalla nascita un premio in suo onore a Viareggio

Una giuria selezionerà il vincitore fra chi si è distinto per libertà di espressione. In anteprima al Centrale il docufilm a lui dedicato

Per celebrare i novant’anni dalla nascita del conduttore e opinionista Gianfranco Funari, Libero produzioni televisive, con Marco Falorni e Andrea Frassoni, produttore e autore degli ultimi programmi di Funari, in collaborazione con la Fondazione Carnevale di Viareggio, rende omaggio a uno dei protagonisti televisivi più innovativi ed amati del piccolo schermo, attraverso il premio Gianfranco Funari – Il giornalaio dell’anno 2022.

Il riconoscimento sarà consegnato dalla figlia Carlotta Funari a “colui o colei che, attraverso la parola, lo scritto e qualsiasi mezzo di diffusione, ha manifestato liberamente il suo pensiero e si è contraddistinto per il suo spirito indipendente e per la sua voglia di fare informazione aperta a tutti.”

La scelta del vincitore sarà effettuata da un ristretto panel di valutazione composto da collaboratori ed estimatori, che negli anni hanno conosciuto e hanno lavorato al fianco di Funari.

La commissione che effettuerà la scelta è composta da Morena Zapparoli blogger e autrice, ultima moglie di Gianfranco con cui ha condiviso le esperienze televisive negli anni 2000; Gianni Barbacetto, giornalista, scrittore e opinionista tv è una delle principali firme de Il Fatto Quotidiano e Micromega; Ermanno Corbella regista e autore de L’Aria che tira e regista di programmi storici di Gianfranco Funari negli anni Ottanta e Novanta; Francesco Specchia giornalista e scrittore, prestigiosa firma di Libero e uno dei più acuti osservatori di politica, tv e mass media; Marco Falorni, produttore e autore che a iniziato la sua carriera come autore di Funari nel 1998 per poi diventarne anche produttore dal 2006 al 2008; Andrea Frassoni autore tv che a collaborato con Funari dal 2006 al 2008 e che insieme a Marco Falorni ha scritto il docufilm Funari Funari Funari.

La premiazione si svolgerà a Viareggio martedì (1 marzo) alle 14.

Il contesto del Carnevale, agli organizzatori, è sembrata la scelta naturale perché Funari, con la sua esuberante personalità, i suoi modi di fare il suo linguaggio il suo stile e la sua figura ben riconoscibile, spesso imitata e parodiata, è stato egli stesso una “maschera” di grande popolarità negli anni Ottanta e Novanta, finanche essere celebrato nel 1995 in un carro del maestro Piero Farnocchia intitolato Reclame.

Funari, che ebbe il pregio riconosciuto da molti di “smascherare” il linguaggio della classe politica e i labirinti del lessico politichese, convinse i governanti della Prima e Seconda Repubblica ad esprimersi in modo chiaro e comprensibile ai cittadini, ai telespettatori. Una “maschera”, la sua, che soprattutto negli ultimi anni, nella versione con barba bianca da vecchio saggio un po’ matto, seppe dire sempre quello che pensava, con spirito libero e senza compromessi o tornaconti personali.

Il programma del premio prevede due talk al Gamc, oggi (26 febbraio) alle 17,30 e lunedì (28 febbraio) alla stessa ora. Sempre lunedì sarà proiettato in anteprima alle 20,30 al Cinema Centrale di Viareggio il docufilm Funari, Funari, Funari.

Funari Funari Funari è un viaggio attraverso 30 anni di storia della televisione italiana. Un racconto approfondito del personaggio davanti e dietro la ribalta. Il nuovo documentario Sky Original realizzato da Libero Produzioni Televisive è in onda proprio a 90 anni dalla nascita di Gianfranco Funari, il 21 marzo su Sky Documentaries alle 21,15, disponibile anche on demand e in streaming su Now, ma sarà presentato in anteprima al cinema Centrale di Viareggio.

Grazie alla voce del protagonista stesso e alle testimonianze di familiari, collaboratori, colleghi, ed esperti di televisione, Funari Funari Funari, scritto da Marco Falorni e Andrea Frassoni, in passato collaboratori del presentatore romano, tratteggia il percorso umano e professionale del presentatore romano, dai primi successi fino alla morte. Un racconto fatto di video inediti e di filmati di repertorio, di giornali, di riviste, fotografie esclusive, di oggetti personali e di memorabilia.

Il documentario affronta tre periodi della vita di Funari (anni Ottanta, Novanta e Duemila) come una commedia/dramma in tre atti. Ogni periodo è incentrato su una fase del Funari personaggio televisivo/pubblico, che ha cambiato la tv, la società e in parte il modo di rapportarsi al pubblico e alla politica. Le novità introdotte da Funari mantengono un interesse ancora oggi, per aver precorso e in parte inaugurato certe tendenze attuali della politica spettacolo, del personalismo, del dare voce alla gente comune, dell’essere al contempo un influencer ante-litteram e soprattutto, un uomo della gente.

È anche la storia di una persona, il Funari privato e non ufficiale, un signor nessuno fino a 50 anni e poi d’improvviso una figura centrale della tv e non solo. Un uomo che ha cambiato pelle tante volte, che con grande lucidità e grande istinto ha vissuto una vita altalenante, tra successi, fallimenti e rivincite.

Negli anni Ottanta Funari è un’icona pop, adorato dalle casalinghe, deriso dalla critica e spesso in polemica con i dirigenti delle televisioni in cui lavora. Il Funari degli anni 90 affronta nei suoi programmi tematiche politiche e sociali, diventandone il portavoce e definendosi “il giornalaio d’Italia”. Nella prima metà degli anni Novanta, in un Paese segnato da una serie di cambiamenti epocali come Tangentopoli, le stragi di mafia, la fine della prima Repubblica e l’ascesa di Berlusconi al governo, Gianfranco Funari è un protagonista assoluto. In questa fase caratterizzata da scontri e avvicinamenti con il potere, dopo una serie di battaglie, Funari finirà per essere relegato ai margini dei grandi network.

L’ultimo Funari, quello degli anni 2000, è il Funari con la barba, un profeta segnato dalle sconfitte e da una vita vissuta al massimo, capace di mostrare ancora il suo spirito combattivo e allo stesso tempo di lasciarsi commuovere dalle emozioni. È un leone in gabbia, un grande istrione sul viale del tramonto che sogna di fare il suo ultimo grande show prima di morire.

Funari Funari Funari è un viaggio tra luci e ombre, tra palcoscenico e vita privata, che rende omaggio a un uomo geniale e controverso, che ha attraversato tre decenni di spettacolo e di politica. È il racconto di un pezzo di storia di un’Italia del recente passato, forse più attuale che mai.

Tra gli amici e i parenti che hanno ricordato Gianfranco Funari, nel documentario intervengono tra gli altri Massimo Bernardini, Paolo Bonolis, Piero Chiambretti, Vittorio Sgarbi, oltre a Rossana Seghezzi, sua moglie fino ai primi anni Novanta e Morena Zapparoli, legata a lui dalla fine degli anni Novanta.