Da Camus ai giorni nostri, nel riadattamento della Peste anche l’attore lucchese Brinzi





Lo spettacolo andrà in scena in questa stagione a Padova, Venezia, Treviso e Milano, per la prossima stagione c’è già l’idea di proporlo anche a Lucca
Debutta oggi (2 marzo) uno degli spettacoli più attesi della stagione teatrale: La Peste di Albert Camus, il tentativo di essere uomini, per la regia di Serena Sinigallia. Lo spettacolo è un riadattamento teatrale di Emanuele Aldovrandi tratto dal celebre romanzo, con le scene di Maria Spiazzi, le luci di Alessandro Verazzi e i costumi di Katarina Vuckcevic, la rappresentazione è prodotta dal teatro stabile del Veneto, dal teatro stabile di Bolzano e dal teatro Carcano di Milano, tra i protagonisti anche l’attore lucchese Marco Brinzi.
“Parla di noi, parla di come reagiamo ad eventi inaspettati, che ci confondono e disorientano – spiega la regista Serena Sinigallia -. La ‘peste’ non è solo la malattia epidemica che quando arriva sospende il tempo ordinario e mette in crisi le certezze acquisite. La peste è anche metafora della condizione dell’uomo, del senso del suo passaggio su questa terra. Ma non aspettatevi che sia un libro pesante o angoscioso, non avrei mai retto a qualcosa di simile durante il lockdown. È un libro pieno di luce, di speranza laica, che guarda all’uomo con sguardo mite, lo guarda ma non lo giudica mai – prosegue la regista -. Abbiamo scelto di rispettare quanto più possibile la vicenda di Camus, concentrandoci sui cinque protagonisti. A interpretarli ho scelto cinque grandi attori e amici cari: Marco Brinzi , Alvise Camozzi, Mattia Fabris, Oscar De Summa, Matteo Cremon”.
“È uno spettacolo di una forza e di una poetica unica, ci commuoviamo ogni volta che raccontiamo questa storia – dichiara l’attore lucchese Marco Brinzi – La peste ci fa capire come il teatro, vissuto come un luogo di incontro tra persone ci permetta di riscoprirsi collettivamente, ognuno con le proprie paure e angosce, ma anche con la possibilità che una speranza, ovvero che, nei momenti più difficili per noi sia la solidarietà e la fratellanza tra gli uomini una possibile soluzione. Spero che oltre alle date già fissate per questa primavera, Padova, Venezia, Treviso e Milano, per la ripresa della prossima stagione, lo spettacolo possa arrivare anche in Toscana e perché no anche a Lucca“.