Nei luoghi abbandonati la storia di Lucca: così Dantès fotografa il tempo perduto






L’esposizione sarà aperta da domani e tutti i week end fino al 3 aprile in San Micheletto
Tempo e luoghi abbandonati sono protagonisti nella mostra fotografica di Dante Luci, aperta da domani (4 marzo) e fino al 3 aprile, ad ingresso gratuito nella sala dell’Affresco del complesso san Micheletto a Lucca. L’esposizione, dal titolo L’occhio del tempo racconta luoghi ed edifici in provincia di Lucca, che hanno fatto la storia del nostro territorio e che ancora oggi parlano di quel tempo che fu, attraverso gli scatti di Dante Luci, in arte Dantès. La natura domina nelle fotografie e inesorabile, attraverso il lento scandire degli anni, si riappropria del loro spazio inglobando edifici di pregio architettonico e donandogli una nuova forma, colta splendidamente nei brillanti colori della fotocamera di Dantes.
Un percorso che l’autore ha intrapreso in dieci anni di attività, con pezzi di storia di Lucca, come le foto dello svuotamento del lago di Vagli e di Fabbriche di Careggine che dagli anni ’90, dorme indisturbato sotto l’acqua, o le scale dell’ospedale psichiatrico di Maggiano, che ha inspirato la prosa di Mario Tobino.
Un percorso unico e ricco di storia che è stato allestito grazie all’interesse e il contributo di Fondazione cassa di risparmio di Lucca.
“La Fondazione è stata ben lieta di poter sostenere un’iniziativa di questo genere – dice Giorgio Bartoli, del cda di Fondazione cassa di risparmio di Lucca –. Consente ai visitatori di poter osservare tanti luoghi particolari di tutta la provincia. Scatti che ci mostrano luoghi abbandonati e poi rioccupati dalla natura che si riappropria dei suoi spazi. Immagini suggestive che ci mostrano un modo nuovo di osservare il nostro territorio”.
Molti gli scatti suggestivi affrontati anche con tecniche fotografiche moderne, come l’utilizzo di un drone e altre dallo stile più classico, come evidenza il suo autore, sottolineando di provenire dal mondo tradizionale della fotografia, quello che si affronta con le reflex a pellicola e di essersi aggiornato nel tempo, sempre con un occhio alle impostazioni classiche. Una scelta ideale per rappresentare questi luoghi.
“L’idea di realizzare questo viaggio nel tempo nella provincia di Lucca è nata dieci anni fa e trae origine da due parole della cultura giapponese, Wabi sabi, che vuol dire la bellezza dell’imperfezione o il bello dell’imperfezione – spiega Dante Luci –. Queste fotografie dimostrano che è possibile ottenere qualcosa di bello andando a fotografare dei luoghi che l’uomo ha abbandonato e dove la natura ha ripreso prepotentemente suoi spazi. Si va dalla zona periferica, alla città di Lucca , fino alle Alpi Apuane, alla Garfagnana, le miniere della zona di Seravezza, le cave di Marmo e molto altro. Insomma un viaggio nel tempo che vi invito a visitare”.
L’appuntamento è quindi per tutti i fine settimana, dal venerdì alla domenica dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19.00, fino al 3 aprile nella sala dell’Affresco, l’ambiente recentemente dedicato dalla Fondazione cassa di risparmio di Lucca alle esposizioni, cui si accede direttamente da via Elisa in corrispondenza del parchetto che costeggia la chiesa di san Micheletto.