Da Tinto Brass ai ritratti di famiglia, l’amore al centro della Biennale di Photolux
Venti mostre, conferenze, premi e due nuove location: Palazzo Guinigi e le ex scuderia in Piazza San Romano
Il sesso e i suoi tabù, l’omosessualità, ma anche la famiglia, gli amori perduti e mai dimenticati ed infine l’affetto, spesso incondizionato, per gli animali. Sarà dedicata all’amore e alle sue infinite sfumature la nuova edizione di Photolux – You can call it Love, il celebre evento dedicato alla fotografia che si terrà dal 21 maggio al 12 giugno nelle location più belle del centro di Lucca.
L’edizione della Biennale, dopo due anni di rinvii, propone finalmente un ricco programma composto da conferenze, workshop, incontri e ben venti mostre con alcuni dei nomi più importanti del panorama internazionale: da Seiichi Furuya a Erik Kessels, da Ferdinando Scianna, che non ha bisogno di presentazioni, a Robin Schwartz.
Mostre in cui saranno affrontati anche temi ‘piccanti’, viaggi visivi nel passato erotici e talvolta anche ironici. La selezione di autori presentati nell’edizione 2022 porta in luce la molteplicità di approcci amorosi possibili, alcuni inediti e contemporanei, altri più classici e tradizionali, che si traducono nel racconto di storie e incontri unici e diversi tra loro, dove ognuno di noi può ritrovare un po’ di se stesso. E dopo mesi di incertezze, ‘false partenze’ e notizie tragiche, questo è un tema più che mai necessario. Questa dedica all’amore è stata scelta dal direttore artistico Enrico Stefanelli insieme al suo nuovo e giovane team formato da Rica Cerbarano, Francesco Colombelli e Chiara Ruberti.
Tra gli appuntamenti più attesi, senza dubbio, l’esposizione Brass Mon Amour: la mostra, allestita a Villa Bottini, propone ben 120 fotografie che raccontano il percorso cinematografico di Tinto Brass, oltre a documenti inediti, come sceneggiature, bozzetti di scenografie e costumi, polaroid dei provini, manifesti e lettere, tutti provenienti dall’archivio personale del regista più censurato d’Italia.
A completare il programma altre tre mostre: PhotoBoox Award 2022, a cura di Eva-Maria Kunz, nella quale trovano spazio i dummies dei progetti finalisti e il progetto vincitore, Spin, del giapponese Yusuke Takagi, un intenso lavoro che affronta il problema dell’alcolismo e della dipendenza con un approccio intimo e molto personale. La mostra delle Residenze Mediterranee, progetto internazionale promosso in collaborazione con il Centre Méditerranéen de la Photographie di Bastia, in Corsica, dove sono messi in dialogo i lavori prodotti dalle artiste Ilaria Abbiento e Diane Moulenc durante le residenze in Corsica e a Lucca; e l’esposizione degli studenti dell’ultima edizione Lab/Per un laboratorio irregolare, progetto didattico a cura di Antonio Biasiucci.
Nella sede della Casermetta San Pietro, in collaborazione con l’associazione Culture Club e la Compagnia dei Balestrieri, anche la monografica dedicata a uno dei lavori più noti del fotografo italiano Stefano De Luigi, Pornoland redux, nel quale l’autore, quasi un’ombra sul set, riscrive le dinamiche di un immaginario ormai cristallizzato, quello legato al cinema pornografico.
“Finalmente si riparte – ha commentato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Marcello Bertocchini – Tanti eventi, un programma vastissimo, Pholux per la città è sempre un momento culturale estremamente importante. La fotografia sta assumendo sempre più ruoli nella scena culturale, non solo a Lucca ma in tutto il territorio nazionale. Ringrazio gli organizzatori e tutti gli attori che hanno preso parte a questo evento, se oggi Lucca è al centro della cultura è anche grazie loro. Spero che Photolux torni allo splendore di sempre dopo questi due anni difficili, ci sono location nuove e vecchie ma tutte bellissime. Anche questo spostamento di date in primavera spero sia solo un fattore positivo per l’evento”.
“Sono molto felice del ritorno di questo evento anche se in realtà Photolux non si è mai fermata – ha aggiunto l’assessore alla cultura, Stefano Ragghianti – Certamente la Biennale è una cosa diversa e siamo felici di riviverla finalmente dal vivo: rinviare le date è stato un momento triste, ma ora si riparte e lo si fa con il recupero di alcuni luoghi della nostra città. Palazzo Guinigi, le ex scuderie in piazza San Romano…due luoghi importanti per Lucca che piano piano stiamo riutilizzando e che ben si adattano a mostre di questo genere. Queste ‘combinazioni’ azzeccate ci fanno sentire ancora più forti e in questa fase di ripresa ne avevamo bisogno, come avevamo estremamente bisogno dell’arte di Photolux”.
“Siamo molto felici di continuare questa collaborazione con Photolux Festival – dice Nicola Tanzini, Fondatore e Presidente esecutivo di intarget flowing digital – che si concretizza con una open call internazionale rivolta ai fotografi che sono una componente fondamentale del nostro lavoro. Questa iniziativa è una forma di sostegno per una categoria di professionisti che da tanti anni sta vivendo una fase complicata, ma la cui attività è fondamentale per raccontare la nostra storia e per aiutare chi, come noi, vive di comunicazione”.
Le mostre collettive
A Palazzo Ducale, il tema dell’amore è affrontato nella grande mostra collettiva, dal titolo Say cheese – Un nuovo ritratto di famiglia che indaga uno dei generi più praticato sin dall’invenzione della fotografia: il ritratto di famiglia, appunto.
Nel percorso espositivo, i lavori di importanti autori – come Rinko Kawauchi, Masahisa Fukase, Gillian Laub, Trish Morrissey, Diana Markosian, Sunil Gupta, Annie Wang – accanto a quello di giovani fotografi – quali Diana Markosian, Leonard Suryajaya, Moira Ricci, Alba Zari. Ad arricchire la rassegna anche una selezione di materiali provenienti da due importanti archivi nazionali – Home Movies-Archivio Nazionale dei Film di Famiglia (Bologna) e Archivio Diaristico Nazionale (Pieve Santo Stefano, Arezzo) – nella quale la rappresentazione del gruppo familiare è affidata rispettivamente alle immagini in movimento dei filmati di famiglia amatoriali e alle memorie scritte conservati nei carteggi e nei diari privati.
Sempre a Palazzo Ducale sono ospitate una serie di mostre monografiche: Amelia & the Animals, dell’artista americana Robin Schwartz, un lavoro realizzato insieme alla figlia Amelia nell’arco di circa vent’anni grazie al quale il visitatore sarà accompagnato in un vero e proprio viaggio all’interno del mondo che l’uomo abita insieme agli animali;Feste religiose in Sicilia, il reportage che Ferdinando Scianna, ventenne, ha realizzato per illustrare la sua tesi di laurea in antropologia culturale, pubblicato nel 1965 con la prefazione di Leonardo Sciascia in quello che è oggi considerato un libro seminale della fotografia italiana moderna; la mostra del vincitore della terza edizione dell’intarget Photolux Award, open call internazionale, promossa in collaborazione con intarget:, rivolta ai fotografi e alle fotografe che abbiano un progetto legato al tema del Festival; la proiezione dei lavori finalisti dell’ultima edizione del Prix Pictet, uno tra i più prestigiosi premi per la fotografia al mondo, dedicata al tema Fire.
Mostre in anteprima
Addirittura in anteprima italiana, nella sede di Palazzo Guinigi, la monografica di Seiichi Furuya con il progetto Face to Face, 1978-1985: dopo la pubblicazione di cinque libri intitolati Mémoires, per la prima volta l’autore confronta le sue immagini con quelle scattate dalla moglie, aggiungendo un capitolo importante al percorso portato avanti da oltre trent’anni con l’intento di custodire, elaborare e celebrare la memoria della compagna scomparsa Christine Gössler e dei sette anni d’amore vissuti insieme. Nella stessa sede, anche Pimo Dictionary, il vocabolario domestico creato dall’artista cinese Pixy Liao insieme al compagno Moro.
Altra anteprima italiana è quella di Erik Kessels, che porta a Lucca un’installazione site-specific del sedicesimo capitolo del suo In Almost Every Pictures, Sexy Sofa, dedicato alla creatività erotica messa in scena nel salotto di casa dai due coniugi Noud e Ruby. La mostra sarà ospitata in una sede nuova per il Festival: l’Ex Museo del Fumetto, dove il percorso espositivo prosegue con altre cinque mostre. Simone Cerio, con Religo, un lavoro che indaga la relazione tra fede e omosessualità all’interno della Chiesa cattolica; Marta Bogdańska, con Love That Dare Not Speak its Name, primo capitolo di un ambizioso lavoro dell’artista e attivista polacca che intende tracciare le biografie queer di figure significative della letteratura, della cultura e dell’arte; Marco Tiberio con Enlarge Magazine, un viaggio visivo e ironico attraverso gli strumenti che dovrebbero aiutare gli uomini ad accrescere le dimensioni del proprio pene e diventare “amanti migliori”; Laura Lafon con You Could Even Die For Not Being A Real Couple, in una mostra a cura di Florent Basiletti e in collaborazione con la Manuel Rivera-Ortiz Foundation di Arles, che indaga il tema dell’amore in un contesto politico e sociale complesso, quello dei territori curdi della Turchia dell’Est, dove d’amore si può persino morire per rigide leggi e convenzioni imposte dalla legge e dalla tradizione patriarcale. E una mostra che esplora il tema dell’amicizia, la Philia degli antichi greci, attraverso una selezione di più di venti libri fotografici, che daranno al visitatore la possibilità di una contemplazione intima e personale dei progetti attraverso lo strumento che per sua natura è sempre stato spazio autentico dell’espressione fotografica: il fotolibro.
Fotogiornalismo
Chiude il percorso espositivo l’affascinante sede del Sotterraneo del Baluardo San Colombano che ospita la mostra dei vincitori del World Press Photo 2021 e del vincitore del Romano Cagnoni Award 2022, Nicolò Filippo Rosso con Exodus, progetto a lungo termine che porta una testimonianza preziosa sulle condizioni di diseguaglianza sociale, di mancato accesso ai diritti primari e di difficoltà estrema nell’acquisizione delle libertà fondamentali, che caratterizzano il fenomeno delle migrazioni in America Latina.
Photolux, con la direzione artistica di Rica Cerbarano, Francesco Colombelli, Chiara Ruberti ed Enrico Stefanelli, è organizzato con il sostegno del main partner: Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca; partner istituzionali: Città di Lucca, Provincia di Lucca, Lucca Promos – The Lands of Giacomo Puccini, Camera di Commercio di Lucca; sponsor: intarget flowing digital, Pictet Asset Management.